1000 KM DI MONZA 1974

Racconterò un fatto che non riguarda tanto le gare sport prototipi, ma il sottoscritto.

La 1000 km di Monza dal '74 fu l'ultima mia apparizione in pista come ufficiale di gara. Anzi rischiò di non esserla e forse sarebbe stato meglio così.

Circa un mese prima mi arriva la lettera dell'ACI che mi convoca ed io dò il mio assenso.
Ad un paio di settimane dalla gara mi telefona il team presso il quale avevo fatto uno stage pre tesi di laurea e con cui avevo sempre tenuto ottimi rapporti. M'invitano a stare con loro per fare esperienza ed in prospettiva di un'assunzione definitiva una volta assolti gli obblighi di Leva.
In effetti è più di un anno che attendo la chiamata, ma a questo punto spero mi arrivi un congedo (lo scaglione è ben numeroso ed io sono già sposato). Questo ritardo mi rompe non poco perchè mi sta facendo perdere anni di lavoro.
La telefonata mi riempie di gioia (e di orgoglio), ma mi son già impegnato e rinuncio all'invito per un mio sempre eccessivo senso del dovere e della parola data, che sarà anche un pregio, ma che nella vita mi ha chiuso un bel po' di strade.

Sono in postazione alla variante Ascari. C'ero già stato l'anno prima e, visto che non sono più un pivello, sono anche capoposto. E' la prima volta e un po' d'emozione per la responsabilità la sento.

E' una 1000 km senza neppure una Ferrari, ma il pubblico è ugualmente molto numeroso e la tv coprirà l'evento, perchè la sfida è tra la Matra-Simca e l'Alfa Romeo.

La 33TT12 è un vero mostro e le prestazioni si equivalgono a quelle della F1.

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Il primo giorno di prove passa in modo abbastanza noioso (perlomeno non ricordo nulla d'importante), ma già corre voce che la Matra, seppur in linea con le prestazioni dell'Alfa, tende ad avere problemi con il cuscinetto dell'anteriore sinistra, si presume per le sollecitazioni al Curvone (per la gara il problema sarà risolto, mentre invece sarà il motore a tradire le vetture francesi).

Arrivo a casa per cena abbastanza stanco, sono in pista (di nome e di fatto) dalle 7 e Monza ti cuoce sempre.
Sto per lanciarmi sul piatto quando squilla il telefono:

- Pronto?
- Il signor Cognome e Nome? - fa una voce che non riconosco
- Chi parla?
- Qui è il Distretto Militare .........
- Senti, chiunque tu sia mi stai rompendo e questa non è la sera adatta! - e butto giù la cornetta.

Il tempo di tornare a tavola ed il telefono squilla di nuovo.

- Pronto?
- Senta per favore, non riattacchi! E' veramente il Distretto ed io sono il caporale Tal dei Tali .......

Un senso di, sì, di paura comincia a salirmi dentro.

- Vede, abbiamo sbagliato l'indirizzo sulla Cartolina Rosa e ci è tornata indietro. Volevo dirle che lei deve essere domattina da noi in via Mascheroni per ritirare i documenti.
- Non è uno scherzo, vero?
- No, è stato assegnato a Foligno. Deve presentarsi entro le sette di sera del 25.

Riattacco, mia moglie è preoccupata. Mi chiede chi fosse, cosa fosse successo. Le spiego, lei non mi crede (non mi crede mai 001_rolleyes ) , poi mi crede e comincia a piangere in silenzio.

Il 25 aprile sono in caserma. Insieme a quasi tutti i presenti siamo davanti alla tv per la gara.
L'Alfa trionfa facendo suoi i primi tre posti e i ragazzi gridano e tifano come accadrebbe oggi per un GP.

Ad un paio di giri dalla fine, una vettura esce all'Ascari e picchia contro il rail esterno. La tv inquadra i miei colleghi che intervengono. Tentano di spingerla indietro, fuori dalla via di fuga ed al riparo, ma la manovra è abbastanza complessa perchè la macchina è molto danneggiata. Ormai la corsa è praticamente finita e desistono.

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Osservo e non sono per nulla tranquillo: ci fossi ancora io la farei spostare.

Passa un giro ed arriva la Lola di Silvio Moser. Perde il controllo e si schianta contro l'altra vettura. Dopo un mese morirà per le ferite riportate.

Sono passati 34 anni ed io da 34 anni mi chiedo se quella maledetta telefonata ha ucciso Silvio o ha salvato me e qualche mio collega.

Come vedete non vi ho raccontato nulla di bello.