“Il Fuji Speedway e' molto impegnativo per un pilota. Probabilmente, e' piu' difficile ottenere un buon tempo sul giro al Fuji che a Suzuka, che e' un circuito piu' veloce e duro. Al Fuji, occorre avere una guida molto delicata, in quanto un piccolo errore nel tratto guidato finale puo' costare anche mezzo secondo." (continua...)
“Il motivo per cui gli errori si pagano a cosi' caro prezzo al Fuji e' la mancanza di deportanza sulle macchine. È una pista tortuosa, ma non si possono adottare i livelli di incidenza alare di Monaco, in quanto si sarebbe troppo lenti sul rettilineo di 1,5 km. Se poi a questo compromesso aerodinamico si aggiunge l’asfalto particolarmente scivoloso, si capisce perché questo circuito e' considerato molto insidioso dai piloti."
“Si arriva alla Curva 1 a piu' di 306 km orari. Al punto di staccata, appena prima del pannello dei 100 metri, si scala dalla settima alla prima. Il tratto di approccio alla curva e' leggermente in discesa, quindi basta un piccolo errore per bloccare le ruote e perdere il punto di corda. In uscita, si affonda l’acceleratore e si affronta un tratto leggermente curvilineo prima di arrivare alla Curva 3 a sinistra, veramente molto insidiosa. È una curva cieca, nella quale si deve aggredire con decisione il cordolo interno per non perdere velocita'. Basta infatti mancare la traiettoria ideale sul punto di corda anche di soli 10 cm per finire sull’erba in uscita."
“Si arriva quindi alla curva piu' bella del circuito, il lungo tratto destrorso composto dalle Curve 4 e 5. È una porzione di pista a doppio punto di corda che, a seconda di come di intende affrontarla, si percorre a tavoletta in quinta. A volte, il leggero sollevamento dell’acceleratore a meta' curva puo' ridurre la sollecitazione a carico dell’anteriore sinistra e aiutare a tenere la macchina sull’interno, consentendo cosi' al pilota di trovare una traiettoria migliore in ingresso alla curva successiva. Quale che sia il modo di affrontare questo tratto, lo si percorre ad alta velocita' e si e' sottoposti a elevate forze di accelerazione laterale, quindi e' molto divertente."
“Alla Curva 6, che e' a sinistra e si percorre in terza, si arriva superando una salita che la rende cieca. Se si e' sollevato l’acceleratore alla Curva 5 e si e' riusciti quindi a tenere la macchina il piu' possibile sul lato destro in ingresso alla Curva 6, questa la si puo' affrontare a una velocita' decisamente maggiore. Seguono poi due leggere curve in allungo, che portano alla violenta staccata della chicane alla Curva 10, percorsa in prima. I livelli di aderenza sono maggiori sull’interno, quindi si cerca di tenere una traiettoria molto stretta. Segue poi una breve e violenta accelerazione, prima di affrontare la curva a sinistra, molto scivolosa in uscita. In questo punto, si puo' anche innestare la seconda marcia per assecondare il pattinamento delle ruote in accelerazione. Si entra in un altro breve tratto curvilineo, sufficientemente simile a una vera e propria curva da costituire un’insidia per le macchine di quest’anno, prive di controllo della trazione."
“Si entra poi nella sezione finale della pista, formata da quattro curve raccordate l’una all’altra. Se si commette un errore nella prima, non si riesce piu' a recuperare e la minore velocita' raggiunta si mantiene fino all’ultima curva, quindi e' importante essere molto precisi nell’impostare la traiettoria. La prima di queste curve e' la 13, alla quale si arriva dopo un tratto in salita. Il posteriore si alleggerisce molto e sebbene si affronti questa curva a destra solo in terza, occorre avere una guida molto delicata. Si affrontano quindi due curve a sinistra, prima di salire lungo la collina alla Curva 16, l’ultima. In questo tratto, occorre trovare il giusto ritmo per uscire puliti e lanciarsi sul rettilineo dei box."
“Il tempo puo' avere un ruolo importantissimo nel weekend al Fuji. Lo scorso anno, piovve per l’intero weekend e sicuramente anche quest’anno piovera' un po’. Spero che non sara' nuvoloso, perché amo le montagne ed e' bellissimo vedere il Monte Fuji. Ho potuto vederlo alcune volte in passato ed e' una delle montagne piu' belle al mondo. Ogni mattina del weekend, appena alzato, apro subito le tende per scoprire se la montagna e' visibile o e' avvolta dalle nubi.”