Pirelli 123La Pirelli ha concluso con grande soddisfazione il secondo anno di fornitura delle gomme alla Formula 1: la Casa milanese ha in essere un contratto della validità triennale che andrà a scadere alla conclusione del 2013. I responsabili della Bicocca si interrogano se l’accordo verrà rinnovato o se bisogna dare credito alle voci che danno la Michelin interessata ad un rientro nel Circus con la spinta del presidente della FIA, Jean Todt che è francese come la Casa di Clermont Ferrand. (continua...)



Stando alle indiscrezioni una decisione verrà presa a giugno del prossimo anno: per il momento non ci indicazioni precise anche se ieri, a margine della presentazione del Calendario Pirelli che si è svolta a Rio, Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli ha confermato la volontà di proseguire: “Noi siamo lì per fare quello che è nell’interesse della F.1 e vogliamo continuare a contribuire a mantenerne il fascino, come d’altronde è stato quest’anno”.

Sembra che non ci sia alcuna fretta di guardare al futuro, in realtà i tecnici di Pirelli Motorsport, diretti da Paul Hembery, vorrebbero stringere i tempi perché nel 2014 cambieranno le regole tecniche della F.1 e bisognerà fare i conti con monoposto molto diverse da quelle attuali per l’adozione di motori turbo V6 da 1,6 litri dotati di recupero di energia. "E’ vero la scadenza del rinnovo è giugno – spiega Hembery – ma noi vorremmo sapere prima se le 400 persone che sono coinvolte nel nostro progetto di F.1 si dovranno trovare una nuovo lavoro”.

Paul non è mai stato un tipo che gira lontano dai problemi e ha subito focalizzato la questione: “Stiamo cominciando a parlarne per capire cosa la F.1 vorrà, visto che nel 2014 le monoposto sono destinate a cambiare molto sarà bene che il fornitore di pneumatici venga coinvolto nella discussione”.

La Pirelli sarebbe pronta ad affrontare soluzioni tecniche più aggressive e moderne per la F.1 del futuro a cominciare dalle dimensioni delle gomme, ma non sembra questo l’orientamento della Federazione Internazionale. La Casa italiana nelle prove libere del Gp del Brasile ha fornito alle squadre un assaggio delle coperture 2013 che sono state definite dopo un attento lavoro di sviluppo nei test privati condotti da Jaime Alguersuari e Lucas Di Grassi con la ex monoposto Renault.

Prima di iniziare a fare della sperimentazione per il 2014 la Pirelli vuole avere delle garanzie di continuare per un altro triennio la fornitura. Bernie Ecclestone, capo della FOM, spinge per il rinnovo del contratto, soddisfattissimo per l’atteggiamento della Casa italiana che ha portato in F.1 le gomme adatte a garantire lo spettacolo e i sorpassi, mentre Jean Todt vedrebbe bene il rientro nel Circus della Michelin.

La Casa francese dice di non essere interessata alla mono-fornitura, ma solo alla sfida diretta con un altro costruttore: la Federazione, allora, potrebbe chiedere all’attuale fornitore di rendere disponibile la sua tecnologia per portare il competitore al livello di chi è già nel Circus. Un’ipotesi veramente traballante e inaccettabile. La partita, quindi, è più facile che si giochi sui costi e sulla volontà di investire: la Pirelli ha avuto un ritorno d’immagine strepitoso l’anno scorso, quando ha cambiato il modo di approcciare i Gp, diventando in qualche modo co-protagonista delle gare, offrendo alle squadre la possibilità di interpretare le corse con un’ampia scelta tattica.

Quest’anno, invece, i team hanno imparato a conoscere meglio le caratteristiche delle coperture e le strategie sono state, inevitabilmente, più prevedibili per cui la gomma è stata un po’ meno al centro dell’attenzione. Nel 2013 la Pirelli è pronta a mostrare un altro volto: è capace sì di rimescolare le carte in tavola dello spettacolo, ma è in grado di produrre anche gomme prestazionali. L’obiettivo, quindi, è di migliorare il tempo sul giro di circa un secondo con l’intenzione di battere molti record della pista per dimostrare che c’è la capacità di innovare. È un modo per lasciare un segno indelebile prima di andare via dal Circus?

La domanda è lecita perché non si spiega affatto come mai si debba tirare lunga la trattativa di un rinnovo se il committente è soddisfatto della fornitura? È evidente che c’è l’interesse di qualcun altro a mettere lo zampino nel Circus. E il fatto che il nuovo Patto della Concordia non sia ancora firmato, al di là dei proclami che più volte lo hanno anticipato solo a parole, non aiuta, proprio perché Bernie Ecclestone sta da una parte e Jean Todt dall’altra…

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