
Ma, a porte chiuse, il brasiliano ha avuto certamente qualcosa da dire all’indirizzo del suo team nella serata di domenica. L’oggetto del contendere, come era facile prevedere, è stata la manovra garibaldina di Fernando Alonso all’ingresso dei box: lo spagnolo era alle spalle del suo compagno di squadra in pista ma, nel rientro per montare le gomme intermedie, appena ha visto uno spiraglio di passarlo ci si è tuffato, costringendo così Massa ad allargare nelle vie di fuga e poi ad attendere pazientemente in fila il suo momento per il pit stop.
Una manovra certamente contraria a qualunque etica di squadra, ma che sottolinea la volontà del tre volte campione del mondo di ristabilire chiaramente le gerarchie in squadra, in un momento in cui la classifica lo vedeva alle spalle del paulista, pur ancora a secco di vittorie in questo 2010.
E Felipe non l’ha proprio mandata giù. Quando la televisione brasiliana “Rete Globo” lo ha interrogato sull’accaduto, lui si è limitato ad alzare le sopracciglia. “Alonso ha affiancato la sua vettura alla mia e, quando l’ho visto, sapevo che saremmo potuti arrivare all’incidente,” sono le uniche parole che si è fatto sfuggire. “Perciò ho pensato al team e questo mi ha fatto perdere più di tre posizioni. Ovviamente gli parlerò.”
Le parole più efficaci per descrivere la vicenda sono forse quelle usate da Pino Allievi sulla “Gazzetta dello Sport”: “E’ stato un modo brusco di reclamare la leadership di squadra con una manovra inaspettata. Tipica di qualcuno che, dietro l’aspetto pacifico, nasconde l’istinto da killer di un campione.” Un istinto che gli ha portato bene in campionato, visto che, sebbene la Ferrari abbia perso la leadership di entrambe le classifiche, ora l’asturiano ha ben tre posizioni di vantaggio sul suo compagno di squadra.
Incalzato dalla stampa italiana sulla questione nelle interviste post-gara, Alonso ha perso la pazienza: “Se vi aspettate che dica la cosa sbagliata, state perdendo tempo. Non è successo niente. Ha fatto pattinare le gomme in uscita di curva e io sono uscito meglio, così l’ho passato. Se fosse successo tra vetture di colore diverso nessuno avrebbe scritto una riga, ma poichè siamo noi due la gente ne parlerà per secoli senza motivo.”
Anche il team principal Stefano Domenicali getta comprensibilmente acqua sul fuoco: “Devo dire che Fernando è un pilota e Felipe si è comportato molto bene. Non è facile e capisco come si possa sentire, ma questo episodio non ha cambiato la nostra filosofia e per me questa è la cosa più importante.” Ma, dati anche i precedenti tutt’altro che idilliaci tra i due piloti latini, Domenicali per primo sa che questo è solo l’inizio di una lotta interna alla squadra potenzialmente distruttiva per le chance di campionato del Cavallino.
Nonostante l’ufficio stampa abbia oggi bollato come “false polemiche” le dichiarazioni della stampa in merito. “Felipe e Fernando stanno effettuando il viaggio di ritorno verso casa sullo stesso volo, insieme ai tecnici della Scuderia,” si legge nella nota di Maranello. E il presidente Luca di Montezemolo, a margine di un convegno svoltosi a Firenze, ha rincarato: “Tra Alonso e Massa non c’è nessun litigio, sanno bene quello che devono fare e continueranno a farlo perché sanno che corrono per la Ferrari e non per loro stessi.”
Ma quanti sono pronti a giurare che questo non sia invece l’episodio che aprirà definitivamente le porte della Ferrari a Robert Kubica, lasciando Massa senza una firma sul rinnovo di un anno del suo contratto che ora sta sulla sua scrivania? “Siamo amici,” ha sottolineato questo weekend Kubica a proposito di Alonso. “Siamo stati quasi compagni di squadra alla BMW e, se si crede a ciò che si scrive, potrebbe accadere di nuovo in futuro.”