I piloti di quell'epoca cercavano il limite avvicinandosi ad esso, quelli di oggi, beati loro (anche se Hulk ha appena detto, parlando del Halo, che le attuali F1 sono "troppo" sicure e un pizzico di rischio fa parte del gioco) lo cercano allontanandosene.
Mi spiego. Oggi provano prima ad entrare in curva ad una certa velocità, se non stanno dentro e finiscono nelle vie di fuga asfaltate, riprovano un po' più piano. Non è infrequente vedere delle disgressioni all'inizio delle prove, anche più volte nello spesso punto del tracciato.
Allora il procedimento era esattamente l'opposto e molto spesso non si trovava il limite "reale", ma si adottava una velocità che il cervello battezzava come "di più non si può". Per trovare il limite 99 volte su 100 occorre superarlo e a quel tempo era un esercizio che non ci si poteva permettere se non a prezzo di grossi rischi.
Jackie Stewart giurava che nessuno andasse al limite a Spa (quella dei suoi tempi) perchè non c'era modo di trovarlo senza rischiare la pelle.
Ed è proprio questa la differenza principale tra la guida di oggi e quella di prima delle vie di fuga simil piste di decollo.
Aldilà dei concetti di sicurezza (sempre giusti e validi anche se insipiscono la minestra per chi corre e per chi guarda), si è tolta una qualità al pilotaggio: quella di immaginare il più esattamente possibile il limite reale. Va da sè che togliendo una prerogativa le differenze nel parco piloti si appiattiscono e tutti , o quasi, possono non sfigurare.
A volte si cadeva nell'inganno e le sensazioni, miste ad adrenalina ed autostima, facevano credere ancora distante un limite in effetti già raggiunto. Avviso ai naviganti che non hanno mai guidato una vettura da corsa specialmente se monoposto: avvisano 10 volte meno di una stradale, partono di colpo e sono difficilissime da riprendere.
Nel caso di Cevert non parlerei di errore, ma di rischio calcolato andato male. Cose che accadevano sempre a tutti e che il più delle volte finivano con un braccetto della sospensione storto o un treno di gomme bruciato. A volte purtroppo no.
Ci ha provato e ha pagato il prezzo massimo possibile.
In ogni caso m'inchino al suo coraggio e a quello di tutti i piloti che correvano allora.