Una delle novità (annunciate) legate al ritorno in forma ufficiale della squadra Renault in Formula 1 è l’arrivo nel team di Frédéric Vasseur. Dopo tanti anni di successi nella formule minori con i team Asm e ART, ecco la chiamata nel Circus, nel ruolo di Racing Director del programma Renault Sport Racing. Oltre, quindi, la sola Formula 1. "Ma sarà il mio impegno principale – ha subito chiarito Vasseur – ed ovviamente non avrò più alcun ruolo esecutivo nel contesto del team ART". (continua...)

Quello di Vasseur non sarà un compito semplice, perché di fatto c’è da ristrutturare una squadra che negli ultimi anni ha fatto notizia per l’emorragia di personale che ha decisamente ridotto l’organico che opera nella sede di Enstone. "Certo, se confrontiamo la squadra del 2010 con quella del 2015 – ha spiegato Vasseur - è facile vedere che nell’arco di cinque stagione il team ha perso molte figure chiave. Ma allo stesso tempo l’efficienza non è mai mancata. Anche lo scorso anno la squadra è stata capace di ottenere dei risultati importanti come il podio di Spa, nonostante non disponessero di un budget elevato. Senza la possibilità di poter sviluppare la monoposto credo che la squadra abbia fatto un lavoro straordinario. Ora avremo più risorse e la possibilità di integrare lo staff attuale con nuovi arrivi, programmando attività nel lungo periodo".

Altro nodo importante sarà quello di definire la strategia della squadra. Carlos Ghosn ha indicato l’obiettivo dei primi podi nel 2018, ma davvero il team avrà cosi tanto tempo a disposizione per tornare al vertice? "Gli obiettivi li ha illustrati il nostro Presidente – ha ribadito Vasseur – ma nel 2017 ci sarà un cambiamento importate sul fronte regolamentare, e per noi che dobbiamo recuperare terreno sarà un’opportunità importante. Dovremo decidere in breve tempo come saranno utilizzate quest’anno le nostre energie. Puntare molto presto sul progetto 2017 potrebbe sembrare una buona strategia, ma personalmente credo che la squadra vada tenuta sotto pressione, e non mi piace l’idea di dedicare meno energie del possibile al 2016. Il rischio è quello di perdere motivazioni, e dal mio punto di vista è un errore. Io credo che si debba spingere finché possibile in entrambe le direzioni".

Capitolo piloti, tra dolci novità ed il ricordo di settimane intense vissute sull’asse Parigi- Enstone-Venezuela. Fino all’interruzione dei rapporti con Pastor Maldonado e l’arrivo in extremis di Kevin Magnussen, ma secondo Vasseur la vicenda non ha avuto impatti sul team. "Sulla vicenda legata a Maldonado non faccio commenti – ha concluso Vasseur - sinceramente la squadra era, ed è, talmente concentrata sul completamento della nuova monoposto da essere quasi del tutto estranea ad altre vicende. Tecnicamente il cambio del pilota non ha causato problemi. Se ci fossero stati 20 o 25 chilogrammi di differenza di peso magari si, ma non è questo il caso. Abbiamo un gruppo di piloti molto giovani, ed io ho sempre spinto in questa direzione. Anche il nostro terzo pilota, Esteban Ocon, ha solo 19 anni. Inoltre abbiamo anche iniziato a lavorare sul nostro programma junior, ma ci vorrà ovviamente un po’ di tempo per fare crescere i ragazzi che abbiamo scelto e vedere i frutti di questo progetto".

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