ANEDOTTI DA MARANELLO

Citazione di: "Niki"

Lo sto leggendo nei ritagli di tempo e ogni volta sono decine di pagine e mi viene da smadonnare perchè vorrei finirlo subito e non ho il tempo.
Colgo però l'occasione per suggerire a qualcun altro, che frequenta il sito, di scrivere un libro. Cercando però di non omettere particolari, fatti e storie con la scusa, reale o no, che tante cose non si possono dire per via dei rapporti lavorativi ecc. ecc.
E dovrebbe anche sbrigarsi a farlo.

Caro Niki,
sentendomi vagamente chiamato in causa 001_rolleyes potrei risponderti: Forghieri ha una dozzina d'anni più di me e ancora lavora, quindi penso dovrai aspettare ancora un po' (o almeno lo spero) Cheesy

Forghieri sa 10.000 volte le cose che so io, eppure nel libro scritto poco più di un anno fa non ha detto nulla: un diario senza aggiungere praticamente nulla a quanto gli appassionati già sapevano (grazie anche a Daniele Buzzonetti, non per nulla un ex-AS).
E ti sei chiesto perchè è stato proprio quel giornalista ad avere l'onore di aggiungere la sua firma a quella di Mauro? Perchè è un lecchino fedele alla causa Rossa. Pestare i piedi a Maranello è peggio di prendere una mina antiuomo: le schegge ti massacrano anche se lavori in un campo distante da loro; passa una settimana e ti accorgi che improvvisamente intorno a te si sta facendo terra bruciata.
Nel maggio del 2007 uscì un CdC intervista a Brenda Vernon. Brenda, già insegnate d'inglese all'inizio degli anni '60 ebbe tra i suoi allievi Piero Ferrari, poi conobbe Parkes e fu la sua compagna fino al giorno della sua scomparsa. Per tutti gli anni in cui io fui in Ferrari lei era la segretaria del Drake.
Era ormai una persona di famiglia, sapeva tutto di tutti, dagli anni '60 fino ai primi '90 e non ha mai lasciato trapelare alcunchè. Anche negli anni succesivi poteva entrare ed uscire da Maranello salutata ed ossequiata da tutti. Poi Donnini l'intervistò. Lei da sempre spiritosa e solare (anche se sul lavoro era un sergente maggiore della peggior specie) concluse raccontando quanto il Veccho apprezzasse la sua presenza femminile. Disse bonariamente che una volta le aveva anche toccato il culo (Mario prudendemente pubblicò il fatto cambiando "toccato" con "fatto apprezzamenti"). Una bella pagina di CdC che, quando verrà pubblicata qui, consiglio a tutti di leggere con attenzione: uno spaccato della Ferrari vista dall'interno.
Dopo quella intervista, a Brenda è precluso non solo l'accesso, ma anche l'avvicinarsi alla Ferrari Cry

Un mio conoscente aveva una florida attività con auto d'epoca d'altissimo livello e rinomata anche al di fuori dei nostri confini. Tra le altre possedeva una rara vettura da competizione made in Maranello degli anni '60 (ometto i particolari), recuperata e restaurata col beneplacito scritto di pugno dal Drake. Un giorno scoprì che una vettura con lo stesso numero di telaio partecipava a gare storiche fuori dall'Europa per essere pubblicizzata e venduta a qualche collezionista. Fece causa e la vinse. Peccato che la vettura tarocca fosse di proprietà di un alto papavero del Cavallino. Vinse la causa, ma dopo essere stato sputanato a destra e manca si ritrovò a cessare l'attività perchè improvvisamente nessuno si presentava più a cercare i suoi gioielli Angry

Ma non è questo il punto: due lire le ho da parte (anche se adesso, trasformate in euro, sembrano veramente poche Cool ), lavoro per passione e probabilmente continuerei a farlo anche senza clienti (forse perchè ormai non ho altro da fare Sad ). Il punto è che non è etico raccontare i fatti di altri, altri che ti hanno anche pagato.

Una curiosità però mi sembra giusta togliertela (e non è quello che dicevano i meccanici sulla generosità di Niki rispetto a quella di Arturo - li avevano conosciuti entrambi - perchè ti farei tropppo male 001_rolleyes ), ma quella che avrebbe dovuto essere il nostro "regalo d'addio" al Vecchio.
La F40 fu realizzata in coppia tra il reparto produzione e quello corse o almeno così avrebbe dovuto essere.
Venne proposta una motorizzazione derivata dal boxer F1: un bel 12 purosangue come amava Lui. Si tentò di ripiegare su una "stadalizzazione" della Lancia LC2: un motore "fino" con la consulenza dello staff di Limone e Lombardi per una sovralimentazione mista, accoppiato ad un telaio ad honeycomb misto alluminio-carbonio col know-how by Dallara.
Si finì col fare un traliccio in accaio (derivato dalla serie) e pannelli di carbonio (più per scena che per efficienza) accoppiato a un motoraccio derivato dalla serie ed irrobustito con un bel Viagra-Turbo. Venne detto che il tempo era poco e che fosse il massimo realizzabile. Invece qualcuno si oppose per svariati motivi ed i contabili fecero il resto Sad

Il Vecchio al pranzo di Natale ci ringraziò, ma si capiva che avrebbe voluto "chiudere" con ben altro. L'unica volta che mi apparve "stanco dentro". Forse aveva capito che la sua creatura non era più sua e che la prossima fermata sarebbe stata il capolinea.