La Red Bull ha firmato ieri un accordo con la Renault per la fornitura della power unit di F.1 ancora per un anno, dopo una trattativa estenuante. Il contratto visto e approvato da Carlos Ghosn, presidente del Gruppo Renault, prevede una serie di clausole (e severe penali) alle quali la squadra di Milton Keynes dovrà sottostare per evitare i commenti polemici di questi ultimi due anni. (continua...)
Il motore, fra l'altro, non sarà marchiato sulle testate da Renault Sport F1 (è escluso che si possa chiamare Twingo, come aveva sostenuto qualcuno) e potrebbe essere rinominato come Infiniti che potrebbe restare come sponsor del team diretto da Christian Horner. A ricucire un rapporto strappato è stato Bernie Ecclestone che ha usato tutte le sue capacità diplomatiche per rimettere allo stesso tavolo due contraenti che non avevano più niente da dirsi.
Pare che l'accordo sia anche molto oneroso dal punto di vista economico: si parla di 30 milioni di euro per la fornitura di un anno con sconti programmati se ci sarà una stretta collaborazione nello sviluppo della power unit (le batterie e altre parti del sistema ERS continuerà a fornirle la Red Bull ai francesi). E Mario Illien dovrebbe continuare a collaborare come consulente dei "bibitari" girato alla Renault.
La power unit dotata dei sette gettoni di sviluppo che ha deluso a Interlagos con Daniel Ricciardo, non riesce ad esprimere in pista i picchi di potenza che si vedono al banco prova a Viry Chatillon. Pare che ci possano essere una ventina di cavalli in più, ma il 6 cilindri Turbo nella versione più "spinta" non ha l'affidabilità necessaria per durare i cinque Gp per cui i tecnici transalpini sono stati costretti a ridurre il regime di rotazione.
Ad Abu Dhabi è attesa l'ufficializzazione da parte di Renault della Lotus, anche se è probabile che la squadra di Enstone corra per un anno sotto l'egida di Lotus-Renault prima di diventare il team ufficiale vero e proprio...