Se era destino che Sebastian Vettel dovesse entrare nella storia della Formula 1, non poteva farlo con una gara migliore di questa. Il tedeschino della Red Bull, a lungo accusato di fragilità mentale e di incapacità di sorpassare, ha dimostrato invece una volta di più di avere, a 25 anni, la maturità di un campione. Una gara in cui gli è successo di tutto (un incidente con Senna al primo giro che lo ha fatto precipitare all’ultimo posto, gli scarichi danneggiati, la radio non funzionante, la pioggia, un problema al montaggio delle gomme intermedie) non è bastata a fargli perdere la freddezza. E la voglia di attaccare. (continua...)
Già, perchè Vettel, dopo aver ripreso il gruppo dei migliori a seguito del citato testacoda al via, non ha mai amministrato la posizione a punti che gli sarebbe stata sufficiente per laurearsi matematicamente iridato, come il team lo ha più volte implorato di fare. Il teutonico ha lottato fino all’ultimo e proprio in extremis ha superato Michael Schumacher, andando così a chiudere sesto e coronando la sua corsa mondiale a perdifiato. Sebastian Vettel entra nel gruppo dei grandi, quello di Stewart, Brabham, Lauda, Piquet e Senna (a cui strappa il record per il più giovane tre volte campione), al termine della stagione più lunga di sempre in cui ha trovato un avversario alla sua altezza, Fernando Alonso.
Allo spagnolo non basta il secondo posto, in una gara in cui è rimasto sempre a traino dei migliori e non ha sbagliato nulla a dispetto delle condizioni complicate, giovandosi anche di un Felipe Massa finalmente a suo agio nel ruolo di spalla. L’impresa della Ferrari era disperata, essendo mancato il guizzo tecnico nella parte decisiva della stagione, e tale si è confermata a dispetto dell’amica pioggia, nonostante il pilota asturiano in questo non abbia alcuna colpa. Un doppio podio con le lacrime, per il cavallino rampante (pur con il secondo posto strappato alla McLaren in classifica costruttori), che schiera Alonso secondo e Massa al terzo posto in casa. Finisce invece quasi in secondo piano la vittoria di Jenson Button, ancora una volta a suo agio con la pioggia grazie anche ad una sensibilità fuori dal comune nella scelta delle gomme.
Proprio all’inizio della gara, quando tutti si affannavano per passare alle intermedie e poi di nuovo alle slick, infatti, il pilota della McLaren manteneva la lucidità e gli pneumatici da asciutto, involandosi in vetta, come solo Nico Hulkenberg azzardava a fare. Il tedesco passa dalla Force India alla Sauber portando in dote una gara da vero protagonista (sulla stessa pista in cui nel 2010 portò a casa la sua prima pole position con la Williams), condotta a lungo in testa e conclusa però nel peggiore dei modi. Con un errore alla prima staccata che ha messo fine all’ultima gara in McLaren di un bravo e sfortunato Lewis Hamilton e gli è costato un drive through che lo ha fatto scivolare al quinto posto, dietro anche alla Red Bull di Webber. Ritirato, invece, il suo compagno di squadra Paul di Resta, che ha sbattuto violentemente all’ultima curva nel penultimo giro provocando l’ingresso della safety car che ha concluso la gara.
Dietro a Vettel, nella gara delle ultime volte, si piazza Michael Schumacher, che conquista il bottino finale di punti della propria carriera, con Jean-Eric Vergne, Kamui Kobayashi e Kimi Raikkonen (autore del più spettacolare dei tanti lunghi visti sul bagnato, che lo ha portato in una strada senza uscita nella parte vecchia del tracciato) che completano la zona punti. C’è da festeggiare, però, anche per la Caterham, grazie all’11° posto di Vitaly Petrov che vale la decima posizione in campionato costruttori, con annesso ricco bonus economico per il team anglo-malese.
1 – Jenson Button – McLaren – 71 giri
2 – Fernando Alonso – Ferrari – + 2.754
3 – Felipe Massa – Ferrari – + 3.615
4 – Mark Webber – Red Bull – + 4.936
5 – Nico Hülkenberg – Force India – + 5.708
6 – Sebastian Vettel – Red Bull – + 9.453
7 – Michael Schumacher – Mercedes – + 11.907
8 – Jean-Eric Vergne – Toro Rosso – + 28.653
9 – Kamui Kobayashi – Sauber – + 31.250
10 – Kimi Räikkönen – Lotus – + 1 giro
11 – Vitaly Petrov – Caterham – + 1 giro
12 – Charles Pic – Marussia – + 1 giro
13 – Daniel Ricciardo – Toro Rosso – + 1 giro
14 – Heikki Kovalainen – Caterham – + 1 giro
15 – Nico Rosberg – Mercedes – + 1 giro
16 – Timo Glock – Marussia – + 1 giro
17 – Pedro de la Rosa – HRT – + 2 giri
18 – Narain Karthikeyan – HRT – + 2 giri
19 – Paul di Resta – Force India – + 3 giri
20 – Lewis Hamilton – McLaren – + 17 giri
21 – Romain Grosjean – Lotus – + 66 giri
22 – Pastor Maldonado – Williams – + 70 giri
23 – Bruno Senna – Williams – + 71 giri
24 – Sergio Perez – Sauber – + 71 giri
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