red_bull_138Per raggiungere il doppio trionfo iridato, la Red Bull Racing non ha badato a spese. Grandi investimenti in immagine, infrastrutture milionarie, uno sviluppo della RB6 proseguito a tutto vapore fino alla gara finale e decisiva di Abu Dhabi e, soprattutto, il direttore tecnico più pagato di tutta la Formula 1, Adrian Newey. Forse, di soldi ne ha speso un po’ troppi, alla faccia dell’austerity. (continua...)

Secondo l’ex presidente della FIA, Max Mosley, infatti, il team neo-campione del mondo avrebbe addirittura sforato il tetto ai budget sottoscritto da tutti i team per iniziativa della FOTA, l’associazione dei costruttori: il cosiddetto Resource Restriction Agreement.

“All’ultimo meeting della FOTA, la Red Bull chiese un’eccezione (all’accordo, ndr),” ha dichiarato alla rivista tedesca “Auto Motor und Sport”. “Se è così, questo può significare solo che hanno speso più di quanto fosse loro permesso. E ora chiedono il nulla osta ai team avversari.”

Mosley, che negli ultimi anni della sua presidenza si profuse in numerosi proclami a favore della restrizione delle spese milionarie in Formula 1, è sempre stato piuttosto critico sugli effetti del RRA proposto dalla FOTA, all’epoca sua fiera avversaria.

“L’effetto dell’accordo è minimo,” sottolinea oggi. “Per questo i team l’hanno sottoscritto. Sono interessato a vedere come reagiranno i team avversari. L’unica cosa che funzionerebbe è un limite ai budget. Avere un budget maggiore è come avere un motore più grande.”

“Per esempio, i team hanno il tetto di un certo numero di impiegati, diciamo 100. Ma se ho molto denaro in tasca, posso camminare per il paddock e assumere i migliori 100. Perciò, contro i team più ricchi, non si hanno comunche chance.”

Anche la proposta mosleyana del tetto ai budget, però, porrebbe determinati problemi di interpretazione: nel caso dei team di proprietà di grandi gruppi (automobilistici, come la Ferrari o la Mercedes, o generalisti, come la stessa Red Bull), chi potrebbe stabilire se determinate spese, magari contabilizzate nel bilancio della casa madre, non siano invece andate a beneficio della scuderia di Formula 1?

Contro la Red Bull spendacciona, insomma, verranno prese misure punitive? Questo, al momento, resta ancora tutto da vedere.

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