RUMOR BY ROBIN MILLER: TROVATO UN ACCORDO. GIA' DAL 2008 SI CORRERA' IN UNA UNICA SERIE
Se quando scritto dal sempre informato Robin Miller corrispondesse a realtà, siamo alla svolta (epica), tanto attesa e tanto rimandata. Secondo il giornalista di SpeedTv.com, infatti Gerry Forsythe, Kevin Kalkhoven e Tony George avrebbero trovato un accordo per correre già quest'anno con un calendario unificato: della schedule della Champ Car verrebbero presi solo i tracciati storici e di maggior successo: Long Beach, Edmonton e Surfers Paradise. Il resto invece si perderebbe, al momento per strada, in attesa di una eventuale ri-collocazione nel 2009. Sempre secondo Miller però, adesso lo scoglio più grosso deriva proprio dal calendario: infatti il 20 Aprile si sarebbe dovuto correre a Long Beach (per la Champ Car) e a Motegi, Giappone (per la IRL). Due appuntamenti che sono sentiti da entrambe le parti. Il primo è la gara storica del calendario CART, e i promoter hanno già detto di essere impossibilitati a spostarla, dato l'incredibile organizzazione che comporta una gara cittadina. Ma problemi si riscontrano anche sul fronte giapponese, dove la Honda proprietaria del circuito, ed eventualmente, unica fornitrice dei motori per la nuova serie, sta facendo pressioni perchè si corra proprio in quella data. Si era pensato di spostare l'evento del sol-levante nel week-end della gara in Kansas, ma vi sarebbero stati poi problemi a piazzare eventualmente poi quest'ultima in altra data, perchè avrebbe ostacolato la promozione della Nascar.
Sono dettagli comunque, rispetto alla scelta fatta. Ci sono voluti 13 anni, ma pare che questa re-union (volente o nolente) sia finalmente arrivata. E anche Kevin Kalkhoven non si nasconde più:
"Entrambi le parti la vogliono, e ci stiamo lavorando sopra".
E, anche sul fronte IndyCar non arrivano più smentite. A fare il punto della situaizone sono John Griffin, vice presidente IRL e lo stesso Tony George.
"Si, ci sono stati degli incontri e continueranno ad esserci, ma ancora non c'è una data ufficiale per l'annuncio formale. C'è ancora un po' di lavoro da fare". Conferma tutto Tony George: "Si, siamo vicini al ritornare insieme, ma non sappiamo ancora quanto ci manca. Ma nessuno molla."
Sul fronte dei proprietari delle scuderie della Champ Car, qualche dubbio viene espresso invece da Derrik Walker, proprietario del Team Australia di Champ Car. "Devi avere come minimo due vetture con due configurazioni, una per gli ovali e una per gli stradali, i costi per gli incidenti sugli ovali sono alti e il calendario è lunghissimo. Sarà come tornare al passato per noi della Champ Car, perchè non abbiamo familiarità con le Dallara, ma alla fine è una cosa bella ritornare tutti insieme".
Gli fa eco Jimmy Vasser:
"Negli ultimi tempi c'è stato molto silenzio attorno a questa vicenda. Se è verò quel che si dice, vuol dire che deve accadere. Oggi è un gran giorno per il mondo dei motori".
A suo modo, esprime la sua soddisfazione anche Paul Newman:
"E' come se fossi morto e mi avessero portato in paradiso", scherza l'arizllo ultraottantenne, "è la più bella notizia che mi è stata data da molto tempo!"
Chi proprio invece non l'ha presa molto bene è Eric Bachelart proprietario del team Conquest, che ha passato l'inverno a trovare investitori per una seconda vettura (riuscendoci), e creare un piano di sviluppo per puntare al titolo Champ Car nel giro di tre anni.
"State scherzando vero? Ho speso milioni di dollari per una nuova vettura e altri particolari! Questa notizia mi urta perchè conosco il valore dei soldi. Anche io sono per una riunficazione delle serie, ma solamente dal 2009!"
Infine, dal lato Champ Car, non poteva mancare una battuta con Paul Tracy, l'ultimo dei superstiti della storica IndyCart, avendo passato la scissione del 1996, il fallimento della CART nel 2003 e, ora, l'eventuale riunficiazione.
"Penso che saremo tutti felici se riusciamo a tornare insieme nuovamente, e anche i tifositornerebbero a vedere tutti i migliori piloti in una unica gara. Certo, noi della Champ Car avremo degli svantaggi il primo anno nei confronti dei piloti della IRL, ma è la vita. Stare tutti sotto lo stesso tetto, è quello che deve accedere!"
Così siamo arrivati, a furor di popolo, a riunire qualcosa che grandi interessi economici avevano diviso. Lotte intestine che invece di creare due campionati di altissimo livello, avevano allontanato i fans dalle piste. E' desolante vedere Bourdais e Wilson battagliare fra i 10.000 di Portland o vedere gli scheletri vuoti delle tribune che costeggiano gli ovali. Di tutto questo ne ha approfittato la Nascar, che negli ultimi 10 anni è cresciuta esponenzialmente. Il primo obiettivo, se nuova serie sarà, sarà quello di riportare le persone sui ciruciti. Cosa che con piloti del calibro di Wilson, Kanaan, Tracy, Andretti, Power e Dixon potrebbe riaccadere molto presto. Che la re-union si farà oramai è certo. Dobbiamo solo capire quando. Intanto, ci sono 50 telai Dallara pronti a essere consegnati, un calendario di 18 appuntamenti e un rooster potenziale di 30-35 vetture (anche se si parla che poi in tutto saranno circa 25). Che il gran ballo abbia inizio..
fonte racagarage Lorenzo T.