“C’è una deadline ma non sono io a dirvi quando scade, io mi limito a dare un consiglio al Presidente, ma la decisione finale spetta a lui”. Maurizio Arrivabene con la stampa inglese è stato categorico su Kimi Raikkonen. La sensazione che si è respirata nel paddock del Red Bull Ring è che il finlandese sia ormai un elemento estraneo alla squadra del Cavallino. (continua...)

Anche perché un paio di ore prima del Gp d’Austria, proprio Sergio Marchionne aveva lasciato ben poche speranze al finlandese: “Kimi non va sottovalutato perché è un campione del mondo, ma in effetti il futuro dipende da lui: deve decidere se vuole portare dei risultati o se si vuole arrendere. La scelta è sua…”.

E la risposta è arrivata puntuale nel corso del primo giro del Gp d’Austria: Raikkonen si intraversa con la SF15-T, cerca di riprenderne il controllo controsterzando, ma la perde e viene centrato dall’incolpevole Fernando Alonso che lo segue e decolla sulla Rossa, passando con il fondo della McLaren vicino all’abitacolo della Ferrari. Le due monoposto si fermano accatastate e inservibili vicino alle barriere.

Kimi infila un altro clamoroso errore dando il via ad una pericolosissima carambola in un weekend davvero difficile per lui, cominciato molto male già nelle qualifiche. Nella consueta conferenza stampa del dopo Gp nel motorhome della Ferrari (non funzionava l’amplificatore perché evidentemente l’affidabilità del Cavallino non va in crisi solo sulle macchine!) il finlandese ha sbiascicato la sua versione dei fatti. Nessuno ha sentito niente, nessuno ha capito niente, perchè non ha alzato il tono della voce quasi che si stesse raccontando la sua verità, più per convincere se stesso che gli altri…

“Non so esattamente cosa sia accaduto prima dell'incidente, le gomme hanno pattinato in un punto strano. Ero in un tratto piuttosto veloce e improvvisamente ho sbandato sulla sinistra. Non mi sono accorto di nulla, è successo tutto molto in fretta. Purtroppo la mia gara è finita lì. Non ho avuto nemmeno il tempo per avere paura. E’ stato un brutto fine settimana, ora pensiamo alla prossima corsa”.

Quanto rimane della stagione sarà ormai solo un’appendice ad un campionato che non gli ha mai riservato grandi soddisfazioni (se si esclude il secondo posto del Bahrein). Iceman ha scelto un appellativo che identifica solo la sua “corazza”, mentre in realtà è una persona che interiorizza le situazioni e potrebbe avere una caduta di motivazioni… “E’ un pilota di Formula 1. È un professionista che non è arrivato l’altro ieri nei Gp – spiega Maurizio Arrivabene - . Noi dobbiamo cercare di aiutarlo e di sostenerlo, il suo compito è quello di guidare al massimo ogni volta. Potrei avere anch’io un crollo di motivazione dopo un week end del genere che ha fatto seguito a quello del Canada…”.

La sensazione è che la rottura si sia già consumata. Non nei fatti, ma nella sostanza. È roba di sabato, dopo le qualifiche disastrose di Kimi che ha fallito il passaggio alla Q2, non essendo riuscito a fare un giro veloce con le Super soft nonostante abbia percorso un run di quattro tornate. Il finlandese ha attribuito la colpa alla squadra. Nel comunicato ufficiale la dichiarazione è stata riportata pari pari, senza alcuna mediazione. Segno evidente che quello che Raikkonen dice non interessa più al team. Punto e a capo.

Ecco che allora crescono le quotazioni di Valtteri Bottas (Williams) e del redivivo Nico Hulkenberg (Force India). Il tedesco è tornato in auge dopo il brillante successo alla 24 Ore di Le Mans con la Porsche. Ma è come la bella Cecilia: tutti la vogliono, ma nessuno la piglia… Ci sarebbe una porta aperta con Daniel Ricciardo (l’australiano era già l’alternativa di Vettel l’anno scorso, se il tedesco non fosse arrivato a Maranello…), ma bisogna vedere quale effetto potrebbe avere il suo arrivo in squadra sul quattro volte campione del mondo che lo aveva patito nell’ultimo anno di Red Bull Racing. Una scelta andrà fatta piuttosto in fretta…

Nel frattempo ci sarà ancora mezzo campionato da vivere da separati in casa. E quando a Raikkonen scende la catena, c’è ben poco da fare. E non ci sorprenderemmo troppo, allora, se un demotivato finlandese finisse per lasciare il posto a un giovane nel quale Maurizio Arrivabene crede molto. Esteban Gutierrez, che guiderà insieme ad Antonio Fuoco la SF15-T nei test del Red Bull Ring in luogo dei piloti titolari, secondo noi potrebbe correre proprio il Gp del Messico che ritorna in calendario nel terz’ultimo appuntamento del 2016. Nel contratto di Esteban c’è che potrà guidare la Ferrari nelle prove libere al circuito dei fratelli Rodriguez per soddisfare le aspettative del munifico sponsor, Carlos Slim.

Fin qui non c’è niente di strano rispetto a quanto era già stato detto in occasione della presentazione di Esteban in Rosso. Sarà da vedere se alla Ferrari converrà tenere un pilota che si prepara al divorzio, oppure  se non valga la pena dare una chance ad un giovane di far vedere quello che vale sulla SF15-T? A Maranello non ne ha mai parlato nessuno (ci sono tanti soldi in ballo), ma a volte bisogna lasciare scorrere il tempo…

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