L'ALLUNAGGIO

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C'ero, dunque, anch'io.
Avevo dieci anni compiuti.
Che la mia vita avesse a che fare con la passione dei motori era scritto nella data del mio compleanno: 30 maggio, il Memorial Day, il giorno in cui si corre la 500 miglia di Indianapolis.
Quell'anno l'aveva vinta un italiano, anzi un italoamericano, di cui eravamo tutti orgogliosi come accade sempre quando qualcuno vince e puoi metterlo dalla tua parte: Mario Andretti.
Ma quello era "l'anno della luna".
Non c'era rivista (da "Epoca" a "Panorama") che non avesse dedicato all'evento inserti a colori che farebbero sorridere mia figlia, ma che per me erano meravigliosi. Ricordo ancora una mappa della Luna con tutti i nomi dei crateri e dei mari che mi sembrava di una bellezza incredibile.
Valo a spiegare a chi ora è abituato a Google Earth...
Beh, io ero in fibrillazione, ma crollai dal sonno.
Ricordo mio padre, più gasato di me, che al momento giusto venne a chiamarmi, di nascosto a mia madre, e le parole di Tito Stagno che traduceva quelle degli astronauti:-"Qui Mare della Tranquillità, Aquila è atterrata". Sì, disse così "atterrata" - o almeno io capii così - e mi sembrò sbagliato. Non si atterra sulla Luna, si alluna, la mia maestra me l'avrebbe segnato con la matita, rossa magari e non blu, ma non l'avrei fatta franca.
E non volevo che la facesse franca neppure Tito Stagno.
Così cercai di attirare l'attenzione di mio padre che non mi rispondeva. Quando, dopo un po' di insistenza, si volse verso di me mi accorsi che aveva gli occhi lucidi.
Allora feci la mia rima azione "da adulto" e  non gli dissi nulla, lasciai che atterrassero sulla Luna, perchè capii che la cosa importante era un'altra.
Che tornassero via, sani e salvi, perchè, magari, anche loro a casa avevano dei figli.

Per noi italiani, infine, il 40° anniversario è oggi, quel 20 luglio di attesa, quarant'anni fa, era una domenica e si era disputato il Circuito del Mugello, quella che sarebbe stata la penultima edizione.
Vinse Merzario, con l'Abarth 2000 "a cuneo", strana come il LEM.

Un salto di quattordici anni: Univerità degli Studi di Firenze, lezione di Microonde con il Prof. Tiberio, figlio dell'inventore del radar. Si parla delle applicazioni di telemetria.
Quando si arriva ai tracking-radar (i radar d'inseguimento), invece di parlarci delle contraeree o dei sistemi d'arma, tira fuori delle eliocopie.
In alto hanno un logo inconfondibile, quello delle missioni Apollo.
Sono i tracciati di allunaggio con i profili altimetrici del Mare della Tranquillità.
Silenzio fra noi tutti.
Poi con la voce calma di sempre ci disse una frase che mi fece fare un salto indietro a quella notte di bambino:-"Ricordatevi che non è vero che gli americani dimostrarono la loro eccellenza tecnica andando sulla Luna, lo fecero andandoci e tornando a casa."-

E da allora l'ho sempre pensata così.