Mentre Ferrari e Red Bull lottano per il titolo 2012, la McLaren è costretta a guardare già alla prossima stagione, consapevole di dover ripartire quasi dal principio e con diversi interrogativi. (continua...)
Sulla scuderia di Woking pesano tante certezze e altrettanti dubbi. Le prime riguardano il progetto tecnico che ha evidenziato ottime basi nonostante le noie di affidabilità, e che in prospettiva dovrebbe risultare altrettanto vincente nel 2013, dal momento che il regolamento resterà sostanzialmente immutato (la McLaren, ad esempio, può ventare il fatto di avere una vettura più longilinea che si sposa con la necessità di eliminare gli scalini apparsi in questa stagione). I secondi, invece, riguardano la coppia dei piloti.
Jenson Button assumerà il ruolo di prima guida, ma il britannico, nonostante la grande esperienza, sembra non aver metabolizzato bene l’attuale progetto tecnico, tanto che recentemente ha dichiarato ad Abu Dhabi: “Da quando sono qui, questo è stato l’anno peggiore. E’ stato difficile anche nei fine settimana buoni”. Ma paradossalmente è stato il primo vincitore della stagione. “Abbiamo avuto un problema in quasi tutti i fine settimana negli ultimi tempi. Dobbiamo risolverlo. Non capisco”, ha continuato il campione del mondo del 2009. “Non sono contento della posizione in questo momento. Ma spero che l’anno prossimo sarà perfetto”.
Più evidente, invece, risulterà l’assenza di Lewis Hamilton. Il talento cresciuto a Woking è stato capace anche nell’ultimo fine settimana di stupire ancora, portando nuovamente in pole la MP4-27. Poi l’ennesimo problema tecnico, stavolta alla pompa della benzina, lo ha costretto a fermarsi mentre era proiettato verso un nuovo successo. Hamilton però pensa ormai alla sua prossima avventura, basta notare la differenza nella valutazione dell’ultimo problema fatta da Whitmarsh, che ha puntato il dito sul motore fornito dalla Mercedes (il marchio a cui si è legato lo stesso Hamilton), e l’anglo-caraibico che invece ha parlato di generici “fallimenti e problemi al pit stop e così via”. Sottolineando in seguito che: “Se la mia vettura fosse stata affidabile come quella di Sebastian o Fernando sarei proprio con loro adesso”, cioè in lotta per l’iride o “forse più avanti, chi lo sa”. E probabilmente la trattativa con la McLaren avrebbe avuto un esito diverso.
Hamilton sarà sostituito da Sergio Perez, un giovane talento che ha fatto notare nella prima fase di campionato grandi potenzialità. Nelle ultime gare però, dopo l’ingaggio in McLaren, ha denotato un certo nervosismo, risultando più impreciso e meno efficace rispetto alle prove magistrali in Malesia e a Monza. Nella valutazione può essere calcolato il potenziale tecnico della Sauber giunto al limite (forse), visto che ormai la stagione è quasi conclusa, ma le prestazioni del messicano appaiono comunque meno brillanti. In proposito, Martin Whitmarsh ha sottolineato che non si possono prevedere le prestazioni che avrà Perez a bordo della prossima MP4.
“Ci sono piloti che hanno talento, che possono vivere con la pressione e gestirla, e altri che non possono. Sarebbe sciocco da parte mia fermarmi qui e affermare che prendere un pilota molto giovane non sia un fattore di rischio”, in attesa di capire il contributo che saprà fornire il messicano.
L’unica certezza al momento è quella che sottolinea lo stesso Button, cioè che: “Con la partenza di Lewis, ovviamente, la squadra perde un pilota molto veloce. Si tratta di una grande perdita, ma le cose cambiano e si spostano e si adattano. Penso che Sergio sarà veloce, ma davvero non so”, quindi nessuna ipotesi. È intervenuta sulla questione anche Monisha Kaltenborn, responsabile della Sauber, minimizzando l’ipotesi che il passaggio del messicano alla McLaren possa aver condizionato il suo rendimento. “Non c’è nulla che possiamo rimproverargli, perché sta cercando di fare del suo meglio e sta facendo qualcosa di buono per la squadra, prima di andarsene” ha commentato ai microfoni del “The Independent”. La sfida del 2013 è lontana e tutta ancora da vivere.
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