renault_135Mentre alla porta della Renault bussa Kimi Raikkonen e in coda si mette anche il giovane Jerome d’Ambrosio, già nel vivaio del team e pronto a guadagnarsi la superlicenza con le prove del venerdì in Virgin, anche Vitaly Petrov sfodera le armi a sua disposizione per cercare di conservare il suo ambito sedile anche l’anno prossimo. (continua...)

E se in pista deve ancora dimostrare di avere la continuità di prestazioni necessaria nel corso di un weekend, fuori il russo viaggia velocissimo. Alle sue spalle, infatti, c’è un mercato in forte ascesa come quello della Russia, tuttora praticamente vergine per la Formula 1. All’inizio dell’anno, è arrivata la sponsorizzazione del costruttore russo Lada (di cui la Renault possiede il 25%).

Oggi, la squadra transalpina ha annunciato la firma della Vyborg Shipyard JSC, “un’altro passo di successo nella sua strategia commerciale nell’Est Europa”, si legge nel comunicato. Si tratta di uno dei cantieri navali più grandi della regione nordoccidentale della Russia, la cui sede è proprio a Vyborg, città natale di Petrov.

Per ora, l’accordo prevede la presenza dei loghi della società sulle due vetture e sulla tuta di Petrov solo per le ultime cinque gare del 2010. Ma se l’esperimento dovesse funzionare, è facile prevedere che il borsino delle azioni del russo in ottica 2011 crescerebbe in maniera sostanziale.

A rafforzare quest’impressione sono giunte oggi anche le parole dell’azionista di maggioranza della Renault F1, Gerard Lopez, ai microfoni di “Sport Business”: “Dobbiamo spingere il nostro team alla vittoria perchè utilizziamo questa piattaforma per fare business. La gente vuole fare business con i team vincenti, perciò le due cose vanno mano nella mano. E’ ancora più importante ora costruire il team, per utilizzare quella piattaforma per il lato business.”

Tradotto: da un punto di vista squisitamente commerciale, i milioni di Vitaly Petrov potrebbero contare di più del piede di Kimi Raikkonen. “Non è che Vitaly sia un pilota pagante, perchè non è così, ma certamente ha portato degli sponsor. Ed è un buon pilota,” prosegue Lopez. “Ha ottenuto il secondo posto in GP2 l’anno scorso e avrebbe potuto facilmente vincere quel campionato senza le sei rotture di cui è stato vittima.”

“Inoltre, è un pilota che ha alle spalle 250 milioni di russi convinti in lui, per cui sarebbe stupido non assumere che ci sia un business alle spalle.” Chi ha orecchie per intendere…

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