La Ferrari non ha utilizzato gli ultimi quattro gettoni di sviluppo per omologare l’ormai famoso basamento più stretto: i tecnici diretti da Mattia Binotto, infatti, hanno preferito lavorare sulla combustione del 6 cilindri Turbo dove si possono trovare importanti margini di sviluppo nelle prestazioni. L’ultima evoluzione dello 059/4 del 2015 non è stata portata in pista ad Abu Dhabi in quanto la FIA ha concesso che l’omologazione dei nuovi particolari potesse avvenire al banco prova, presentando a Charlie Whiting un dossier sul test effettuato. (continua...)
In questo modo i piloti del Cavallino non devono pagare la penalità di 10 posizioni in griglia che avrebbe comportato la sostituzione del 6 cilindri Turbo. A beneficiare di questa opportunità, ovviamente, non c’è solo la Ferrari, ma anche Renault e Honda che non hanno sfruttato in pista tutti i token concessi dal regolamento. Chi non giocava gli ultimi bonus entro l'ultimo Gran Premio li avrebbe persi perché sarebbero finiti nei 32 gettoni del 2016 (a regolamento erano previsti 25).
Va detto che a Maranello non hanno rinunciato ad alleggerire il basamento (vengono tolte le camicie) e a rifare la fusione per spostare l’MGU-K dalla coda del propulsore (il motogeneratore elettrico è alloggiato nello spacer del cambio) alla bancata di sinistra come tutti gli altri. Il fatto è che è decaduto il vincolo regolamentare che congelava questa parte della power unit nei prossimi anni, mentre ora viene lasciata la facoltà di intervenire per facilitare la rincorsa di Renault e Honda a Mercedes.
La Toro Rosso che l’anno prossimo avrà una fornitura 2015 del 6 cilindri Turbo di Maranello potrà beneficiare degli ultimi aggiornamenti di motore sulla STR11: si dice che la squadra romagnola abbia prenotato anche la trasmissione da abbinare alla power unit, perché i tecnici diretti da James Key non avrebbero fatto in tempo ad approntare un cambio per gli attacchi del motore del Cavallino.
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