Quali sono i problemi logistici di Monaco?
Ogni anno il problema è lo stesso: il traffico e la naturale conformazione della città. Lo spazio è un lusso, quindi dobbiamo trovare alcuni compromessi; ad esempio lasciare il camion con i ricambi nel paddock accanto al motorhome, abbastanza lontano dalle vetture. (continua...) Di solito tutto l'equipaggiamento si trova all'interno dei box o nelle immediate vicinanze, quindi dal punto di vista logistico a Monte Carlo il problema è riuscire ad avere in tempo le parti giuste nel punto giusto. Nonostante tutti gli sforzi degli organizzatori, è una difficoltà inevitabile, ma è uno degli aspetti che rende speciale questo evento.

Il confronto con alcuni nuovi circuiti di F1 rende queste difficoltà più evidenti?
Sì. Nei nuovi paddock, come quello di Istanbul, tutto è a portata di mano, ed è fantastico, mentre a Monte Carlo non potrà mai essere così. Il GP di Monaco è sempre una grande emozione: quando tutto è sistemato si prova una sensazione unica, una delle cose belle del lavoro in Formula 1. Spero che non lo perderemo mai!

Nel tempo la situazione è migliorata?
Dal punto di vista dell'organizzazione, negli ultimi anni il maggior beneficio è venuto dalla nuova concezione di box e pit lane: ora è tutto più gestibile, e la differenza si nota. In passato preparavamo le vetture nella zona di parcheggio sotto il palazzo; praticamente era come nel rally, un'area di assistenza con attrezzature dappertutto! La soluzione che abbiamo adesso è quanto di meglio si potesse realisticamente ottenere, considerando tutti i limiti. Inoltre quest'anno non ci sarà il muletto, un grande cambiamento che ci regalerà più spazio; fino a pochi anni fa di solito avevamo due muletti ai box, quindi siamo passati da quattro a due vetture.

Questa è l'unica gara in cui gli ingegneri non siedono al muretto della pit lane?
Sì. Staranno nell'edificio sopra i box insieme alla nostra solita postazione; abbiamo cercato di sistemarla sul retro del box, da dove si può vedere la griglia di partenza, ma avevamo bisogno di quello spazio per i pneumatici. Per molti versi è meglio che tutti gli ingegneri si trovino nella stessa stanza, così possono comunicare più facilmente, ma d'altra parte per gli ingegneri di gara è più faticoso perché devono continuamente fare su e giù dalle scale. Comunque la situazione si può gestire tranquillamente e faremo in modo che funzioni!

Come affronterete la questione di avere gli uomini in due posti diversi, box e paddock?
Le due zone sono piuttosto lontane e non sempre è possibile spostarsi liberamente dall'una all'altra perché quando le vetture sono in pista l'accesso ai box è limitato. Un altro problema che si è sempre verificato è il sovraccarico della rete locale dei telefoni cellulari; quando ci sono tutti non sempre funziona perfettamente, quindi per la sintonizzazione delle comunicazioni radio è necessaria la presenza supplementare di un tecnico di IT che si occupi dell'ampliamento del sistema radio. Inoltre uno o due meccanici devono essere sempre pronti nella zona del paddock per portare ai box i ricambi eventualmente necessari. Perché tutto funzioni alla perfezione c'è bisogno di persone in più.

A Monaco il venerdì non si corre: è strano?
Da una parte non è male, ma personalmente preferisco un normale week-end di gara. A Monaco ci si prepara lunedì, martedì e mercoledì, e il giovedì le vetture scendono in pista. Poi ci si rilassa nel giorno libero, ma sabato è necessario che tutti siano di nuovo carichi di adrenalina.

A quanti Gran Premi di Monaco ha partecipato? Cosa l'ha colpita di più in questi anni?
Questo sarà il mio settimo Gran Premio e ogni volta mi entusiasmo nel vedere come sono organizzate le cose. A Monaco i commissari rimuovo le vetture dalla pista più velocemente che in qualsiasi altro circuito; sono rapidissimi nel portare a termine queste operazioni in modo perfetto.

Le viene in mente qualche aneddoto su Monaco?
L'anno scorso, prima dell'avvio di una sessione è scoppiato un tubo dell'acqua sul soffitto: neanche a dirlo, nel punto peggiore! L'acqua si è riversata sulle intelaiature e sui quadri di distribuzione della corrente elettrica nei box per cui abbiamo gestito le vetture da un computer portatile Toughbook Panasonic. Comunque non è andata così mal... a parte il lancio di telefoni e radio nel porto!

Le capita di dover trattare con il comandante del porto?
A volte devo parlare con lui per conto di sponsor e clienti che desiderano ormeggiare le loro imbarcazioni. E non sempre si tratta di costi; spesso la questione più spinosa riguarda le posizioni disponibili e le imbarcazioni già arrivate. Molto dipende anche da quello che avverrà sulle barche. Il comandante del porto vuole sapere se ospiteranno celebrità e organizzeranno party, perché più feste ci sono meglio è: l'importante è che ci sia tanta gente elegante che si diverte!

Nel complesso, è più un piacere o un incubo logistico?
Il posto mi piace molto... e del resto preferisco ripensare agli aspetti positivi di ogni Gran Premio, piuttosto che a quelli negativi. In futuro ci guarderemo indietro e ricorderemo di aver avuto la possibilità di correre in Formula 1 a Monaco e di essere stati anche pagati per questo: cosa si può chiedere di più?!
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