da Powerslide » 24/04/2013, 0:11
Se volevo sentirlo dovevo chiamare al telefono, se volevo scrivergli dovevo usare la normale lettera con busta e francobollo. La Rete non la gradiva e le mail le rifuggiva appena possibile.
Spesso le telefonate con lui cominciavano con un "beato lei che è giovane" e a nulla valeva ricordargli che i miei 60 erano già dietro le spalle.
"Mi spiace che ho poco tempo perchè devo accompagnare mia moglie .... " e poi si restava lì un'ora e passa a ricordare la Ferrari che fù, la F1 che fù e le corse in genere, di come erano state e di come non saranno più.
"Sergio (Scaglietti) ha deciso di scrivere un libro e mi ha chiesto di dargli una mano. Lo scriveremo tutto in modenese, metteremo però la traduzione nella pagina a fianco!" e giù a ridere con quella sua risata garbata e mai sguaiata.
Le sue spedizioni di pesca sempre con Scaglietti che, a sentir Forghieri, si fermavano ben prima di un greto. In una trattoria a salame e lambrusco.
"Mi invitano i club di tutto il mondo, ma come faccio a dire di sì. Adesso sto meglio, ma .... E poi cosa ho da dire che non ho già detto mille volte. Le cose che non ho detto tanto non le dirò mai perchè bisogna aver rispetto delle persone che ti hanno aiutato quando non eri nessuno, perchè sputare nel piatto dove si è mangiato è una cosa vile e scorretta!"
Era estate l'ultima volta che l'ho sentito. La voce stanca, i ricordi che affioravano confusi. E lui lo capiva e ne soffriva. Una telefonata, quella, che durò poco, quasi con imbarazzo reciproco.
Gozzi mi ha sempre suscitato soggezione: l'uomo che capitò in Ferrari per caso e che seguì Ferrari letteralmente fino alla morte. Nelle vignette AS lo raffigurava bonariamente con una mortadella sotto il braccio, ma non era per nulla bonario. Non perchè di carattere non lo fosse, ma perchè il suo ruolo non lo consentiva. Lunga mano del Drake, spesso la voce e la penna, non poteva permetterselo. Se gli eri simpatico o meno l'avresti scoperto solo dopo il 1990.
Diceva sempre che non era nessuno, che aveva brillato solo di luce riflessa. Da come parlava però si capiva che il primo a non crederci era proprio lui.
Con lui scompare un immenso pezzo del Cavallino e della sua storia.
Riposi in pace dottore.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)