STRANI ACCORDI

Citazione di: "Pedro59"

Il discorso delle sospensioni "adattative", negli anni di cui stiamo parlando, era impensabile o quasi.
I tempi di risposta necessari in Formula 1 erano incompatibili con la tecnologia disponibile all'epoca.
Un'applicazione con in giocò accelerazioni paragonabili poteva essere il controllo in alzo e brandeggio del cannone di un carro armato, ma in quel caso la il peso dei componenti necessari per gli azionamenti (dieci e più anni dopo il 1979, quando io lavoravo già) era incompatibile con una monoposto.
Quando uscì la soluzione della Williams (e della Lotus ?) ci furono voci di un abboccamento della Ferrari con l'azienda in cui al'epoca (in altro settore ed ancora per poco) lavoravo io e che forniva, alla Oto gli azionamenti asserviti al controllo delle torrette dei Leopard.
L'anno potrebbe essere l'89 o al più il '90, era soltanto una voce alla quale ho sempre dato poca importanza, anche se il collega che me ne parlò, grande esperto in quel campo, non sapeva neppure cosa fosse di preciso una Formula 1 (Power dall'altra parte ne sa qualcosa ?) .

Il correttore d'assetto, tipo quello della Citroen DS, sarebbe stato utile per "fregare" sull'altezza da terra (come i martinetti della Brabham citati da qualcuno) quindi più applicabile nella soluzione "88" che nella "80".
Quando si lanciò nella Lotus "80" Chapman, secondo la mia opinione, aveva in mente qualcosa di davvero "oltre".
Per capirsi non il miglioramento di una soluzione già vincente, ma anche già copiata dai concorrenti, bensì un qualcosa che avrebbe fatto la differenza e non sarebbe stato così facile da copiare.
Gli andò male, presunse troppo dalle disponibilità di una Lotus cui gli sponsor stavano chiudendo il rubinetto e sottovalutò le difficoltà tecniche da superare per realizzare certe soluzioni, come le bandelle curvilinee.
Curioso che proprio lui, il genio delle soluzioni semplici, si sia imbarcato in un'avventura troppo complicata per i mezzi di cui disponeva.

@ Pedro

Tornato dalle ferie "coatte" dopo l'estate '89 sentii due tecnici parlare di un loro viaggio , non so se da farsi o da fare, a La Spezia.
Mi è tornato in mente sentendoti nominare il Leopard, quello che, quindici anni prima, chiamavamo il carrarmato Porsche Cheesy
Nel mio servizio militare (svolto nel "Servizio Tecnico della Motorizzazione" 001_rolleyes ) ero uno degli ufficiali addetti alle revisioni (meglio: ricostruzioni Cry ) degli M60 e spesso dovevo recarmi alla Oto Melara perchè qualche mezzo da me deliberato, veniva sottoposto ad un controllo a campione.

Non so se quel viaggio fosse pertinente a quanto ti hanno detto e a quanto avevo sentito di sfuggita. Al momento pensavo che parlassero di vacanze o chissà cosa.
Però due indizi .................. Cool

Citazione di: "Pedro59"

Il "carrarmato Porsche".
Mai definizione fu più azzeccata.
Un amico che negli anni '60 frequentava il Garage di Franco Cortini, noto preparatore fiorentino di GTA e GTjunior, ricorda di aver sentito che quando "Gano" (Alberto Luti) era andato a Stoccarda a ritirare la Porsche 910 che aveva comprato, lui, e l'amico che lo accompagnava con la bisarca, si erano trovati soli in un capannone mentre aspettavano "il tedesco" che doveva loro consegnare dei documenti.
Siccome non erano personaggi timidi si misero a fare un giretto sperando di vedere qualche auto da corsa "segreta" di cui raccontare agli amici con la dovuta enfasi una volta tornati a casa.
Invece aprendo una porta si trovarono in un altro capannone che ospitava, non un prototipo a coda lunga, bensì tre carri Leopard ! scared
Fecero dietro front, tanto qualcosa da raccontare l'avevano lo stesso Shocked
Non so che parte avesse la Porsche, ma doveva avere una joint venture con la Kraus-Maffei per quel carro.

@Power
ho rifatto mente locale e ho ricostruito, con l'unica incertezza del collasso neuronale (ma di solito ho problemi con la memoria a breve termine...), che a me avevano raccontato dell'incontro nel settembre '89, quindi gli indizi, con la coincidenza temporale diventano tre ! Cheesy

In cosa consistesse la join venture non saprei, ma il progetto era della Porsche di Weissach.

I due esemplari che vennero consegnati al nostro Esercito nella primavera del '75 montavano un multicarburante a ciclo Diesel con architettura 10 V. Non ricordo la cilindrata, ma, tanto per fare un confronto, gli M60 che gli USA ci avevano gentilmente regalato alla fine della 2^ GM (purchè ci impegnassimo a fare con loro la revisione semestrale dell'impianto antincendio alla modica cifra di 12 milioni cad. Shocked) erano dei 24 litri 12V 60° da oltre 700 CV.

La prerogativa principale del Leopard di quella generazione era il poter tenere il cannone fisso sul bersaglio, una volta inquadrato, anche con il carro in movimento (vedere alla voce: correttore d'assetto della torretta Cool). Noi li ordinammo senza questo otpional per non pagare i 600 milioni di supplemento 001_rolleyes

Il primo che arrivò riuscimmo ad affondarlo davanti ad Anzio perchè non si era ben letto il libretto d'istruzioni in caso di guado Cry L'equipaggio si salvò a stento.
Il secondo lo facemmo sfilare a Roma per la Festa della Repubblica. Siccome era stato consegnato in un triste e scialbo verde opaco, venne ridipinto in un bel verde brillante prima della sfilata. La notizia che così facendo era stata coperta una verniciatura da 13 milioni, che lo rendeva invisibile agli infrarossi, procurò un leggero sbocco di bile al nostro Stato Maggiore e dei sorrisi mal trattenuti dei generali tedeschi presenti ai Fori Impariali. 001_rolleyes 001_rolleyes Cheesy

In giugno fui mandato a Milano per reperire un pezzo del Leopard presso una concessionaria VW dell'interland. Dopo un paio d'ore d'attesa mi dirottarono alla Porsche di Corso Sempione. Ricordo che pioveva, che mi dovevo muovere con i mezzi pubblici e che, essendo in divisa, non potevo usare l'ombrello.
Dopo un'ora d'attesa e numerosi controlli mi mandarono, con un foglio timbrato e controfirmato almeno tre volte, presso l'officina. Lì infine mi consegnarono una scatoletta di cartone marchiata Porsche: il pezzo non superava il mezzo chilo.

Stavo per uscire quando il mio sguardo fu attirato da una 911 verde smeraldo metallizzato (i tedeschi hanno gusti particolari per i colori Smiley) che aveva dei passaruota molto larghi ed un'ala posteriore fatta a padellone grande grande, bordato di nero e con delle feritoie che facevano pensare svolgesse anche le funzioni di un radiatore.

Chino a guardare quella bestia mi sentii apostrofare:
"Le piace tenente?" - era un ragazzo in tuta da lavoro.
"Cos'è?"
"E' in macchina o con i mezzi?"
"Niente macchina"
"Dove abita?"
"Città Studi"
"Vuole un passaggio?" - fece lui ammiccando alla macchina verde smeraldo.
Poichè la mia risposta tardava, lui aggiunse:
"Vado più o meno a Loreto, via Palestrina. Conosce?" - feci sì con la testa.
"Andiamo: è pure bagnato fradicio"
"Cos'è?" ripetei aprendo la portiera.
"Glielo racconto strada facendo."

Dopo duecento metri di terrore capii 3 cose: che il motore era turbo; che aveva un ritardo di risposta allucinante ed un altrettanto allucinante calcio in culo; che il mio autista era un manico per come la raddrizzava sull'asfalto ancora bagnato. Dopo la terza considerazione mi rilassai e cominciai a godere. 001_wub

"E' la prima 911 Turbo che ci hanno consegnato!" - fece lui con aria entusiasta.
"Grazie, l'avevo capito." - feci io con un sorriso da orecchio a orecchio.

Il viaggio durò troppo poco. Cry Tongue Cheesy

Visto che sono completamente OT, voglio esagerare e te ne racconto un'altra.

Nel '74 l'esercito era alla ricerca di un mezzo con ruote atto a muoversi su tutti i terreni.

Ci arrivò un modello made in USA che aveva la particolarità di essere mosso da un 8V Diesel 2 tempi turbo (bella commistione, no? Shocked ).
Aveva una cabina 4 posti ed un ampio pianale posteriore su cui era alloggiata una mitragliatrice pesante.

Non era stato progettato per le specifiche estreme da noi richieste e, in capo a qualche mese ed innumerevoli modifiche e test, non superò l'esame.
Da lì a poco la ditta civile presso cui ero distaccato fù oggetto della periodica visita di due tecnici della Lamborghini a bordo di una neonata Urraco P300 verde smeraldo metallizzato (anche a Sant'Agata i gusti per i colori sono un po' particolari Cheesy).
Quando facevo domande circa quelle visite, ottenevo sempre risposte vaghe. confused1

Avrei dovuto aspettare ancora un bel po' di anni per vedere in strada l'incredibile LM002 Cool

Citazione di: "Pedro59"

Ecco, credo che quel risparmio fosse alla base del lavoro di quei miei colleghi presso quella azienda di cui (probabilmente Mastro Power conosce il nome...) vi parlavo e con la quale vi furono molto probabilmente gli abboccamenti con la Ferrari.
In realtà il controllo era in alzo e brandeggio (per i non artiglieri il secondo è la rotazione della torretta sul proprio asse verticale...) e credo che gli azionamenti fossero derivati dal progetto del controllo realizzato per la Marina per il tracking della binata antiaerea Breda.
Ora basta se no oltre che i boss per l'O.T. interviene anche il Sismi !

La Porsche, anzi Doktor Ferdinand Porsche in persona, aveva avuto una parte importante come progettista militare anche nella seconda Guerra Mondiale.