Alla domanda sui propri pregi e difetti in rapporto al compagno di scuderia, Kimi Raikkonen, campione del mondo in carica, Felipe Massa replica con fare innocente: "Se dobbiamo indicare un mio punto debole nel 2007," si legge in un’esclusiva del settimanale tedesco Auto Motor und Sport, "ho avuto meno fortuna di lui". Il pilota di San Paolo, approdato in Ferrari tre stagioni orsono per rilevare il sedile che fu del connazionale Rubens Barrichello, si presenta ancora una volta al via animato da forti motivazioni. (continua...) Gli obiettivi per il Mondiale che partira' il 16 marzo? Ovviamente lottare per conquistare piu' vittorie possibili e portare a casa l’ambitissimo titolo iridato. Un trofeo che i compatrioti di Felipe rimpiangono dopo l’uscita di scena del grande Ayrton Senna, stroncato da un incidente il primo maggio 1994 nel corso del Gran Premio di San Marino. "La sua morte," riprende il ferrarista, "ha causato nel Paese un clima di profonda depressione, per questo motivo i media brasiliani hanno insistito su noi piloti. La situazione e' stata particolarmente pesante per Rubens Barrichello, tutti si aspettavano che fosse il successore di Ayrton. All’inizio e' stato cosi' anche per me, ora invece si respira un’aria piu' calma".

Massa non ha mai fatto mistero del rapporto speciale instaurato con Michael Schumacher, nel 2006 al volante dell’altra Rossa. Sara' per questo motivo che non appare infastidito dai tempi registrati dal tester di eccezione (e pensionato di lusso) del team di Maranello, uguali a quelli dei due corridori sotto contratto. "Sono veloce come un sette-volte campione del mondo, e allora? Michael sa quel che fa, non si e' ritirato nel senso proprio del termine, tiene vivo in diversi modi il suo senso per la velocita'".

Quando si cita il pilota di Kerpen, il collegamento e' immediato: "Anche Jean Todt non ha abbandonato del tutto, e' ancora coinvolto nelle decisioni della squadra," chiarisce il brasiliano. "Certo, ha lasciato il suo incarico, ma solo perché si tratta di una persona che quando lavora lo fa a tempo pieno". Il corridore paulista passa quindi ad analizzare la nuova Ferrari, definita una macchina dalla resa invariata nelle curve veloci, ma migliorata quando occorre premere il freno. Chilometri e chilometri macinati senza incontrare problemi tecnici, ottimi crono sul giro (nel primo giorno di prove a Valencia, il brasiliano ha staccato il tempo piu' basso), la premessa appare delle migliori.

Se non ci fosse il divieto di usare il controllo di trazione, decisione che non convince Felipe. "In condizioni normali il discorso non si pone," conclude. "Si lavora di piu' ma ci stiamo abituando in fretta. Quando piove, pero'? Siamo privi di qualsiasi esperienza in merito. Al Fuji credo che molti colleghi sarebbero usciti di pista". Il sistema sotto esame fu reintegrato in F1 nel 2001. "Non si possono fare confronti," e' il pensiero di Massa, "anche chi correva allora dice che i motori di oggi sono piu' insidiosi".
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