Williams FW15C: la macchina più avanzata mai costruita

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da The King of Spa » 11/01/2013, 20:11

7 gennaio 2013 – All’inizio degli anni novanta, la Formula 1 attraversava un periodo prolifico tecnicamente con la Williams che vista l’avanguardia dei suoi progetti dominava incontrastata la scena. Nel 92, Nigel Mansell fece suo il primo ed unico titolo in carriera proprio a bordo della FW14B dotata delle famigerate sospensioni attive e progettata dal duo Patrick Head, Adrian Newey. Un’accoppiata di fuoriclasse del tavolo da disegno, che creò appunto monoposto stratosferiche, le cui prestazioni facevano impallidire la concorrenza in pista.

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Archiviata la stagione d’oro del Leone d’Inghilterra, ormai destinato alle gare Indycar, Frank Williams cambiò completamente la coppia di piloti affidandosi al rientrante Prost e al fido collaudatore Damon Hill. La scelta del figlio di Graham era stata fatta anche in funzione della sua esperienza nel collaudo dei nuovi sistemi elettronici d’avanguardia di cui la Williams disponeva già all’epoca. La monoposto studiata per la stagione 1993, venne battezzata con la sigla FW15 e subì come uso e costume di Newey diversi affinamenti già prima di debuttare nel primo GP in Sud Africa.

Innanzitutto la FW15 nasceva da una costola della FW14 di cui riprendeva le linee generali, ma si avvaleva comunque di un nuovo telaio più leggero per ospitare il sistema delle sospensioni attive, maggiormente pesante di quello tradizionale. Questo perché la monoposto del 92 era una semplice evoluzione di quella del 91, di cui manteneva il telaio nato in origine per il sistema sospensivo tradizionale. Il primo esemplare della FW15, venne realizzato prima della fine del 1992, quando ancora la FIA non aveva deliberato l’importante cambio regolamentare per la stagione successiva, che imponeva un restringimento della carreggiata grazie anche all’adozione di coperture più strette. Per inciso la misura delle gomme decisa allora è ancora quella in vigore attualmente in F1.

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Questa variazione fece in modo che la vettura venisse già aggiornata alla sua versione B, la quale contemplava come detto i suddetti adeguamenti sulle sospensioni. Ma ciò che colpisce ancora oggi di questa Williams è la linea particolarmente pulita e sinuosa. Il nuovo muso più stretto, il cofano motore di forma più armoniosa e le fiancate dal disegno scolpito, la rendevano molto attraente e snella. Anche gli alettoni subirono interessanti upgrade, come la creazione di uno apposito per le piste ad alto carico aerodinamico, più grande di quella utilizzato solitamente. L’ala anteriore si evolve nel concetto dei profili e dei flap con andamento sinuoso, oltre che confermare la presenza delle complicate bandelle ad effetto suolo al lato interno delle ruote, allora consentite dal regolamento.

Ma ciò che rendeva la FW15 imbattibile era la sua tecnologia sotto il cofano. Innanzitutto, le sospensioni che grazie al controllo elettronico avevano la facoltà di variare l’assetto in corsa con un set up effettuato sia dall’abitacolo che dal box, per le tarature più complesse. Ad esempio il pilota poteva mediante l’ausilio di un pulsante sul volante, alzare o abbassare l’avantreno per far avvicinare il muso a terra, consentendo al diffusore posteriore di stallare in rettilineo qualora servisse meno carico e più velocità di punta. Nello stesso momento in cui il carico aerodinamico diminuiva, il motore, sempre grazie all’elettronica riusciva ad erogare 300 giri in più per qualche secondo, fornendo maggior potenza. Una prima interpretazione di quello che sarà poi l’effetto Rake, ripescato dallo stesso Newey sulla Red Bull negli ultimi due anni, la cui attuazione è però subordinata ad altri principi.

Inoltre le sospensioni attive permettevano alla Williams di mantenere sempre l’altezza ottimale da terra anche in base al carico di carburante, risultando sempre efficace nella gestione degli pneumatici e senza penalizzare mai l’aerodinamica durante le vari fasi di gara. Altri aspetti che rendono tuttora la FW15 estrema a livello tecnologico, sono la presenza di altre chicche quali il fly by wire (l’acceleratore elettronico ), il sistema ABS, il controllo di trazione elettronico, la telemetria avanzata e l’inedita trasmissione CVT a variazione continua. Questo particolare cambio venne vietato in seguito dalla FIA, perché faceva diventare la Williams talmente superiore da non permettere agli avversari nessuna replica in termini prestazionali. Hill e il collaudatore Coulthard lo testarono a Silverstone, trovando immediati i vantaggi nella coppia e nell’erogazione, ma come detto il niet della Federazione impose lo stop a questo interessante progetto.

Il motore restava sempre il V10 Renault l’RS5, giunto al quinto anno di presenza sulla monoposto britannica dopo la reintroduzione dei propulsori atmosferici nel 1989. Per il 1993 l’unità transalpina aveva subito dei miglioramenti che la rendevano più potente di circa 30 CV dei Ford Cosworth, con 760 CV complessivi. Inoltre, il vantaggio del motore francese era quello di essere adeguatamente potente e poco assetato di benzina, soprattutto nei confronti del ben più potente V12 Ferrari, il quale consumava più carburante di quello della Regié. La versione C della FW15 è quella che debutta nell’apertura del Mondiale in Sud Africa, dopo un intenso inverno di test, dove Prost si mostrò subito in forma a dispetto dell’anno sabbatico passato fuori dal Circus della Formula 1. Non a caso il francese, definiva la monoposto di Didcot, una sorta di “airbus” con le ruote.

Le prime gare confermano subito quanto di buono si vide nelle prove invernali, con i due piloti della Williams nettamente superiori alla concorrenza. Addirittura di 1,5 secondi in media, la differenza in qualifica tra le due FW15C e il migliore degli inseguitori a turno Senna o Schumacher, a seconda delle occasioni. In gara però le cose cambiano un pò soprattutto quando ci si mette di mezzo il meteo, vedi ad esempio la gara bagnata di Donington dove si assiste all’impresa di Ayrton Senna su McLaren Ford che, doppia l’ex nemico Prost e dà quasi un giro di distacco a Hill secondo dietro di lui. Ma lo strapotere tecnico della Williams concederà veramente poco agli altri, con 15 pole su 16 gare, 10 vittorie assolute e con Prost che conquisterà grazie all’aiuto di questa vettura, il suo quarto titolo mondiale in carriera.

Di gare ne vince anche tre il deb Damon Hill che si guadagna la riconferma per il 1994, anno in cui sarà Senna a sostituire Prost sul sedile dell’altra Williams. Ma la FIA visti i risultati e lo strapotere della monoposto di Sir Frank imporrà già nell’estate del 1993, importanti limitazioni per la stagione successiva nei confronti dell’elettronica applicata alle monoposto da Gran Premio. Di fatto, ai tecnici al box per avviare la FW15C servivano addirittura tre pc portatili! Un pò troppo per gli uomini della Federazione, che attuano un importante giro di vite in tal senso. Le sospensioni attive vengono bandite in luogo di quelle tradizionali, così come il controllo elettronico della trazione, insieme alla limitazione di altri aspetti legati a questo tipo di tecnologie. Paradossalmente il ritorno ad una configurazione meno complessa, senza inibire l’esasperazione aerodinamica porterà la F1 a scontrarsi con le tremende tragedie avvenute nel 1994, con le morti di Senna e Ratzenberger, oltre ai gravi incidenti occorsi lungo la stagione a Lamy, Barrichello, Wendlinger e Montermini.

La carriera agonistica della FW15 dura la sola stagione 1993, salvo poi disputare i test pre campionato del 1994 nella versione D, depauperata degli aiuti elettronici. La nota più interessante e che rende l’idea di quanto l’ausilio dei sistemi tecnologici fosse fondamentale per questa monoposto, la si può apprendere dalle testimonianze dei piloti do allora Prost e Hill che, confermavano quanto la Williams diventasse inguidabile e pericolosa qualora il sistema computerizzato di bordo smettesse di funzionare all’improvviso. L’era di queste vetture si chiuse nel piccolo ambito di due stagioni, ma resta tuttora la miglior interpretazione in quanto a complessità tecnologica mai vista nella storia delle corse.

http://www.f1passion.it/2013/01/f1-williams-fw15c-la-macchina-piu-avanzata-mai-costruita/
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da Baldi » 12/01/2013, 10:25

Un'auto eccezionale, culmine di una genealogia nata nel 1991 (con lievi accenni anche agli anni precedenti) e che vede la monoposto del 1992 (Mondiale di Mansell) come quella che appare la più famosa, se vogliamo.

La Fw15C è ancora superiore... forse nell'immaginario collettivo paga (mi ci metto anche io) il fatto che la guidava il Professore che "appariva" come colui che aveva dato la pedata a Mansell per salire su questa monoposto (in realtà il "merito" mica è detto sia solo suo, ovviamente) e che in genere si tende a "tifare" per i più deboli.

Da questo preferire o il Senna che sembrava compiere miracoli con un'auto decisamente inferiore, uno Schumacher emergente che cominciava le sue imprese, una Ferrari sempre paurosamente molto indietro tecnologicamente.

Ma la Fw 15C è il culmine di quel periodo, infatti già dalla stagione successiva le limitazioni regolamentari avranno il loro peso.



Come già statto detto e scritto in precedenza anche tra di noi... pure la Benetton B193b era spaventosamente avanzata, avendo addirittura un sistema con le quattro ruote sterzanti (!) in maniera diversificata a seconda del tipo di curva o piega da prendere.

Pagava nel motore, indubbiamente. Probabilmente pagava anche per il fatto che i suoi sistemi di Launch Control e di Traction Control non fossero così "perfetti" come quelli della Williams, come pure il sistema di sospensioni attive che nella Williams del 1993 era assolutamente incredibile!

eheh mi ricordo sempre la partenza della B193 quando montò per la prima in gara il Launch Control, in Canada.
Schumacher e Patrese fermi al palo come dei bradipi drogati! aauauauauauaua

Invece la Williams , salvo eventi occasionali, era semplicemente perfetta!
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da Baldi » 12/01/2013, 11:22

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da The King of Spa » 12/01/2013, 13:01

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eheh mi ricordo sempre la partenza della B193 quando montò per la prima in gara il Launch Control, in Canada.
Schumacher e Patrese fermi al palo come dei bradipi drogati! aauauauauauaua
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:asd:

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da ivan2 » 13/01/2013, 9:11

Ciao a tutti,
certo che quelle F93A saltavano come dei passeggini per neonati.  :lol:
Senza togliere nulla a Senna.
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da Racer Cek » 13/01/2013, 10:36

[quote="Baldi"]
Un'auto eccezionale, culmine di una genealogia nata nel 1991 (con lievi accenni anche agli anni precedenti) e che vede la monoposto del 1992 (Mondiale di Mansell) come quella che appare la più famosa, se vogliamo.

La Fw15C è ancora superiore... forse nell'immaginario collettivo paga (mi ci metto anche io) il fatto che la guidava il Professore che "appariva" come colui che aveva dato la pedata a Mansell per salire su questa monoposto (in realtà il "merito" mica è detto sia solo suo, ovviamente) e che in genere si tende a "tifare" per i più deboli.

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no,infatti ci si mise pure Senna con le sue "lagne"....bella coppia non c'é che dire... :001_rolleyes:
Mansell più "debole" di Prost?!?!spero di aver capito male.... :sneaky2:
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da Baldi » 13/01/2013, 12:26

Nel senso che spesso si tende a "simpatizzare" per la squadra più debole.
Non ho detto che Mansell fosse più debole di Prost.

Prost e la Williams, quella stagione erano partiti come i super-favoriti. Ottimissimo pilota, squadra fortissimissima... la concorrenza che appariva già svantaggiata (Senna-Mclaren ma anche Schumacher-Benetton "limitati" dal Ford e la Ferrari molto indietro tecnologicamente).


Quindi tutto ciò unito dal fatto che Prost già non era ritenuto il massimo della simpatia... (il camion Ferrari, la guerra con Senna, era francese, l'aver tolto il sedile a Mansell) ha portato ad una sorta di tifo contro o quasi.
Giusto o sbagliato che fosse.





Se poi si voule analizzare chi tra i due (Prost e Mansell) fosse più debole realmente, credo che la discussione sarebbe molto ma molto "tirata" e sentita da tutti e se ne è discusso tanto in passato.

Il Leone mi piaceva molto... pur tifando Benetton, sin dal 1986 lo preferivo indubbiamente a Piquet, mi piaceva in Ferrari, lo stimavo tantissimo nel ritorno in Williams.
Ma se fossi stato un team manager non so se lo avrei preferito a Prost.
Il francese mi era più "antipatico" (sempre all'acqua di rosa intendiamoci bene, non sono e non sono mai così categorico nelle cose io) ma l'ho sempre rispettato e ammirato come pilota.


Ma qua si sta andando fortemente OT, mi tiro le orecchie da solo e torniamo quindi alla FW15C!  :lol:
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da groovestar » 13/01/2013, 13:56

Fra i due la differenza era tutta di testa: quando era in giornata Mansell era il migliore di tutti, anche di Senna e Prost, tanto che in diverse occasioni, anche su mezzi inferiori, è riuscito a dar loro la paga. Tuttavia necessitava di sentire fiducia attorno a lui, cosa che ebbe solo nel biennio 1991-92.

Avrebbe potuto vincere 3 mondiali, non sarebbe stato per nulla uno scandalo, ma ne vinse solo uno nell'anno in cui la macchina era la migliore. Tuttavia ci mise tanto del suo guidando a dei livelli fino ad allora mai visti, nemmeno per Senna nel 1988.

Purtroppo per lui nel suo primo periodo in Williams dovette scontrarsi con i giochi di Piquet, giunto come prima guida indiscussa, tuttavia si guadagnò sul campo tante vittorie.
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da Aviatore » 14/01/2013, 12:07

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Pura libidine il corpo a corpo prolungato Senna/Alesi dalla staccata del tornante a quasi quella della chicane prima dell'arrivo
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da Jackie_83 » 14/01/2013, 18:56

Bel video e bel topic  :)

Anche se e' un pò inquietante constatare che le F1 del 1993 sono tecnologicamente più avanzate di quelle del 2013  :bored:
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da groovestar » 14/01/2013, 21:16

Pensa alle F1 del 2002...anche quelle erano clamorose tecnologicamente parlando. Mancavano solo delle sospensioni attive e dell'ABS.
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da Jackie_83 » 14/01/2013, 22:44

[quote="groovestar"]
Pensa alle F1 del 2002...anche quelle erano clamorose tecnologicamente parlando. Mancavano solo delle sospensioni attive e dell'ABS.
[/quote]

Sì, con la liberalizzazione dell'elettronica risbucarono molte delle diavolerie elettroniche bandite nel '93, come il CVT e la telemetria Bidirezionale (che consentì a Coulthard di vincere a Monaco 2002) ma non venne introdotto nulla di nuovo a quel che ricordo

In ogni caso il sistema a 4 ruote sterzanti della Benetton B193 rimane qualcosa di clamoroso  :o:scared:
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da Baldi » 15/01/2013, 9:21

Come "numero" di dispositivi, nella parte finale della stagione, la Benetton probabilmente ne aveva di più (credo proprio le ruote sterzanti in più) ma probabilmente pur avendo ottime caratteristiche, era la Williams che era riuscita ad arrivare al top assoluto come funzionamento ed efficacia dell'elettronica.

Oltre naturalmente a tutto il resto...
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da groovestar » 16/01/2013, 12:11

Probabilmente la Benetton aveva anche il telaio migliore, dati i problemi che incontrava la Williams quando l'elettronica falliva (o quando venne abolita), tuttavia mancava di potenza.
Dico questo anche guardando cosa capitò alle evoluzioni del 1994 delle due vetture, che molto (se non quasi tutto) avevano ereditato dalle loro "madri" del 1993
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da Aviatore » 16/01/2013, 12:33

[quote="groovestar"]
Probabilmente la Benetton aveva anche il telaio migliore, dati i problemi che incontrava la Williams quando l'elettronica falliva (o quando venne abolita), tuttavia mancava di potenza.
Dico questo anche guardando cosa capitò alle evoluzioni del 1994 delle due vetture, che molto (se non quasi tutto) avevano ereditato dalle loro "madri" del 1993
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Beh le evoluzioni 1994 furono spettacolari: la Williams levò tutta l'elettronica mentre la Benetton si limitò ad imboscarla molto bene
:asd:
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