
Il britannico, scattato dalla quarta posizione, si è sempre tenuto a debita distanza da Ferrari e Red Bull, non riuscendo mai ad inserirsi nella lotta per la vittoria, che al campione del mondo in carica, manca da quell’ormai lontano Gran Premio di Cina vinto sotto l’acqua con sapiente arguzia. Oggi però, secondo Button, per fronteggiare la schiacciante superiorità tecnica di Ferrari e Red Bull non bastava inventarsi strategie bizzarre, “Abbiamo fatto il possibile, ma semplicemente non avevamo il ritmo giusto per poter competere con la Red Bull e quindi raggiungere nel finale Webber, che pure montava pneumatici vecchi. In più ho avuto problemi con le gomme e di stabilità al posteriore, per cui non riuscivo a spingere come desideravo. Adesso ci aspetta il Giappone, dove introdurremo ulteriori modifiche che per sicurezza abbiamo deciso di non portare più qua” ha commentato Button (quinto nel mondiale a 177 punti), che fissa l’obiettivo in vista di Suzuka, “Sono ancora in lotta per il mondiale, ma come si è visto con Hamilton, in un campionato così combattuto, è fondamentale la costanza di rendimento. Per questo, dobbiamo cercare di salire sul podio e raccimolare più punti possibili da qui fino alla fine.”
Quarto ritiro stagionale, secondo consecutivo dopo quello di Monza invece per Lewis Hamilton, messo fuori gioco in un tentativo di sorpasso a venticinque giri alla fine dalla Red Bull di Webber. Una botta d’arresto che pesa sul morale e sulla classifica dell’anglo-caraibico, scivolato in terza posizione, a venti lunghezze dalla vetta, “Non ho ancora rivisto le immagini quindi non posso sbilanciarmi più di tanto. Quello che posso dire, è che quando l’ho superato, in entrata di curva io ero davanti, ma ad un tratto, inspiegabilmente, ho sentito un grosso urto al posteriore e mi sono dovuto fermare. Questo è quanto” ha spiegato Hamilton, che nonostante la delusione, prova a guardare con ottimismo alle ultime quattro decisive gare della stagione, “Non è ancora finita. Certo, venti punti a quattro corse dalla conclusione sono un bel gap da recuperare, ma dobbiamo crederci fino alla fine e sperare magari in qualche passo falso dei nostri avversari.”