
Il comunicato è giunto stamattina, a seguito di numerose smentite da parte dello stesso Brawn, che definì le indiscrezioni “pura speculazione” non molti giorni fa. La nuova struttura azionaria del team vede ora la Daimler con il 60% delle quote e la Aabar con il restante 40%. “L’acquisizione di una quota di maggioranza manda un chiaro segnale della nostra determinazione a costruire un impegno a lungo termine in Formula 1,” dichiara l’amministratore delegato del gruppo Daimler, Dieter Zetsche, “e a raggiungere risultati tecnici e sportivi in condizioni efficaci dal punto di vista dei costi.”
Gli fa eco il presidente del consiglio di amministrazione, Thomas Weber: “Ora abbiamo soddisfatto il desiderio di Ross di essere nella posizione di concentrarsi completamente sulle complesse sfide tecniche della Formula 1 e sul suo ruolo di team principal.” Dichiarazione confermata dallo stesso tecnico inglese: “Sarà un ulteriore passo nel consolidamento e nel rafforzamento del nostro team per il futuro. Siamo privilegiati ad avere partner così comprensivi come Daimler e Aabar a sostenere le nostre ambizioni congiunte.” Lo stesso Brawn dichiarò alla fine dell’anno scorso di voler ridurre il suo impegno in Formula 1 nel futuro, ma di non avere in programma di farlo nell’immediato.
La notizia non cambierà però nulla nell’operatività della squadra, secondo il responsabile motorsport della casa tedesca, Norbert Haug, che la definisce un passo naturale: “Non cambia molto in termini pratici, ma dimostra il nostro impegno,” ha dichiarato ad “Autosport”. “Stiamo investendo nel futuro della Formula 1 e penso che abbiamo delle solide basi per il futuro. Questa era un’opzione prevista fin dall’inizio e tutti quanti concordavano che fosse il modo giusto di operare. Tutti questi azionisti, storicamente, non volevano essere proprietari di un team di F1.”
Nè il cambio di marcia della Mercedes significherà un aumento dei budget del team, poichè l’efficienza economica rimane uno dei pilastri della strategia della squadra: “L’approccio del team non cambierà,” chiosa Haug. “Abbiamo il denaro necessario per fare un buon lavoro, questo è certo.”