Indycar Series 2009

GP2 Series, Rally, Nascar, Cart, IRL, Superbike, MotoGP etc etc

da marcostraz » 01/09/2009, 3:17

Un'altra delle cose divertenti è vedere il diverso comportamento dei commissari che stanno sulla linea d'arrivo: quando c'erano le prove delle altre categorie erano scassatissimi, quando arrivava la Indycar erano meglio degli sbandieratori del Palio di Siena!!!
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marcostraz
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da Elio11 » 14/09/2009, 20:55

Indycar – Briscoe trionfa al Chicagoland Speedway

Ryan Briscoe ha vinto sabato notte la PEAK Antifreeze & Motor Oil Indy 300 disputata sul Chicagoland Speedway. Briscoe ha preceduto Scott Dixon di 7.7 millesimi di secondo, il quarto arrivo più ravvicinato della storia della Indycar Series. Con questa vittoria l’australiano allunga in classifica, quando mancano due gare alla fine del campionato, portando il suo vantaggio su Dario Franchitti (quarto sabato) a 25 punti e sullo stesso Dixon a 33. “Dobbiamo rimanere concentrati“, ha detto Briscoe. “Franchitti e Dixon saranno sicuramente molto competitivi a Motegi e Homestead, quindi dobbiamo rimanere concentrati. Abbiamo avuto una buona auto su tutti gli ovali di questo tipo quest’anno. Dobbiamo solo restare uniti. Abbiamo commesso un paio di errori stasera, ma siamo stati in grado di tornare dove eravamoo. Dobbiamo semplicemente cercare di evitare tali situazioni. E’ stata davvero una grande corsa, molto ravvicinata. Questa è una grande vittoria. E’ stata una buona serata. Sicuramente non è andata liscia come avrei voluto, ma abbiamo avuto una macchina molto buona. E’ stata veloce e consistente. Non pensavo che ne avessi abbastanza per battere Scott, ma non appena sono stato in grado di affiancarlo, ho avuto la possibilità di sopravanzarlo.” Per Dixon è stato il quarto secondo posto consecutivo, il quinto in sette gare disputate al Chicagoland Speedway. “Ho visto questo film diverse volte“, ha detto Dixon. “Purtroppo a Chicago riusciamo ad ottenere solo il secondo posto. Penso che abbiamo fatto un’ottima gara. I ragazzi del team hanno fatto un lavoro fantastico. I pit stop sono stati impeccabili. Semplicemente non eravamo abbastanza veloci.” Per dare un’idea di quanto la gara sia stata combattuta, alla fine i primi dodici sono arrivati separati da meno di 6 decimi. Terzo posto finale e miglior risultato in carriera invece per Mario Moraes. “E’ incredibile“, ha detto Moraes. “Il team ha fatto un grande lavoro ai box. I nostri meccanici hanno fatto un grande lavoro e abbiamo avuto dei pit stop veramente perfetti. Il team ha lavorato duramente per questa stagione e sono davvero contento di questo terzo posto.”

Al via Briscoe è riuscito a mantenere la leadership della corsa davanti al compagno di squadra Castroneves e ai due piloti di Ganassi, che presto si sbarazzano di Tony Kanaan, partito quarto ma che presto scivola in fondo al gruppo. La prima fase della corsa procede liscia e senza interruzioni, coi piloti dell’Andretti-Green Racing in difficoltà e con il duo del team Newman-Haas formato da Rahal e Oriol Servia che si porta alle spalle dei primi quattro insieme ad Ed Carpenter. Dixon riesce a guadagnare la leadership dopo il primo pit stop, quando i quattro di tsta si sganciano dal resto del gruppo. La leadership del neozelandese dura fino al giro 75, quando sopraggiungendo su un gruppetto di doppiati è costretto a lasciare il comando a Castroneves, più pronto a sopravanzare le vetture più lente. La prima bandiera gialla arriva al giro 92, quando Hideki Mutoh finisce a muro alla curva 3. Quando tutti i principali protagonisti rientrano ai box, Briscoe arriva troppo lungo alla sua piazzola, perdendo secondi preziosi e scivolando in dodicesima posizione. Dopo 10 giri dal restart una nuova bandiera gialla esce per la toccata di Marco Andretti contro il muretto all’uscita della curva 2, che comunque non provoca danni irreparabili visto che il pilota americano può continuare la sua corsa.

La maggior parte dei piloti sceglie di tornare ai box ancora una volta tranne Tomas Scheckter e Kanaan che scelgono di rimanere fuori portandosi così in testa. Castroneves invece perde terreno ai box e scende così in mezzo al gruppo, rimanendo invischiato con Briscoe nella lotta di metà classifica, mentre il duo Ganassi Franchitti e Dixon allunga seguito da Moraes. Briscoe riesce però a venire fuori e riagganciarsi al terzetto di testa in corrispondenza dell’ultimo pit stop, che vede invece Franchitti perdere secondi preziosi (visto che il pit stop viene effettuato in regime di corsa libera) quando la pistola del cambio gomme gli resta impigliata sotto la vettura. Risalito al terzo posto, Castroneves sembra poter lottare per la vittoria quando un problema al posteriore della sua vettura lo spedisce a muro a 16 giri dalla fine, provocando l’uscita delle bandiere gialle e raggruppando tutto il gruppo per un finale spettacolare. Briscoe attacca Dixon per tutti i restanti nove giri di gara, riuscendosi a mettere sulla parte esterna della pista. Mentre i due leader sono ruota a ruota, dietro altri piloti cercano di inserirsi nella lotta. Graham Rahal sembra potercela fare e si installa al terzo posto a due giri dalla fine. Briscoe riesce a mettere il naso della sua vettura davanti a quella di Dixon al giro 199, battendolo poi in volta per pochi centimetri. Moraes termina terzo, Franchitti quarto e Rahal quinto. L’ultimo restart ha quindi ricompattato il gruppo, producendo un volatone finale con uan dozzina di piloti che si sono sorpassati in continuazione. Moraes, terzo al traguardo, si trovava appena sesto al giro 198, mentre il rookie del Luczo Dragon Racing Raphael Matos, quarto sempre al giro 198, è sceso al nono posto. Alal fine la vettura al dodicesimo posto (quella di Danica Patrick) è giunta al traguardo separata da 0,5840 di secondo dal vincitore.

Classifica finale:

Pos  Driver            Team                      Time/Gap

1.  Ryan Briscoe      Penske              1h42m34.3051s
2.  Scott Dixon        Ganassi                  + 0.0077s
3.  Mario Moraes      KV                      + 0.0699s
4.  Dario Franchitti  Ganassi                  + 0.0997s
5.  Graham Rahal      Newman/Haas/Lanigan      + 0.1295s
6.  Ed Carpenter      Vision                  + 0.1668s
7.  Oriol Servia      Newman/Haas/Lanigan      + 0.2612s
8.  Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold        + 0.2683s
9.  Raphael Matos      Luczo Dragon            + 0.3356s
10.  Justin Wilson      Coyne                    + 0.4344s
11.  Marco Andretti    Andretti Green          + 0.5224s
12.  Danica Patrick    Andretti Green          + 0.5840s
13.  Tony Kanaan        Andretti Green          + 0.8269s
14.  Sarah Fisher      Fisher                  +  1 lap
15.  Ryan Hunter-Reay  Foyt                    +  1 lap
16.  Mike Conway        Dreyer & Reinbold        +  1 lap
17.  EJ Viso            HVM                      +  2 laps
18.  Robert Doornbos    HVM                      +  3 laps
19.  Jaques Lazier      3G                      +  5 laps



Ritiri:

    Helio Castroneves  Penske              184 laps
    Milka Duno        Dreyer & Reinbold    155 laps
    Dan Wheldon        Panther              95 laps
    Hideki Mutoh      Andretti Green      90 laps

______________________

Indycar –  Patrick correrà alcune gare in NASCAR nel 2010

Secondo alcune indiscrezioni, nel 2010 la Patrick alternerà alla stagione Indycar (dove è attesa di nuovo al via insieme al team di Michael Andretti) alcune prove della NASCAR Nationwide Series e della Camping World Truck Series. Tony Stewart è il candidato numero uno per essere il suo partner e mentore nella NASCAR, vista anche la recente visita della Patrick allo stabilimento dello Stewart-Haas Racing in North Carolina. Il piano della Patrick è di correre un numero considerevole di gare della Nationwide, più alcune della Truck e della ARCA. Stewart ebbe un percorso simile nel 1998, correndo la stagione Indycar più 22 gare della Nationwide (allora Busch) Series. La prima gara dovrebbe essere la gara ARCA che si disputerà il prossimo febbraio durante il weekend della Daytona 500. Visto che lo Stewart-Haas Racing non ha macchine né per la Nationwide né per la Truck, sono stati ipotizzati altri partner, tra i quali il JR Motorsports di Dale Earnhardt jr o il Kevin Harvick Inc. “Lei non vuole commettere l’errore di pensare che sia tutto facile“, ha detto Stewart. “Vuole fare le cose nel modo giusto. Lei ha l’intenzione di fare tutto per bene.“
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da Elio11 » 26/09/2009, 12:43

A Motegi sabato notte scorso è successo di tutto....
Il meno quotato fra i vincitori del campionato,Dixon, ora ha quasi in pugno il campionato, Briscoe che aveva un vantaggio fenomenale ed il primo titolo in tasca, si autoelimina con un 15°!! posto finale....

Partecipavano anche due "wild-card", Matsuura e Yasukawa. In più c'era il ritorno di Stanton Barrett che era assente da Indianapolis. Da notare l'ottima progressione in questo campionato del team Newman Haas, con Servia che sta facendo nettamente meglio di Doornbos.

Indycar – Dixon in pole a Motegi

Scott Dixon ha conquistato la pole position per la Indy Japan 300 che si disputerà sull’ovale di Motegi, e guadagna così un punto importante nella lotta per il titolo. “Per me ormai è decisamente il momento di dare il tutto per tutto“, ha detto Dixon. “Avevamo bisogno del punto per la pole. E’ solo uno, ma aiuta sicuramente. E’ anche un bene per entrare in gara con maggiore fiducia. L’anno scorso abbiamo dominato la gara ma non avevamo la strategia giusta e qualcun altro vinse. Proprio per questo abbiamo avuto modo di provare a continuare a spingere, ma farlo in modo da non consumare troppo e ritrovarci nella stessa situazione dell’anno scorso. Il primo passo è fatto. Speriamo di poter continuare in questa direzione. Ma abbiamo ancora 32 punti da recuperare da Ryan. Sono tanti punti, a meno che non abbia una brutta giornata“. Il pilota neozelandese sarà affiancato in prima fila da un sorprendente Mario Moraes, che conferma la sua crescita conquistando la prima fila per la prima volta in carriera. “Abbiamo una macchina molto buona sugli ovali, e anche se questa è una pista difficile, ho avuto una buona macchina oggi“, ha detto Moraes, che ha ottenuto il miglior risultato in carriera nell’ultima gara disputata, arrivando terzo al Chicagoland Speedway. “Abbiamo lavorato duramente per tutta la stagione. Sono felice per questo risultato. Sarà una gara lunga, faremo qualche piccolo cambiamento e mi sento fiducioso perché abbiamo già una macchina veloce, quindi speriamo di ottenere un buon risultato.” In seconda fila partiranno gli altri due contendenti per il titolo, il leader della classifica Ryan Briscoe e il secondo in classifica Dario Franchitti. “Penso che la nostra macchina sia migliore per la corsa che per le qualifiche“, ha detto Franchitti. “Briscoe dovrà tenere d’occhio quello che stiamo facendo. Dobbiamo andare là fuori e colmare il divario di punti. Faremo del nostro meglio.” Il vincitore dell’anno scorso Danica Patrick partirà dalla sesta posizione, dopo essersi qualificata in mezzo al duo del Newman Haas Lanigan Racing Graham Rahal (quinto) e Oriol Servia (settimo). “La macchina è migliorata molto durante le prove libere“, ha detto Servia, al via della sua ultima gara della stagione, visto che ad Homestead sarà sostituito da Lloyd. “Ho spinto sempre di più, ma mai al limite della vettura anche nell’ultimo giro, quindi sono abbastanza sicuro che potevo andare più veloce. La cosa positiva è che domani ho 200 giri per raggiungere il massimo potenziale. Penso di avere una grande macchina e quello che dobbiamo fare è essere costanti e arrivare in fondo.” Dal retro del gruppo partiranno invece Helio Castroneves e Hideki Mutoh, finiti entrambi a muro durante le qualifiche, e Tony Kanaan, che dopo il quattordicesimo tempo non ha superato le verifiche tecniche ed è stato retrocesso al ventitreesimo e ultimo posto. Sedicesimo e diciassettesimo partiranno invece le due new entry Kousuke Matsuura e Roger Yasukawa. “Voglio innanzitutto ringraziare il Conquest Racing e tutti gli sponsor per questa opportunità“, ha dichiarato Matsuura. “E’ bello essere di nuovo in macchina. La seconda sessione di prove non sono andate come avremmo voluto così, dopo la seduta, il mio ingegnere Mike Colliver ha apportato alcune modifiche e in qualifica sono riuscito a ottenere il mio giro più veloce in questo weekend. Adesso spero di disputare una buona gara.”

Griglia di partenza:

Pos  Driver             Team                 Speed

1.  Scott Dixon        Ganassi              202.031
2.  Mario Moraes       KV                   201.504
3.  Dario Franchitti   Ganassi              201.395
4.  Ryan Briscoe       Penske               200.849
5.  Graham Rahal       Newman/Haas/Lanigan  200.649
6.  Danica Patrick     Andretti Green       200.519
7.  Oriol Servia       Newman/Haas/Lanigan  199.703
8.  Dan Wheldon        Panther              199.693
9.  Justin Wilson      Coyne                199.489
10.  Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold    199.354
11.  Ed Carpenter       Vision               199.164
12.  Raphael Matos      Luczo Dragon         198.907
13.  Mike Conway        Dreyer & Reinbold    198.858
14.  Marco Andretti     Andretti Green       198.557
15.  Ryan Hunter-Reay   Foyt                 198.226
16.  Kosuke Matsuura    Conquest             197.921
17.  Roger Yasukawa     Dreyer & Reinbold    197.498
18.  EJ Viso            HVM                  197.443
19.  Robert Doornbos    HVM                  196.756
20.  Stanton Barrett    3G                   190.878
21.  Helio Castroneves  Penske
22.  Hideki Mutoh       Andretti Green
23.  Tony Kanaan        Andretti Green

Indycar – Dixon vince a Motegi e sale in testa al campionato

Scott Dixon ha vinto la Indy Japan 300 e si è portato così in testa alla classifica della Indycar Series. Quando manca solo una gara alla fine del campionato (in programma sabato 10 ottebre sull’ovale di Homestead-Miami), tre piloti sono racchiusi in appena 8 punti: Dixon con 570, il compagno di squadra Dario Franchitti (secondo a Motegi) è a quota 565, e Ryan Briscoe (leader della classifica prima della trasferta giapponese) è a quota 562. Proprio l’australiano del Team Penske è stato il protagonista in negativo dell’appuntamento giapponese. Prima della gara, Briscoe aveva 25 punti di vantaggio in campionato e sembrava avere le mani titolo. Al giro 106, Briscoe aveva appena preso il comando quando ha perso il controllo della sua vettura durante il suo pit stop. La sua Dallara-Honda è scivolata verso l’interno colpendo il muro. “Ho accelerato troppo uscendo dai box, e la macchina si è girata e ha colpito il muro“, ha detto Briscoe. “Abbiamo dovuto cambiare il muso anteriore. Il team ha svolto un ottimo lavoro a farlo così velocemente, ma purtroppo la nostra giornata è finita in quel momento. Alla fine ho pensato solo a portare a casa la macchina senza spingere troppo. La cosa positiva è che siamo solo otto punti dietro Scott. Sono fiducioso per l’ultima gara della stagione ad Homestead.” Dixon ha così potuto regalare la prima vittoria in Giappone al Target Chip Ganassi Racing. Il duo Ganassi ha a sua volta preceduto il duo del Newman Haas Lanigan Racing Graham Rahal (al miglior risultato in carriera su di un ovale) e Oriol Servia (che pareggia il suo miglior risultato assoluto in una gara della Indycar Series). “E’ stato un giorno tremendamente importante per il nostro team“, ha detto Dixon. “E’ quello che ci serviva. Questo circuito mi piace molto, ed ho sempre voluto vincere qui. Mi ricordo quando venivamo qui nei primi anni e c’erano motori diversi e questa gara era molto particolare. Sicuramente oggi è stata una buona giornata e sono molto felice.“

Il dominio del duo di Ganassi è cominciato sin dal via, quando Franchitti scavalca Mario Moraes e si porta al secondo posto. I due accumulano un vantaggio di tre secondi sugli inseguitori, con Moraes che si trova alle prese con Briscoe, a sua volta pressato da Dan Wheldon. La leadership della gara cambia dopo il primo pit stop, con Franchitti che restava fuori un giro in più rispetto a Dixon e riusciva a uscire davanti al compagno di squadra. Nel frattempo Moraes scivola al ventesimo posto, perdendo un giro, a causa di un problema al rifornimento. Wheldon passa Briscoe poco prima della sosta e riesce a riavvicinarsi alle due vetture di Ganassi. Il trio rimane in formazione fino alla successiva sosta, in cui Dixon riesce a tornare in testa approfittando del traffico che rallenta Franchitti. Briscoe riesce a percorrere diversi giri in più dei primi e riesce a rifornire quando escono le bandiere gialle per l’incidente del pilota del Dreyer&Reinbold Mike Conway. Questo avrebbe permesso a Briscoe di tornare in testa, ma l’australiano perde il controllo della sua vettura in accelerazione in uscita del suo pit, sbattendo contro il muretto interna. Briscoe, ancora leader della corsa, continua per tre giri dietro la pace car, con un cono infilato nella sospensione, fino a quando viene richiamato ai box per togliere il cono e sostituire l’alettone anteriore. Dopo pochi giri Briscoe è costretto a ritornare ai box per riparare la sospensione anteriore sinistra.

La leadership di Dixon continua per il resto della corsa. Wheldon perde invece la terza posizione quando rifornisce poco prima dell’incidente di Ryan Hunter-Reay, scivolando indietro (terminerà ottavo). I due piloti di Ganassi riescono invece a rifornire in regime di caution. Dixon mantiene la leadership davanti al compagno di squadra all’uscita dai box, e controlla gli ultimi giri vincendo con poco meno di un secondo e mezzo di vantaggio. Il finale è acceso dal duello per il terzo posto tra Rahal, Servia e Moraes, che è riuscito a recuperare il giro di svantaggio durante la caution per l’incidente di Conway, con i tre piloti che terminano nell’ordine. “Sono contento per il team“, ha detto Moraes. “Al primo pit stop abbiamo avuto un problema con il rifornimento e sono dovuto tornare dentro per mettere altro carburante. Ma tutta la squadra ha reagito e abbiamo avuto una certa fortuna con le bandiere gialle, così siamo potuti tornare nel giro del leader e terminare al quinto posto. Adesso sono impaziente di andare a Homestead. Penso che avremo una buona vettura lì, in modo da poter finire la stagione con un altro buon risultato.” Danica Patrick, vincitrice lo scorso anno, ha terminato al sesto posto, precedendo il compagno di squadra Marco Andretti. “Oggi non è andata poi così male, specialmente considerando la nostra posizione di partenza,” ha detto Andretti, che era partito quattordicesimo. “Una migliore qualifica ci avrebbe reso la nostra giornata molto più facile, ma comunque siamo stati in grado di districarci bene nel traffico e fare del nostro meglio.” Giornata deludente per i tre giapponesi al via. Hideki Mutoh (AGR) ha terminato soltanto quattordicesimo dopo l’incidente di venerdì, Kosuke Matsuura ha terminato diciassettesimo, e Roger Yasukawa ventesimo dopo esser dovuto rientrare ai box per un problema ai freni.

Classifica finale:
Pos  Driver             Team                      Time/Gap
1.  Scott Dixon        Ganassi              1h51m37.6411s
2.  Dario Franchitti   Ganassi                 +  1.4475s
3.  Graham Rahal       Newman/Haas/Lanigan     +  3.2002s
4.  Oriol Servia       Newman/Haas/Lanigan     +  7.3720s
5.  Mario Moraes       KV                      + 12.7643s
6.  Danica Patrick     Andretti Green          + 16.1392s
7.  Marco Andretti     Andretti Green          + 16.6513s
8.  Dan Wheldon        Panther                 + 17.2646s
9.  Raphael Matos      Luczo Dragon            + 17.5790s
10.  Helio Castroneves  Penske                  +    1 lap
11.  Tony Kanaan        Andretti Green          +    1 lap
12.  Justin Wilson      Coyne                   +    1 lap
13.  Ed Carpenter       Vision                  +   2 laps
14.  Hideki Mutoh       Andretti Green          +   2 laps
15.  EJ Viso            HVM                     +   2 laps
16.  Robert Doornbos    HVM                     +   2 laps
17.  Kosuke Matsuura    Conquest                +   5 laps
18.  Ryan Briscoe       Penske                  +  15 laps
19.  Stanton Barrett    3G                      +  18 laps
20.  Roger Yasukawa     Dreyer & Reinbold       +  28 laps

Ritiri:

    Ryan Hunter-Reay   Foyt                  157 laps
    Mike Conway        Dreyer & Reinbold     103 laps
    Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold     83 laps
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da Elio11 » 08/10/2009, 8:59

Indycar – Meira è tornato in pista

Vitor Meira è ritornato in pista per una sessione di test privati sull’Indianapolis Motor Speedway (dove in carriera ha collezionato due secondi posti, nel 2005 e nel 2008), quattro mesi dopo il suo incidente durante la 500 Miglia che gli provocò la frattura di due vertebre e lo stop anticipato della stagione 2009. I medici non gli hanno dato il permesso di correre la prova conclusiva della stagione il 10 ottobre all’Homestead-Miami Speedway, ma gli hanno permesso di partecipare a questa due giorni di test cominciati martedì. “E’ una cosa eccezionale“, ha detto Meira. “E’ incredibilmente bello essere pronto a tornare in pista.” Il brasiliano, che è stato sostituito per gran parte della stagione da Ryan Hunter-Reay, ha un contratto per correre con l’AJ Foyt Racing anche nel 2010. Questa garanzia ha permesso a Meira un recupero tranquillo e costante. Il brasiliano confida che avrebbe voluto correre ad Homestead, ma di non essere comunque troppo dispiaciuto. “La delusione per non poter correre è cominciata subito, a Milwaukee“, ha detto. “Quindi, per essere onesti, una gara in più o in meno non cambia poi molto. E’ meglio provare, rendersi conto di qual è la mia situazione passo per passo, piuttosto che saltare subito in macchina (ad Homestead) e correre il rischio che accada qualcosa di spiacevole. E’ meglio così, siamo tutti d’accordo.” Anche AJ Foyt è stato chiaro al riguardo: “Non credo che tornare a correre a Miami fosse la cosa migliore per Vitor. C’erano molti rischi e poco da guadagnare. Vogliamo iniziare bene la stagione 2010 con Vitor, e fare più test durante l’inverno e quindi penso che il nostro interesse sia di averlo concentrato sul prossimo anno. E comunque non avremmo avuto le risorse adeguate per garantire due vetture ugualmente competitive per Ryan e Vitor. Quando ho fatto l’accordo con Ryan, gli ho detto che avrebbe avuto un volante per il resto della stagione, perché in realtà non sapevo quando Vitor sarebbe stato pronto.” Hunter-Reay, che aveva cominciato la stagione con il Vision Racing, ha preso il posto di Meira a partire dalla gara in Iowa, dopo che Paul Tracy aveva corso a Milwaukee e AJ Foyt IV in Texas.


Indycar – Test aerodinamici ad Indianapolis
Due giorni di test sull’Indianapolis Motor Speedway per la Indycar Series. Marco Andretti (Andretti Green Racing), Tomas Scheckter (Dreyer&Rainbold Racing) e Vitor Meira (AJ Foyt Racing) hanno testato alcune modifiche aerodinamiche (sugli alettoni posteriori) che si spera possano ulteriormente migliorare la qualità delle corse per il prossimo anno. L’intenzione è quella di ridurre le turbolenze quando si sta in scia ad un’altra vettura, ma per avere delle migliori indicazioni sarebbe necessario correre in gruppo con più vetture, come ha sottolineato Scheckter. “Penso che la cosa importante sia capire le reazioni nel traffico“, ha detto il sudafricano. “Con la precedente configurazione era più difficile seguire le altre vetture nelle curve, e per cercare di migliorare le condizioni di corsa forse questo è il modo giusto.” La Indy 500 di quest’anno è stata una delle gare che hanno sofferto, nella prima parte di stagione, di qualche problema a causa della nuova configurazione aerodinamica, che rendeva più difficili i sorpassi. In conseguenza di questi problemi gli organizzatori della serie hanno apportato dei cambiamenti aerodinamici (più l’introduzione del push-to-pass) che hanno riportato le gare su ovale ai soliti livelli di spettacolarità.

I test hanno dato anche la possibilità a Vitor Meira di tornare al volante di una vettura, quattro mesi dopo l’incidente durante la 500 Miglia. “A metà del primo giro mi sentivo già bene“, ha detto Meira. “Quando ti fai male e provi dolore, non sei frustrato perché pensi ad altro che a riposare e guarire. Ma per me, dopo qualche settimana, c’era frustrazione, perché mi sentivo bene, mi sentivo guarito, anche se non lo ero. Ho pensato: ’sono pronto a tornare’, ma gli esami mi dicevano il contrario. Ho cercato di fare un po’ di go-kart e sentivo male la schiena, e allora ho capito che stavo ancora male.” Anche AJ Foyt, che in passato ha dovuto recuperare da diversi incidenti durante la sua carriera, ha notato degli aspetti positivi dai due giorni di test. “Nella mia carriera sono riuscito a tornare competitivo dopo diversi incidenti, ma un sacco di ragazzi non ce l’hanno fatta“, ha detto Foyt. “Questo è quello che volevo capire su Vitor. Questa è la ragione per cui ho voluto farlo venire qui e fargli fare alcuni giri. A volte si può dire che sei ok, ma poi non ce la fai. Sapevo che Vitor sarebbe stato in grado di tornare in pista perché lo voleva fortemente, e ha lavorato tanto per tornare. Adesso lui sa che è in grado di tornare in pista.”
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da Elio11 » 08/10/2009, 9:00

Indycar – In attesa del gran finale, ultime dal mercato

Alla fine di questo fine settimana calerà il sipario sul  campionato Indycar 2009, con Dixon incredibilmente avvantaggiato, in seguito alla rocambolesca gara di Motegi, rispetto ai due suoi contendenti, Franchitti e Briscoe. In attesa del “Gran Finale”, una delle notizie riguarda proprio il neozelandese campione in carica, che ha rinnovato il contratto con Target Ganassi , estendendone la durata per altri due anni. Scott Dixon è stato infatti fino a due settimane fa, uno dei nomi “caldi” del mercato e più volte si era vociferato  circa un suo passaggio nel futuro team di De Ferran che debutterà il prossimo anno. Legato a quest’ultimo, è il nome di Takuma Sato. Il nipponico, secondo forti indiscrezioni prossimo alfiere della scuderia di Gil De Ferran, è stato ingaggiato dal team Luzco Dragon Racing per disputare assieme a Raphael Matos, l’appuntamento conclusivo in notturna di Homestead. Sembra che la scuderia di Jay Penske possa dirsi quasi sicura di poter schierare una seconda vettura a tempo pieno per il 2010. Ancora confuse ed incerte le notizie riguardanti il secondo ipotetico pilota.

Chiarezza maggiore si può fare invece sul futuro di Milka Duno, che stando alle recenti voci, confida di esserci, addirittura con un impiego “full-time” per tutto il 2010, forse ancora con Dreyer&Reinbold. Notizie confortanti anche sul fronte Vision Racing, che non solo è destinato a riconfermare la sua presenza come scuderia anche il prossimo anno, ma potrebbe riallargare il suo parco vetture partenti al numero di due. Tuttavia, Curt Cavin conferma che Ed Carpenter non sarebbe in “una botte di ferro” necessitando, all’opposto, di un valido appoggio dopo la dipartita di “Menards” annunciata il mese scorso. Si potrebbero fare almeno un paio di illazioni sull’argomento:  ipotizzare un ritiro dalle corse per il pilota, che andrebbe cosi’ ad intraprendere un ruolo manageriale; pensare, anche se in via del tutto remota, all’entrata in prima persona di John Menard nelle vesti di  team solitario (come fino a qualche stagione fa) o in collaborazione con un’altra scuderia .

E’ sempre Curt Cavin a riportare altre tre notizie molto importanti. La prima riguarda il futuro team “Andretti” (ex-AGR): data per quasi scontata la partenza di Formula Dream e di Hideki Mutoh, il team sarebbe propenso ad abbandonare per la prima volta dopo tanti anni, le ormai canoniche quattro vetture per scendere a tre: Tony Kanaan, Marco Andretti e Danica Patrick. La seconda concerne il team Penske, team che potremmo rivedere, dopo tanti anni, schierare ben tre monoposto a tempo pieno, annoverando la n°12 di Will Power, guadagnatosi ampiamente la riconferma nelle pur poche gare disputate. L’ultima è una indiscrezione sul team “De Ferran Motorsports”. Sembrerebbe che il debutto della nuova scuderia di Gil de Ferran, non sia poi cosi’ sicura: le notizie  si sono rese molto caute e scarne. Per non contare che fallito il tentativo di assalto a Scott Dixon, ora anche Sato sarebbe sul punto di essere “perso”: ad Homestead, come abbiamo detto, sarà al via con Luzco Dragon, intenzionata a schierare nel 2010 per due piloti. Se poi aggiungessimo che ‘Formula Dream’ (da sempre sostenitrice di piloti nipponici) è di fatti contesa fra De Ferran e l’ex-team satellite Penske…

Due news invece molto attuali, in concomitanza con l’appuntamento della Florida.  HER (Healthy Energy Revitalizer) conferma l’appoggio ad Alex Lloyd per la gara di Homestead. Il britannico, confermato alla guida della seconda Newman Haas (sostituisce Oriol Servia, comportatosi egregiamente) sarà al via con ancora una livrea tendente al rosa, differente tuttavia da quella vista ad Indianapolis. La novità assoluta però è un’altra, una curiosità oltretutto: Lloyd recherà con sè un numero a cinque cifre, scommettiamo il più “alto” nella storia delle competizioni a ruote scoperte, annoverando in questa visione panoramica, tutte e tre le categorie regine. La cifra in questione sarà “40202″. Una iniziativa promozionale a scopo benefico, il numero telefonico da digitare per effettuare donazioni nella lotta contro il cancro.

Anche Sarah Fisher, cambia veste grafica alla sua livrea ed opta per un rosa-nero già intravisto a Motegi. Presenti anche Scheckter, Jacques Lazier .
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da Elio11 » 08/10/2009, 9:13

Questo non c'entra con le news però è doveroso riportarlo:

dal blog personale di marcostraz "indycaritaly":


Il ritiro di un campione
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Domenica 11 ottobre, sul circuito di Laguna Seca, sede dell’ultima prova della stagione 2009 della American Le Mans Series, si scriverà l’ultimo capitolo della carriera di uno dei piloti che ha maggiormente caratterizzato gli ultimi 15 anni di automobilismo a stelle e strisce: Gil de Ferran. Il pilota brasiliano ha deciso di appendere il casco al chiedo e di impegnarsi a tempo pieno nella gestione del suo team, il De Ferran Motorsports, che nel 2010 doppierà l’impegno nella American Le Mans Series entrando nella Indycar Series.

L'American Le Mans Series onorerà il ritiro di questo grande campione con la carica di “Grand Marshal” della gara di Laguna Seca. Il ruolo di “Grand Marshal” include tra l’altro il compito di dare il comando “start your engines” per il via della gara. "Sarà un'occasione di grande emozione, è un grande onore essere nominato ‘Grand Marshal’", ha detto de Ferran.

De Ferran arrivò negli Usa nel 1995, dopo aver corso per diversi anni nelle categorie propedeutiche europee, per correre nella allora CART con il team Jim Hall Racing, con cui in quell’anno vinse il titolo di Rookie Of The Year. E proprio per ricordare quello che è stato il suo mentore, la Acura del De Ferran Motorsports sarà schierata con una speciale livrea ispirata proprio a quella che negli anni 60 e 70 caratterizzava le vetture di Jim Hall. "Insieme a Roger Penske e Jackie Stewart, Jim Hall è stato uno dei miei più grandi maestri", ha affermato de Ferran. "Grazie a lui sono arrivati negli USA, ho vinto la mia prima gara in Indycar a Laguna Seca nel 1995 e ho avuto due stagioni straordinarie. Per la gratitudine che ho nei suoi confronti ho scelto il numero 66, che lui ha utilizzato in passato, per la mia Acura nella American Le Mans Series. Ed è per lo stesso motivo che abbiamo scelto di ricreare la livrea tipica delle sue vetture per la mia ultima gara in California."

Hall, che sarà presente all'evento, ha detto di aver apprezzato il gesto di de Ferran. "E 'molto bello che Gil abbia scelto di onorare me in qualche modo, specialmente in un momento per lui così speciale", ha detto Hall. "Abbiamo vissuto dei bei momenti insieme, e sono stato contento di come si sia sviluppata la sua carriera. Mi ha dato molta soddisfazione vedergli fare così bene. Sono molto grato a lui per il credito che mi dà per la parte che ho giocato nella sua carriera, ma io credo che Gil abbia fatto tutto da solo, con il suo talento e la sua abilità, la sua etica per il lavoro."

Dopo i due anni con Hall, de Ferran emigrò al Walker Racing (nonostante ci fossero voci che potesse passare in Formula 1 con il team di Jackie Stewart), emergendo presto come uno dei contender per la vittoria del campionato, trovando però sulla sua strada il talento di Alex Zanardi, con cui ingaggiò spesso delle belle battaglie in pista. La svolta della sua carriera avviene nel 2000 quando firma per il team di Roger Penske, insieme all’astro nascente canadese Greg Moore. Ma Moore morì in seguito ad un terribile incidente sul California Speedway nell'ultima gara del 1999, e al suo posto arrivò l’altro brasiliano Hélio Castroneves. Insieme i due formeranno una delle coppie meglio assortite e più vincenti degli anni recenti. De Ferran vincerà due titoli nella CART prima di emigrare in IRL e coronare finalmente il sogno di vincere la 500 Miglia di Indianapolis, nel 2003, mentre Castroneves ne vincerà due edizioni, nel 2001 e 2002.

Particolarmente significativa proprio la vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis del 2003. Dopo gli assalti negli anni precedenti, in cui la Indy 500 gli era sfuggita per dettagli (nel 2001 arrivò secondo dietro al compagno di squadra, nel 2002 stava emergendo dopo una gara accorta quando perse una ruota fissata male dopo un pit stop), il 2003 era un anno difficile per lui. Il brasiliano ritornava al volante infatti proprio ad Indianapolis dopo essere stato coinvolto in un incidente in una delle prime corse della stagione, che gli aveva causato un trauma cranico e diverse fratture al collo e alla parte bassa della schiena. De Ferran si presentò ad Indianapolis ancora infortunato, zoppicando ancora. Eppure fu capace di disputare un grandissimo mese di Maggio. Il giorno della corsa guidò nonostante il dolore, per andare a conquistare la vittoria più grande della sua carriera."Verso metà gara ho iniziato a sentire dolore alle spalle", ha detto de Ferran. "Davvero non riuscivo a sollevare le braccia. La mia schiena non mi faceva tanto male. Era un problema legato al collo. E' stato sempre più doloroso. Gli ultimi giri sono stati sicuramente molto, molto difficili da mettere a fuoco. Ero pieno di emozioni."

In seguito al suo trionfo ad Indianapolis de Ferran decise di ritirarsi alla fine del 2003, e vinse proprio la sua ultima gara, sul Texas Motor Speedway, dove si presentarono in 5 a giocarsi il titolo (poi vinto da Dixon proprio su de Ferran), gara caratterizzata dal terribile incidente di Kenny Brack. Nel 2005 divenne direttore sportivo del team di Formula Uno BAR-Honda, da cui si dimise nel luglio 2007 dopo essere diventato "sempre più a disagio" (come dichiarò lui stesso) con il team. Nel gennaio 2008 decise di tornare alla guida dopo aver istituito il suo team per l’American Le Mans Series.

Adesso è arrivato il suo secondo ritiro, presumibilmente quello definitivo, per potersi concentrare sul suo nuovo programma. Lo stesso giorno in cui ha annunciato il suo ritiro, de Ferran ha confermato l’intenzione di schierare due vetture nella stagione 2010 della Indycar Series, affiancandolo al programma ALMS. "Durante la mia carriera, sono sempre stato affascinato dalle grandi sfide", ha detto de Ferran. "Mi sono goduto tutto il mio tempo al volante della nostra Acura, adesso il mio principale obiettivo è andare avanti e continuare a costruire per la nostra squadra una solida reputazione nel mondo delle corse. Schierare due vetture nella IndyCar Series è un sogno. La IndyCar Series è talmente competitiva che dobbiamo farci subito trovare pronti. L'espansione verso la Indycar è un fatto naturale. Il mio background è in gran parte su auto Indy, è lì che le mie conoscenze sono migliori, sia tecniche che personali. Avere i giusti ragazzi al volante è una priorità per qualsiasi squadra che vuole essere competitiva. Penso che il pilota svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la competitività della squadra." Al riguardo, sono uscite subito voci addirittura sul possibile ingaggio di un pilota del calibro di Scott Dixon, 2 volte campione Indycar e vincitore della Indy 500 nel 2008, che in questi anni ha diviso il volante con de Ferran nella corse più lunghe della ALMS (Sebring e Petit Le Mans). Il piltoa neozelandese rimarrà però con Ganassi, ed è invece più probabile che il team possa avvalersi dei servigi dell’ex Formula 1 Takuma Sato, appoggiato dalla Honda e voglioso di cimentarsi in una nuova sfida. Probabilmente sarà lui uno dei due piloti per il 2010.

Tra i vari risultati ottenuti, de Ferran detiene un record: il 28 ottobre del 2000, durante le qualifiche per la Marlboro 500 sul California Speedway, de Ferran ha stabilito il record mondiale di velocità per il giro più veloce su di un circuito permanente, ottenendo la pole position a 388,537 km/h.

De Ferran passerà alla storia per il suo approccio calmo e analitico, che lo ha portato a costruirsi una grande carriera nonostante avesse un modo di correre poco spettacolare. Poco spettacolare ma sicuramente molto più efficace di tanti altri colleghi, grazie alla sua grande intelligenza tattica, che però non gli impediva di essere molto efficace quando c’era da vincere una corsa ruota a ruota con gli avversari.
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da groovestar » 08/10/2009, 9:43

Tipo tosto lui...certo avrebbe fatto bene anche in F1,ma quello che ha fatto negli USA è davvero impareggiabile.
Avere dei mentori come Hall,Penske e Stewart...significa essere qualcuno
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da marcostraz » 08/10/2009, 10:22

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da Elio11 » 09/10/2009, 13:38

Indycar – La Fisher con due vetture nel 2010
Nella prossima stagione, Sarah Fisher allargherà il suo team nella Indycar Series. Il Sarah Fisher Racing schiererà due vetture nel 2010, e la Fisher disputerà un maggior numero di gare rispetto a questa stagione. Sarà infatti al via di nove gare, tre in più di quelle di quest’anno. In quattro di queste gare, tra cui la 500 Miglia di Indianapolis, avrà Jay Howard (che nel 2008 aveva disputato alcune gare con il Roth Racing)come compagno di squadra. “Stiamo per concludere gli accordi per portare un paio di persone nuove nella nostra organizzazione come dipendenti. Vedere come siamo cresciuti in questi due anni è davvero incredibile“, ha detto la Fisher. Howard, oltre che ad Indianapolis, correrà in Texas, Mid-Ohio e Chicago. Il programma della Fisher è ancora in via di definizione, ma sarà una mix di ovali, stradali e circuiti cittadini.

________

Sono contento, una notizia positiva ogni tanto. Anche Jay Howard, che lo scorso anno doveva fare un campionato intero, fu messo da parte perchè perse lo sponsor. John Andretti però si comportò davvero bene.
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da marcostraz » 10/10/2009, 23:34

Congratulazioni a Franchitti...i campionati si vincono anche alzando il piede!!!
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da Elio11 » 11/10/2009, 21:07

Dario è un genio!!

Il commento serio dopo, ora sono troppo esaltato....  :thumbup: :thumbup:
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da groovestar » 12/10/2009, 9:11

grandissimo Dario,mi è sempre piaciuto questo ItaloScottoAmericano :D
Finalmente tira le somme(e alla grande)di una carriera che fino a qualche anno fa sembrava terminata senza i dovuto successi
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da marcostraz » 13/10/2009, 12:04

Anche a me Dario ha sempre fatto simpatia...cioè, mi fanno simpatia tutti i piloti della Indycar (e tutti i piloti in generale, devo dire che finora non ho mai avuto una antipatia per un pilota)...però lui mi ha sempre dato l'impressione di essere un signore...tra le altre cose mi ha fatto molto piacere che nell'immediato dopo gara abbia ricordato Greg Moore...
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da marcostraz » 20/10/2009, 22:03

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