Le delusioni della Formula 1

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da AmanteMercedes » 31/12/2008, 18:25

[quote="echoes04"]
[quote="Baldi"]
ma vorrei anche riflettere... vorreste ancora tra di voi Farina, Ascari, Musso, Castellotti, Von Trips, Clark, Rindt, Peterson, Villeneuve, Paletti, Ratzemberger, Senna e i tantissimi ragazzi che adesso vorremo vedere vecchietti?
[/quote]

si...tutti...
[/quote]

Assolutamente. Ayrton sarebbe diventato presidente del Brasile.
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da Pedro59 » 31/12/2008, 18:40

[quote="Andras"]
a proposito di delusioni della F1, visto che una delle più grosse delusioni che ho sorbito è stato il progressivo sparire dei circuiti da pelo a Powerslide, Sundance e gli altri chiedo questo: ma se Tilke avesse disegnato i vari Watkins Glen, Zandvoort, etc in mezzo al nulla con vie di fuga infinite ma (fosse stato possibile) con lo stesso andamento di dislivelli etc sarebbero stati "approvati" per la F1 odierna? io penso proprio di si
se si, perchè non disboscare il disboscabile attorno al Glen (ad esempio), levare i rails, mettere vie di fuga infinite Tilke-style e tornare a correre negli USA su un tracciato vero, "da pelo"?
:001_unsure:

[/quote]

Fratello Andras,
credo che la faccenda sia più complicata (vedi Mastro Power e la sua magistrale dissertazione fra "pericolo" e "senso del pericolo") di come si pensa.
Se io disbosco il Glen, ottengo un circuito "come il Glen" che del "Glen" ha soltanto il nome.
Mi spiego meglio sperando di non essere preso per un pazzo sanguinario: le "esses" del Glen erano famose perché avevano il guard-rail (l'ARMCO come lo chiamavano loro) a bordo pista e lì uno Stewart (per dirne uno) faceva la differenza, se adesso le stesse "esses" avessero trecento metri di via di fuga asfaltata (o anche erbosa...) non sarebbe la stessa cosa e anche Stewart non farebbe la differenza.
Il "senso del pericolo" non ci sarebbe più.
Lo stesso varrebbe per "el curvon" a Baires, oppure per la "peraltada" a Magdalena Mixhuca.
Pertanto Tilke continui a fare i suoi kartodromi, con buona pace di tutti non è copiando i tracciati di una volta che si può replicarne il profondo senso che va ben oltre la geometria.
Questo è come la penso io, sia chiaro e magari mi sbaglio. 
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da Toivonen » 31/12/2008, 19:04

d'altronde, anche a lasciare inalterati i dislivelli più o meno da paura, circuiti come il glen, con vie di fuga e roba simile, non si potrebbero più considerare tracciati "da pelo"
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da AmanteMercedes » 31/12/2008, 21:32

[quote="Pedro59"]
[quote="Andras"]
a proposito di delusioni della F1, visto che una delle più grosse delusioni che ho sorbito è stato il progressivo sparire dei circuiti da pelo a Powerslide, Sundance e gli altri chiedo questo: ma se Tilke avesse disegnato i vari Watkins Glen, Zandvoort, etc in mezzo al nulla con vie di fuga infinite ma (fosse stato possibile) con lo stesso andamento di dislivelli etc sarebbero stati "approvati" per la F1 odierna? io penso proprio di si
se si, perchè non disboscare il disboscabile attorno al Glen (ad esempio), levare i rails, mettere vie di fuga infinite Tilke-style e tornare a correre negli USA su un tracciato vero, "da pelo"?
:001_unsure:

[/quote]

Fratello Andras,
credo che la faccenda sia più complicata (vedi Mastro Power e la sua magistrale dissertazione fra "pericolo" e "senso del pericolo") di come si pensa.
Se io disbosco il Glen, ottengo un circuito "come il Glen" che del "Glen" ha soltanto il nome.
Mi spiego meglio sperando di non essere preso per un pazzo sanguinario: le "esses" del Glen erano famose perché avevano il guard-rail (l'ARMCO come lo chiamavano loro) a bordo pista e lì uno Stewart (per dirne uno) faceva la differenza, se adesso le stesse "esses" avessero trecento metri di via di fuga asfaltata (o anche erbosa...) non sarebbe la stessa cosa e anche Stewart non farebbe la differenza.
Il "senso del pericolo" non ci sarebbe più.
Lo stesso varrebbe per "el curvon" a Baires, oppure per la "peraltada" a Magdalena Mixhuca.
Pertanto Tilke continui a fare i suoi kartodromi, con buona pace di tutti non è copiando i tracciati di una volta che si può replicarne il profondo senso che va ben oltre la geometria.
Questo è come la penso io, sia chiaro e magari mi sbaglio.   
[/quote]

è così anche per me. Basta vedere la curva 8 in Turchia, se non sbaglio. Sulla carta è difficilissima, Hamilton l'ha messa nel suo circuito ideale. Ma, vai a vedere: con le vie di fuga asfaltate.... non mantiene quel che promette.
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da Powerslide » 01/01/2009, 3:07

Una volta, parlando con un pilota con gli attributi, dissi: "Se Signes fosse nel deserto, la farebbe in pieno anche mia nonna."
Non avrei mai creduto che quella battuta divenisse realtà.

Come giustamente dice Pedro, non vorrei passare per pazzo sanguinario, ma sono convinto che molti piloti di un tempo, neppure troppo lontano, non avrebbero sentito quella maledetta "voglia" se non fosse stata condita dal pericolo. Ovvio che alla domanda se li vorremmo tutti vivi, risponderemmo sì, ma dobbiamo anche chiederci: gli alpinisti scalerebbero le vette più ardue se ogni cinque metri di salita venisse posta una rete sotto di loro?
Non facciamo i falsi moralisti: chi pratica sport pericolosi lo fa anche per dire alla morte: "Tiè, anche 'sta volta ho vinto io!"
Penso faccia parte dello spirito umano, di sfidare in qualche modo un dio immortale che ci ha voluto mortali.
Diverso è lo spettatore che guarda le gare con la morbosa speranza dell'incidente: è un poveraccio che morrà sulla sua poltrona non avendo mai fatto nulla di buono con la sua vita.

Ecco, ho scritto la prima pirlata del 2009 ed ora posso andare a letto  :sleep:
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Pedro59 » 01/01/2009, 15:19

[quote="Powerslide"]
Una volta, parlando con un pilota con gli attributi, dissi: "Se Signes fosse nel deserto, la farebbe in pieno anche mia nonna."
Non avrei mai creduto che quella battuta divenisse realtà.

Come giustamente dice Pedro, non vorrei passare per pazzo sanguinario, ma sono convinto che molti piloti di un tempo, neppure troppo lontano, non avrebbero sentito quella maledetta "voglia" se non fosse stata condita dal pericolo. Ovvio che alla domanda se li vorremmo tutti vivi, risponderemmo sì, ma dobbiamo anche chiederci: gli alpinisti scalerebbero le vette più ardue se ogni cinque metri di salita venisse posta una rete sotto di loro?
Non facciamo i falsi moralisti: chi pratica sport pericolosi lo fa anche per dire alla morte: "Tiè, anche 'sta volta ho vinto io!"
Penso faccia parte dello spirito umano, di sfidare in qualche modo un dio immortale che ci ha voluto mortali.
Diverso è lo spettatore che guarda le gare con la morbosa speranza dell'incidente: è un poveraccio che morrà sulla sua poltrona non avendo mai fatto nulla di buono con la sua vita.

Ecco, ho scritto la prima pirlata del 2009 ed ora posso andare a letto  :sleep:
[/quote]

Durante le mie chiacchierate a telefono col Professor Vaccarella, una volta con la voce un po' rotta dall'emozione mi confidò che "...correre la Targa Florio con la gente ai bordi della strada era una pazzia..."
Ho in mente le foto del Gran Premio del Messico del '70 con il pubblico che aveva travolto le protezioni ed i cordoni della polizia e stava seduto sui cordoli. Voi più giovani non ci credete ?
C'è nessuno che ha un Autosprint di allora ? C'erano delle foto incredibili: ne ricordo una in cui le due Ferrari sfilavano in una curva ad "esse" con ragazzini e adulti a due metri.
In quel GP, l'ultimo della stagione, Stewart con la Tyrrell era in testa quando un cane attraversò improvvisamente la pista: lo scozzese lo prese in pieno e riuscì a mantenere il controllo della monoposto che se fosse uscita di pista avrebbe fatto uno spezzatino di pubblico assortito.
Quella sì che era pazzia pura. (però diciamo che quello era anche Stewart...)
Purtroppo ci vollero tempo ed altri lutti per capire che certe cose andavano cambiate, per esempio che era necessario un sistema antincendio efficace (ricordatevi Berger ad Imola: negli anni '70 non avrebbe avuto scampo...), che dovevano essere incrementate le difese "passive" sulle monoposto, perchè  non si dovevano accartocciare attorno al modulo di massima resistenza rappresentato dagli arti del pilota.
In questo campo grazie all'impegno di alcuni, ed alla tecnologia, si sono fatti passi in avanti neppure immaginabili.
Poi, come al solito, si è esagerato.
Dopo aver messo mano a queste cose si è messo mano all'essenza stessa delle corse che non sono le auto, ma i circuiti.
Le "Signes" della nonna di Power sono state messe al bando, e ne sono state create repliche ad uso di nonne ancora meno temerarie.
La curva turca, citata da AmanteMcLaren, negli anni '70 avrebbe fatto la differenza, o meglio avrebbe permesso di farla a piedini di fata come il citato scozzese, Rindt, Peterson, ed il mio Regazzoni, ora serve solo a farci raccontare che varia tante volte il punto di corda.
Ma a che pro questa finezza ?
Quando Musso giocò col punto di corda del "Calvaire", per farla davvero la differenza, finì in tragedia; se qualcuno azzardasse lo stesso sulla curva 8 di Istanbul al più si farebbe una bella gita in testacoda.
Sia chiaro che é meglio così perché, come ha detto Power, noi vorremmo vederli tutti vivi da Pinocho Marimon, a Ricardo Rodriguez, Jim Clark fino a Rindt, Cevert ed Ayrton Senna; ma ogni tanto domandiamoci se loro avrebbero voluto correre in questa maniera così diversa dalla loro.
C'è una delle "Leggi di Murphy" applicata all'informatica che dice: "Fai un programma che anche un idiota può usare e lo useranno solo degli idioti".
Siamo, in un altro campo, sulla buona strada.   
Intanto Auguri di un buon anno 2009, hai visto mai che si sbagliassero... 
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da Roberto82 » 01/01/2009, 15:45

e pensare che con le vetture di oggi non ce ne sarebbe neanche bisogno di tutte queste vie di fuga asfaltate.
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da jackyickx » 01/01/2009, 16:44

Pedro mi ha fatto tornare alla mente il GP del Messico del 1970 corso tra due ali di folla. I piloti alla fine accettarono di correre per evitare una sommossa popolare in caso di rinvio, ma per gli anni successivi il Gp fu annullato.
Nel sito di Ickx
http://www.jacky-ickx-fan.net/english/galerie.php?idx=98&id=1
ci sono molte foto di quel GP.
Preferisco non commentare oltre se non mi prende la nostalgia il primo dell'anno.
Auguri a tutti  :thumbup:
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da AmanteMercedes » 01/01/2009, 19:52

Io sono contentissimo che la f1 abbia ridotto la propria pericolosità. In realtà, sono convinto che un conto sia il pericolo intrinseco, un conto sia quello inutile, basti vedere come si sono comportati i piloti al Montjuich nel '75, mi pare, quando i Fittipaldi, ad esempio, si rifiutarono di correre per lo stato del tracciato, che presentava guard rail non fissati. Per esempio, ritengo giusto studiare le vie di fuga in modo più efficiente possibile, costruire auto resistenti, istruire al meglio i commissari. Ingiusto, invece, ridurre il pericolo intrinseco creando tracciati autostradali con piazzali come via di fuga. Come ha detto Kubica, la delusione di Valencia furono i muri lontani.

Ma sapete perchè asfaltano le vie di fuga? Facile, per consentire a chi esce di rientrare in pista, magari un'auto veloce che così può dare spettacolo nella rimonta. Senza vie di fuga asfaltate, al Fuji 2007, le due Ferrari e Hamilton non avrebbero probabilmente terminato la gara. Tutto questo nella logica dello spettacolo drogato. A breve, per questa logica, avremo probabilmente il formato gp2 della doppia manche con griglia invertita anche in f1.

ps: mi pare che anche un gp di Argentina, non mi ricordo se del '51 o del '52, si corse tra due ali di folla, con anche degli investiti e un'ambulanza che finì per andare in senso contrario alla marcia.
Ultima modifica di AmanteMercedes il 01/01/2009, 19:56, modificato 1 volta in totale.
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da Aviatore » 01/01/2009, 19:55

[quote="Pedro59"]
[quote="Andras"]
a proposito di delusioni della F1, visto che una delle più grosse delusioni che ho sorbito è stato il progressivo sparire dei circuiti da pelo a Powerslide, Sundance e gli altri chiedo questo: ma se Tilke avesse disegnato i vari Watkins Glen, Zandvoort, etc in mezzo al nulla con vie di fuga infinite ma (fosse stato possibile) con lo stesso andamento di dislivelli etc sarebbero stati "approvati" per la F1 odierna? io penso proprio di si
se si, perchè non disboscare il disboscabile attorno al Glen (ad esempio), levare i rails, mettere vie di fuga infinite Tilke-style e tornare a correre negli USA su un tracciato vero, "da pelo"?
:001_unsure:

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Fratello Andras,
credo che la faccenda sia più complicata (vedi Mastro Power e la sua magistrale dissertazione fra "pericolo" e "senso del pericolo") di come si pensa.
Se io disbosco il Glen, ottengo un circuito "come il Glen" che del "Glen" ha soltanto il nome.
Mi spiego meglio sperando di non essere preso per un pazzo sanguinario: le "esses" del Glen erano famose perché avevano il guard-rail (l'ARMCO come lo chiamavano loro) a bordo pista e lì uno Stewart (per dirne uno) faceva la differenza, se adesso le stesse "esses" avessero trecento metri di via di fuga asfaltata (o anche erbosa...) non sarebbe la stessa cosa e anche Stewart non farebbe la differenza.
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Pertanto Tilke continui a fare i suoi kartodromi, con buona pace di tutti non è copiando i tracciati di una volta che si può replicarne il profondo senso che va ben oltre la geometria.
Questo è come la penso io, sia chiaro e magari mi sbaglio.   
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Hai ragione tu come ha ragione Powerslide, è solo che a vedere su F1 statistics il tracciato del Glen o quello di Baires (fino al 1980) mi vien da piangere........e se penso a Brands Hatch, Silverstone prima maniera, Imola pre 1994, Spa vecchia maniera, Hockheneim vecchia maniera, Zandvoort, il lungo del Castellet col mistral da 2km, persino Long Beach (altro che sorpassi impossibili come a Monaco, vivaddio c'era una sede stradale larga quanto la A1 tra Bologna e Modena ossia a 4 corsie........) e poi li penso o soppressi o storpiati *****o d'un *****o mi in*****o per davvero!
:cursing:

Buon 2009
Ultima modifica di Aviatore il 01/01/2009, 19:58, modificato 1 volta in totale.
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da _lapisinha_ » 01/01/2009, 22:50

Come prima cosa auguro un buon anno nuovo a tutti!!!!
Le mie delusioni... non avendomi gustati i duelli anni '70/'80 non possono che essere abbastanza attuali, per lo meno sono quelli che mi ricordo... :-[

Il primo è Monza 1999: sul momento non posso nascondere di essere stata felice, ma poi vedere Hakkinen che pinageva, mi ha dato un senso di tristezza, ci teneva davvero tanto a portare a casa la posizione!
Poi Suzuka 2006: un mondiale in fumo! E non ha bisogno di essere ulteriormente commentato  :'(
Brasile 2007: lo sfumato mondiale di Alonso  :glare:
E infine... BRASILE 2008! Un popolo, una nazione che amo così tanto, si fa odiare per ben due volte...  :lol:
Mai dimenticherò quel: all'ultimo giro, all'ultima curva, dell'ultimo GP...
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Allo sventolare della bandiera a scacchi, però, è Alonso a festeggiare la seconda vittoria di fila dopo Singapore. Un capolavoro, che dimostra come, forse, chiunque vincerà questo titolo 2008 non sarà il pilota più forte in pista...
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da Baldi » 03/01/2009, 11:29

di per se i tracciati, anche quelli nuovi non sarebbero male.
Penso siano il meglio che ci possa essere per dare un pizzico di chances per i sorpassi.

Le stesse vie di fuga "a biliardo" sono volte a indurre i piloti a provarci
e riprovarci se va male

Se solo ci fosse la sabbia i piloti non ci proverebbero praticamente mai dopo aversi preso la strigliata del boss o dello sponsor nell'occasione (fallita) precedente.
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da Baldi » 03/01/2009, 11:51

acc m'è partito il messaggio prima di completarlo...

Il senso del pericolo com'era concepito una volta ormai non potrebbe essere proponibile, per tanti motivi.

Bisognerebbe "dirottarlo" non tanto su un fatto di vita o di morte, di pelo sullo stomaco0
ma su qualcosa relativo sull'essere penalizzati fortemente se una curva o un attacco viene sbagliato clamorosamente.

Via di fuga come si deve quindi, ma accompagnate dalla reale possibilità di sorpassare con grande vantaggio per chi segue.
Ergo: auto da cambiare... e prima dei tracciati!

Il fatto però di "ceffare" un risultato andrebbe accompagnato sulla reintroduzione degli scarti.
Ora come ora chi salta dei rusultati viene seriaemnte compromesso in classifica mondiale e si preferisce fare le "formichine" in gare di "magra".
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