Oltre alla Ferrari, tolti oggi i veli anche alla nuova Mclaren Mcl-32, la vettura che già nella sua sigla (sparita la tradizionale MP4...), segna un nuovo capitolo nella storia del team inglese.
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Anche per quanto riguarda questa monoposto, si può dire che i maggiori sforzi del team si sono concentrati sul settore aerodinamico: le modifiche regolamentari hanno costretto i tecnici a studiare quasi da zero forme e aerodinamica e le differenze tra le monoposto lo dimostrano. Ogni team ha iniziato un percorso progettuale autonomamente e solo in seguito lo sviluppo e la progettazione porteranno ad una maggiore uniformità.

La Mclaren Mcl-32, come le altre monoposto, è stata curata per convogliare i flussi gestendoli principalmente nell'area compresa tra telaio, gomme e prese d'aria delle fiancate quando in passato una grossa volumetria d'aria veniva deviata all'esterno degli pneumatici anteriori.

La teoria di deviatori e pinne poste ai lati del telaio e davanti alle prese d'aria delle fiancate è quindi quella che colpisce maggiormente anche se nel caso della Mcl-32 (analogamente a quanto visto sulle Renault RS17) i supporti dell'ala sono stati anch'essi molto elaborati ed estesi sensibilmente verso il posteriore con una serie di soffiature inedite.

Il muso presenta una protuberanza anteriore abbastanza contenuta e la ferritoia superiore per l'S-Duct.

La zona del roll-bar appare molto piccola nelle dimensioni e ben avviata aerodinamicamente. Analogamente a quanto visto sulla nuova Ferrari, la presa d'aria è molto piccola se confrontato con quanto visto fin'ora nelle monoposto azionate dalle Power Unit Mercedes e Renault.

Il retrotreno appare molto rastremato con ingombri della carrozzeria piuttosto ridotti; sopra il cofano motore c'è l'ormai classica pinna. Interessante anche il disegno delle paratie dell'ala posteriore con soffiature piuttosto originali.