da Elio11 » 10/03/2012, 13:08
Non direi che i piloti Indy le prendano dagli ex-F1: recentemente Sato (all'epoca osannato per un sorpasso con la Super Aguri ad Alonso nel 2007) è stato un totale disastro ed è riuscito a completare fino in fondo pochissime gare rispetto a quanto ci si aspettasse da lui.
Semmai è giusto dire, perlomeno in questo ultimo lasso di tempo (circa cinque-sei anni) che sia stata la GP2 ad rifornire il parco partenti della Indycar.
Secondo me è difficile considerare la carriera di un pilota buona ed addirittura ottima, solamente se si riesce nella propria carriera a conquistare uno di quei 22-24 posti in palio per guidare una F1. Ci sono tante dinamiche in gioco, ed al di là dei soldi, che hanno un ruolo principe sia in Indycar che in F1, allorquando ci si trova a guidare in F1 si è spesso in una situazione di svantaggio: magari perchè si guida per una scuderia senza speranza, oppure perchè si riveste addirittura nello stesso team un ruolo del tutto marginale, in quanto tutte le attenzioni sono concentrate sul compagno di squadra (che magari per i motivi più vari deve essere tutelato a tutti i costi in quanto patrimonio della squadra).
Non voglio fare un discorso di ciò che sia meglio o peggio fra le due, si tratta semplicemente di due categorie diverse in moltissimi aspetti, per cui in sostanza è impraticabile a priori anche tentare di operare un paragone.
Che poi la Indycar negli ultimissimi anni sia infarcita di piloti con la valigia che non hanno dimostrato di meritarsi per nulla l'occasione concessa loro, è anche un dato di fatto che non riesco a mandare giù. Un conto è avere Baguette, un conto è aver avuto piloti come Milka Duno e molti altri. Quello che mi fa arrabbiare è che anche in Indycar degli ottimi piloti sono stati e sono costretti a bruciarsi la carriera assistendo dalla "tribuna", senza aver la possibilità di prendere il posto di qualcuno: lo stesso Baguette è stato costretto a rifugiarsi nella ALMS (mi pare), oppure Servia per alcuni anni non è stato chiamato da nessuno, Bell, Junqueira, Scheckter e lo stesso Wheldon, che ha praticamente passato lo scorso anno in panchina.
Comunque Barrichello si sta comportando molto bene nei primi tests. Non sarei sorpreso di vederlo a podio in qualche gran premio.
Un altro conto saranno le sue prestazioni nella competizione vera e propria, perchè dovrà familiarizzare con approcci del tutto nuovi per lui: il traffico negli stradali nelle ripartenze per esempio, oppure scegliere i tempi giusti nei sorpassi nei cittadini e soprattutto il modo di guidare sugli ovali, per lui tutto nuovo. Piloti come Power, dopo quattro anni, ancora non si sono abituati agli ovali per esempio.
Ho letto che quando ha provato a Sears Point/Sonoma si è meravigliato di come la pista presentasse molti saliscendi naturali, esperienza che aveva quasi del tutto dimenticata :) , in più poi aveva detto di essersi trovato in difficoltà nel capire quali fossero i punti di frenata, quale direzione prendere "alla cieca" ed a quale velocità (considerando anche il pericolo di trovarsi di fronte a vetture incidentate).
Incomprensibile la decisione di non considerarlo "debuttante" e di non farlo partecipare al "Rookie of the Year". E' vero che considerare Barrichello un debuttante è in realtà un controsenso (d'altronde viene dalla lunga esperienza in F1, che assieme alla Indycar rimane l'unico massimo campionato a ruote scoperte), tuttavia si dovrebbero applicare le regole con una certa logica ed un certo rigore, ciò che anche in Indycar sta iniziando a mancare in quanto a decisioni burocratiche. Per non andare troppo indietro fino a Fittipaldi o a Mansell o a Piquet, Sato, per esempio, è stato considerato un Rookie nel 2009, e cosi' anche i piloti ex-Champ Car all'epoca del ricongiungimento nel 2008.
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Elio11 il 09/05/2015, 10:27, modificato 2 volte in totale.