Cevert

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Powerslide » 04/03/2016, 17:03

I piloti di quell'epoca cercavano il limite avvicinandosi ad esso, quelli di oggi, beati loro (anche se Hulk ha appena detto, parlando del Halo, che le attuali F1 sono "troppo" sicure e un pizzico di rischio fa parte del gioco) lo cercano allontanandosene.
Mi spiego. Oggi provano prima ad entrare in curva ad una certa velocità, se non stanno dentro e finiscono nelle vie di fuga asfaltate, riprovano un po' più piano. Non è infrequente vedere delle disgressioni all'inizio delle prove, anche più volte nello spesso punto del tracciato.
Allora il procedimento era esattamente l'opposto e molto spesso non si trovava il limite "reale", ma si adottava una velocità che il cervello battezzava come "di più non si può". Per trovare il limite 99 volte su 100 occorre superarlo e a quel tempo era un esercizio che non ci si poteva permettere se non a prezzo di grossi rischi.
Jackie Stewart giurava che nessuno andasse al limite a Spa (quella dei suoi tempi) perchè non c'era modo di trovarlo senza rischiare la pelle.
Ed è proprio questa la differenza principale tra la guida di oggi e quella di prima delle vie di fuga simil piste di decollo.
Aldilà dei concetti di sicurezza (sempre giusti e validi anche se insipiscono la minestra per chi corre e per chi guarda), si è tolta una qualità al pilotaggio: quella di immaginare il più esattamente possibile il limite reale. Va da sè che togliendo una prerogativa le differenze nel parco piloti si appiattiscono e tutti , o quasi, possono non sfigurare.
A volte si cadeva nell'inganno e le sensazioni, miste ad adrenalina ed autostima, facevano credere ancora distante un limite in effetti già raggiunto. Avviso ai naviganti che non hanno mai guidato una vettura da corsa specialmente se monoposto: avvisano 10 volte meno di una stradale, partono di colpo e sono difficilissime da riprendere.
Nel caso di Cevert non parlerei di errore, ma di rischio calcolato andato male. Cose che accadevano sempre a tutti e che il più delle volte finivano con un braccetto della sospensione storto o un treno di gomme bruciato. A volte purtroppo no.
Ci ha provato e ha pagato il prezzo massimo possibile.
In ogni caso m'inchino al suo coraggio e a quello di tutti i piloti che correvano allora.
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da Pedro59 » 04/03/2016, 17:17

Sul caso di Bandini non ho memoria cosciente diretta.
Su Cevert, invece sì.
Si cercò di dire che aveva sbagliato, e probabilmente era vero, quello che (secondo me) non era certo (e non era vero) era il modo in cui sostenevano avesse sbagliato e la causa di questo errore.
Nel caso di Lorenzo la possibilità di un tocco alla cuspide della chicane (ipotizzo sia questa la causa solo per esempio) è credibile, si trattava comunque di centimetri, nel caso di Cevert si parlava che avesse messo una ruota sul prato (!?), che avesse sbagliato a cambiare (!?), che avesse voluto rischiare per fare un tempo ... impressionante e prenotare il posto di prima guida e lo scettro di Campione del Mondo nel giorno in cui il Re se ne andava.
Insomma veniva fatto passare per uno sbruffoncello presuntuoso che aveva superato, non conoscendoli, i propri limiti ed all'epoca era il francese che aveva conquistato più punti nel Mondiale di F.1. (89) e colui che, a detta anche di Sir Jackie, aveva "lasciato" la vittoria a Stewart sul Nordschliefe, consegnandogli il titolo mondiale.
L'errore ci sarà stato, e sarebbe accettabile in uno dei punti più difficili di una delle piste più impegnative del Mondiale, ma la superficialità con la quale all'epoca gli venne attribuito quella lo è molto meno... ed assomiglia molto a come fu ingiustamente affibbiata, da certi Soloni, l'etichetta di "cotto" al povero Lorenzo sei anni prima.
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da eddie » 04/03/2016, 17:18

Luca 74 ha scritto: - “ (…) L’esame del relitto non ha rilevato nessuna defaillance tecnica apparente. Tutto, anche la totale assenza di tracce sulla asfalto, dimostra, a mio avviso, che l’incidente non e’ stato dovuto ad un problema meccanico. (…)“-

Penso che la "totale assenza di tracce" sia da assumere come assenza di tracce che non siano di pneumatico, cioè non siano presenti tracce di grattate con parti metalliche, sospensioni o carrozzeria, che possano avvalorare un qualche cedimento.

Se perdo la macchina, anche senza problemi meccanici, e tento di correggere un sovrasterzo (o più di uno) ad alta velocità, qualche segnetto lo posso anche lasciare.

E se queste tracce non sono di Cévert,

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vuol dire che un altro pilota ha sfiorato il rail di destra e si è poi fiondato verso il rail di sinistra

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F1_1973_WKG_001_001.jpg (42.75 KiB) Osservato 4449 volte

come dicono le tracce su cui sta passando Von Opel.

Ma queste ultime tracce possono essere di Cévert? Sarebbe quello il punto di impatto? Se è vero che è arrivato al rail sollevato e praticamente capovolto, avrebbe potuto lasciare quei segni?

In effetti il rail sembra avere segni di schiacciamento dall'alto, più che segni di un impatto orizzontale. E in corrispondenza delle ultime tracce c'è l'unico pezzo di rail che è stato divelto.

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da avvocato » 04/03/2016, 17:53

Intanto ringrazio Luca 74 per quanto ha scritto su di me; stima che ricambio, tanto da invitarlo calorosamente a proseguire, se può e per quanto può, le sue bellissime traduzioni dalla biografia di Francois.

Venendo al parallelismo Francois-Lorenzo, non credo sia così peregrino come potrebbe apparire.

Belli, affascinanti, valorosi esponenti di scuole gloriose come quella italiana e quella francese. Entrambi stilisticamente perfetti alla guida, ed entrambi hanno vinto un solo G.P. nella loro carriera, forse perchè si trovavano a loro agio più con le ruote coperte invece che con le monoposto. Entrambi donnaioli impenitenti (forse per un inconscio presentimento che la loro vita sarebbe stata troppo, troppo breve), dopo una carriera da numeri 2, in F.1 si apprestavano a diventare dei numeri 1.

Lorenzo muore mentre disputa la prima gara da caposquadra, e Francois ci lascia durante le ultime prove dell'ultimo week end da seconda guida.

Entrambi, nei punti più delicati e pericolosi dei circuiti di Montecarlo e Watkins Glen, hanno forse commesso un piccolo, banalissimo errore umano che ha avuto conseguenze inimmaginabili, ingiuste e crudeli.
Erano le due grandi speranze d'Italia e di Francia.
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da Niki » 04/03/2016, 19:37

Mettici poi che Bandini ha avuto la sfiga doppia di guidare per la Ferrari, per cui con una visibilità mediatica esponenziale anche all'epoca, ed una politica che non ti dico.
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da groovestar » 04/03/2016, 20:30

E se il punto vero della questione sia stato nella modifica dell'incidenza dell'ala?

Francoise pensa di avere fin troppo carico, ha piena confidenza nella vettura, è a suo agio affrontando le Esses in maniera diversa rispetto a Stewart (d'altronde è un circuito che lui conosce bene, che già gli aveva portato gloria) e quindi è fiducioso nel riuscire a guadagnare.

Si tratta ancora delle prime prove, per cui anche la teoria del rischio estremo sarebbe da escludere dato che il tampone in mattinata avrebbe inciso poco.

Allora il francese prova ad affrontare le curve credendo di essere entro il limite, ma qualcosa non funziona: si palesano i problemi di governabilità evidenziati da Stewart, ma sono più difficili da correggere con meno carico al posteriore, così la perde con i tragici effetti che conosciamo...

Insomma, il ragazzo muore perché ha tolto troppo carico alla vettura e quindi per un problema di assetto e non perché è alla disperata ricerca del tempo o perché vuole ben impressionare in vista del 1974. Molto più semplicemente al primo passaggio un po' tirato la perde e ne paga le conseguenze.

Come giustamente fa notare Power la vettura improvvisamente ed inaspettatamente dimostra al pilota che è oltre al limite del grip meccanico ed aerodinamico, e lo fa nel posto sbagliato.

Quante volte abbiamo visto errori simili a Silverstone in un tratto così rapido? O nelle Esse di Suzuka?
Solo che al Glen c'è un rail troppo vicino, mal posizionato e mal concepito e quindi nessuno spazio di fuga.

Per questo non si trovano frenate, per questo si può pensare ad eliminare il guasto tecnico.
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da Luca 74 » 04/03/2016, 20:38

Tutti ma dico tutti voi siete sempre sorprendenti, sia per acume sia per esperienza: bellissimo. Eddie anch'io ho pensato la stessa cosa riguardo ai segni già presenti, possibile nn sia stato lui. Anche il rail nn corrisponde alla descrizione del incidente. Altra domanda e qui chiedo UMILMENTE a Power: il rapporto di un F1 del tempo era 1:1 ? Peso potenza intendo, Merzario diceva che con quelle bestie bisognava imparare ad andare dritti senza sbandare anche in rettilineo..! D accordissimo con Pedro sulla considerazione che avevano di Cevert. Niki, infatti Ken Tyrrell era l opposto del Drake in meglio, anche se io il cavallino lo metterei sul bianco della nostra bandiera. Continuerò certamente a scrivere di Francois grazie avvocato.
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da Luca 74 » 04/03/2016, 20:42

[quote="groovestar"]E se il punto vero della questione sia stato nella modifica dell'incidenza dell'ala?

Francoise pensa di avere fin troppo carico, ha piena confidenza nella vettura, è a suo agio affrontando le Esses in maniera diversa rispetto a Stewart (d'altronde è un circuito che lui conosce bene, che già gli aveva portato gloria) e quindi è fiducioso nel riuscire a guadagnare.

Si tratta ancora delle prime prove, per cui anche la teoria del rischio estremo sarebbe da escludere dato che il tampone in mattinata avrebbe inciso poco.

Allora il francese prova ad affrontare le curve credendo di essere entro il limite, ma qualcosa non funziona

:clap: :clap: per me ottima spiegazione
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da bschenker » 04/03/2016, 21:11

Luca 74 ha scritto:Allora il francese prova ad affrontare le curve credendo di essere entro il limite, ma qualcosa non funziona

:clap: :clap: per me ottima spiegazione


Per esempio una bucca che influenza la direzzione?

Ha raggione "Power", anche se la cosa poteva succedere anche se Cevert non era a un giro cosidetto a morte.

Loro erano sempre a rischio!

.
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da Niki » 04/03/2016, 21:14

Luca, di consolle non sono esperto e le odio per via di quei maledetti pad messi al contrario (volante al pollice sinistro ed acceleratore a quello destro), ma tempo fà ho provato un gioco che ha mio fratello. Ho provato le Lotus 33, mi sembra, 72 e la Turbo dell'85.
Ora non so quanto la fisica di quel gioco sia reale, non ricordo il nome, ma la 33 ondeggiava e sgommava anche in rettilineo. La 72 andava un pò meglio, quella dell'85 ancora meglio.
Ti dico che in confronto una LMP delle ultime, non ricordo il modello, mi sembra fosse uno degli ultimi Gundam (un'Audi), sembrava quasi un'auto di serie per come si poteva controllare bene in confronto alle altre, specialmente alla 33.
Le tracce dell'incidente di Cevert. Se la dichiarazione che hai postato è reale, cioè quello che ha detto Macintosh è veritiero, è normale che non ci siano visto che l'auto si è sollevata.
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da Luca 74 » 04/03/2016, 21:40

Ok anch io ora che mi viene in mente x la ps2 C era un gioco con i F1 anni 60 e... Facevi fatica.. La cosa che non riesco a capire è che è indubbio che nella dinamica dello " scivolare verso il rail " alla 2 sx, avrà sicuramente pattinato il retrotreno.., cm l impronta a terra di quei gommoni poi.. Eppure dalle foto nn C è nulla solo quella foto di Eddie, la prima, a me sembra una frenata che secondo anche me nn appartiene a Francois.. X la testimonianza di Macintosh Bschenker è piuttosto sicuro, da lì nn si poteva vedere.
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da jackyickx » 04/03/2016, 21:52

Che poi Cevert, all'epoca del GP del Canada, fosse sicurissimo di rimanere in Tyrrell è tutt'altro che scontato. Stewart, nella sua autobiografia, scrive che Cevert gli aveva detto di aver parlato con ferrari (e forse con Shadow, ndr):
"Sì, lo sai, devo essere indipendente un giorno. Tu e Ken avete questo rapporto fantastico, e non credo che sarò mai in grado di fare altrettanto. Forse devo trovare qualche altra squadra"
Non aveva idea che avevo intenzione di andare in pensione dopo il Gran Premio degli Stati Uniti, e che sarebbe poi diventato il n° 1.
"Beh, io non farei nulla di troppo in fretta," ho detto. "Sei abbastanza in gamba che non c'è bisogno di prendere una decisione adesso".
La pressione ce l'aveva secondo me, si sentiva di dover dimostrare qualcosa.
Ultima modifica di jackyickx il 04/03/2016, 22:11, modificato 1 volta in totale.
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da Luca 74 » 04/03/2016, 22:03

Verissimo ma credo a metà stagione circa, pare ed io nn ci credo, che il Drake gli avesse concesso, C è scritto nel libro che ho, di scegliere la Cifra, conoscendolo non credo. Anche BRM si era fatta avanti..Aveva però capito che Tyrrell aveva preso Schecker per il 74. Jody per tutto il weekend era molto interessato al box Tyrrell.. C è un passo piuttosto interessante a proposito..
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da bschenker » 04/03/2016, 23:37

Ho letto ancora una volta le questione con Peter Macintosh, e deve dire che ce un errore da parte mia!
Lo aveva scambiato con quello che si trovava sopra i box, che sono piu lontana.

Una domanda mi viene, quel Club da guando esiste? Perche non mi ricorda.
In quella zona nella corsa del 1969 al sabato sera cera quella manifestazione (loro dicevanno festa) dove e andato a fuocvo anche una vettura, e la polizia interveniva con bastoni del tipo baseball.

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da Powerslide » 05/03/2016, 0:08

Luca 74 ha scritto: il rapporto di un F1 del tempo era 1:1 ? Peso potenza intendo,


A 1:1 non ci arrivavano con un peso poco inferiore a 600 kg e con 450/480 CV di potenza.
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