LA SOPRAELEVATA DI MONZA
Ero ragazzo e con un mio amico e due ragazze siamo entrati a piedi nella Sud passando da un cancello aperto nella rete, proprio a metà curva.
Dai, andiamo su! - faccio all'amico.
Non posso ho le scarpe con la suola di cuoio, prova te che hai quelle da tennis.
Primo tentativo fallito, ma era una prova.
L'amico ride e capisco che: 1) è veramente difficile; 2) che sto per fare una figura di cacca con le ragazze
Raccolgo tutte le energie e il coraggio, prendo la rincorsa e parto.
L'ultimo metro è incredibile: sembra di andare su in verticale e il rail non arriva mai.
Ultimo passo e l'afferro. Mi volto adagio e resto aggrappato al nastro d'acciaio con tutte e due le mani, tenendo le braccia dietro la schiena.
E' pazzesco: sembra di essere sporti da un balcone e di avere il corpo parallelo al terreno
Guardo un po' a destra e a sinistra e m'immagino le auto spuntare rombando da un lato e scomparire dall'altro.
Però non sono tranquillo, so che il difficile arriva adesso: scendere
Bisogna correre sennò cadi a faccia avanti, ma il problema è poi il fermarsi.
Per fortuna sono salito in corrispondenza del cancelletto. Mi lancio, l'infilo e pedalo ancora per un po' di metri prima di riuscire ad arrestarmi.
E' fatta
Dai, è facile. Provate anche voi - dico agli altri. Ma dentro di me so che quella è stata la prima ed ultima volta
Poi in effetti qualche altra volta ci son salito, ma all'inizio o alla fine dove la pendenza è molto minore. Al centro mai più!
Però è stato bello
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