lotus_51Il recente GP di Turchia, in cui si è registrato il nuovo record di pit-stop, con ben 81 ingressi ai box per cambiare le gomme, è stato senza dubbio un festival di emozioni. (continua...)

In molti hanno però storto il naso di fronte al fatto che, effettivamente, i tanti sorpassi e il continuo scambio di posizioni sono stati dovuti più al rendimento dei pneumatici, che ai mezzi tecnici dei piloti.

Altri hanno sottolineato i rischi che corrono i meccanici all’interno della pit-lane, nel trovarsi a gestire un numero così elevato di entrate ed uscite, molte delle quali vedono impegnate più monoposto contemporaneamente.

Cosa senz’altro vera, ma che forse ha generato critiche eccessive nei confronti della Pirelli, colpevole, in pratica, di fare semplicemente il proprio lavoro.

Si, perché di fronte alla richiesta di Ecclestone e della FIA, cioè aiutare team e piloti a regalare gare più emozionanti ed incerte, il gommista italiano ha risposto in maniera affermativa, producendo gomme dalle prestazioni comunque molto buone, ma dal degrado elevato.

E il fatto di aver accettato la sfida è solamente da applaudire, secondo il parere del direttore tecnico del Team Lotus, Mike Gascoyne; per il quale il passaggio da Bridgestone a Pirelli è stato più efficace di venti anni di continue modifiche ai regolamenti: “E’ bastato cambiare il fornitore di pneumatici, per avere all’improvviso delle gare fantastiche”, ha dichiarato al “Telegraph”.

Accettare di produrre pneumatici che si rovinano abbastanza velocemente è stato un rischio, ma la strada intrapresa è giusta, anche perché ci stanno mettendo la faccia. Adesso, infatti, avremo occasioni in cui un pilota potrebbe dire di aver perso la gara a causa delle gomme; una cosa che nessun gommista vorrebbe sentir dire, invece loro stanno avendo coraggio, e per questo meritano solo complimenti”, ha aggiunto Gascoyne.

Al quale si uniscono, negli elogi alla Pirelli, sia Ecclestone che la FIA, per una volta sulla stessa linea di pensiero. Il grande capo ha ribadito di essere soddisfatto dell’eccellente lavoro fatto dal fornitore di pneumatici, così come ha fatto Jean Todt, che a “La Stampa” ha salutato con ammirazione la scelta di assumersi il rischio di provare a migliorare lo spettacolo in pista: “Ho seguito i primi GP in televisione, li ho trovati piuttosto interessanti; il ritorno del KERS, l’ala mobile e le nuove gomme stanno davvero rendendo più belle le gare”, ha affermato il presidente della Federazione.

Certo, da un lato non si può dare torto ai puristi delle corse, tuttora ancoràti, più o meno giustamente, ai duelli degli anni ’70-’80, quando certi artifici non erano necessari a regalare emozioni autentiche. Dall’altro, però, come biasimare coloro che si erano stufati di assistere a trenini domenicali, manco ci si trovasse nel traffico dell’ora di punta?

www.422race.com