
Le voci secondo cui il deludente rientro lo avrebbe spinto a riappendere il casco al proverbiale chiodo a fine 2010 si sono rivelate infondate. Troppa la voglia di rivincita, troppa la fiducia in quel Brawn che lo ha convinto a ritornare a correre vestito dell’argento della Mercedes, per ricostituire quella coppia pluri-iridata in Ferrari, ma stavolta con un team tutto tedesco.
Operazione che nell’anno appena concluso non sarebbe potuta essere più lontana dalla realizzazione: solo 72 punti in classifica, nemmeno un podio, ben quattordici volte su diciannove battuto dal giovane compagno di squadra Nico Rosberg in qualifica. Ma va bene così, dicono loro: il 2010, in fondo, è servito a Schumi per scrollarsi di dosso la ruggine. E il contratto siglato con la Mercedes è triennale, dunque di tempo per ridare l’assalto al titolo ce n’è ancora molto.
Nel 2011, secondo Brawn, la storia sarà già diversa: “Resto ottimista perché le prestazioni di Michael alla conclusione della scorsa stagione erano incoraggianti. Sono convinto che quest’anno andrà decisamente meglio.” Anche perchè la mancanza di risorse seguita al ritiro della Honda e il tempo sottratto allo sviluppo della nuova vettura per dedicarsi alla lotta iridata di Jenson Button con la Brawn GP, grazie agli euro di Stoccarda quest’anno sono dimenticate.
In più, c’è il passaggio alle gomme Pirelli: un altro vantaggio per l’ex Kaiser? “E’ prematuro dirlo,” prosegue il tecnico inglese. “Nei test di Abu Dhabi non abbiamo registrato grosse differenze rispetto alle prestazioni ottenute con la gomme giapponesi ma è chiaro che, cambiando fornitore, occorrono adattamenti sulle monoposto. Ne vedremo parecchi durante i test invernali.”