Ci ha provato Kimi Raikkonen a mantenere aperta la lotta a tre per questo infuocato Mondiale 2012. Ci ha provato vincendo il suo diciannovesimo Gran Premio in carriera, il primo dal ritorno in Formula 1 di quest’anno: in una gara che sembrava destinata al dominio da parte di Hamilton, almeno finché la McLaren dell’inglese si è ammutolita al 20° giro, regalando così al finlandese una meritata vittoria. (continua...)
Ma non c’è stato comunque nulla da fare. Nonostante il successo, infatti, Raikkonen esce anche matematicamente dai giochi per la conquista dell’iride. Che, ora è ufficiale, resta una questione a due. Da una parte Fernando Alonso, che con una gara accorta e giudiziosa ha portato a casa un secondo posto, arrivando ad un soffio dal vincitore sul finale e recuperando tre lunghezze in classifica generale dal suo grande rivale.
Dall’altra un Sebastian Vettel formato gigante, in grado di recuperare per ben due volte da fondo classifica e di arrivare al podio partendo dai box, come prima di lui era riuscito solo a un manipolo di eletti (Prost nell’84, Mansell nell’89, più recentemente Trulli nel 2004). Il circuito di Yas Marina, che nel 2010 lo incoronò campione contro i favori del pronostico, stavolta si è dimostrato una bestia nera per lui.
Gliene sono capitate di tutti i colori: problemi ai freni al sabato mattina, un contatto con il muretto durante la Q1, la ben nota squalifica dopo le prove ufficiali. E poi, in gara, ben due incidenti dopo la partenza: il primo con Bruno Senna, il secondo con il cartello del DRS a causa di una frenata eccessiva dietro la safety car (uscita per un pericolosissimo decollo di Rosberg su Karthikeyan) del “cugino” Daniel Ricciardo, che hanno distrutto il suo alettone anteriore.
Quando aveva già recuperato dal 24° al 13° posto, quindi, il leader del Mondiale si è visto rispedire di nuovo a fondo classifica da una sosta ai box anticipata. Tutto da rifare: ma il tedesco si è gettato a casco basso e ha recuperato di nuovo fino al podio. Anche con l’aiuto di una strategia attenta della Red Bull (che per evitare l’effetto Alonso in Canada ha sostituito di nuovo le gomme morbide a una decina di giri dalla fine) e di una nuova safety car entrata in pista per un maxi-incidente innescato da Perez (penalizzato con uno stop&go) e che ha coinvolto anche Grosjean, Di Resta e il suo compagno di squadra Webber, costretto al ritiro.
Sfuma, dunque, la conquista anticipata del titolo costruttori per la Red Bull per quattro punti, ma grazie al terzo posto Vettel contiene al meglio i danni di un weekend che si era messo per il verso sbagliato. E pensare che solo due settimane fa si accusava il campione del mondo di essere bravo a scappare via quando partiva davanti, ma di non riuscire a fare sorpassi…
Alle spalle del trio delle meraviglie, giunge Jenson Button, che ha lottato con le unghie fino agli ultimi giri per resistere alla rimonta di Vettel (e di regalare così un podio all’unica McLaren superstite), ma senza successo. Quinto posto per Pastor Maldonado, autore tra gli altri anche di un incidente con il già citato Webber per il quale è stato graziato dalla direzione gara, davanti a Kobayashi, Massa (finito in testacoda dopo l’ennesimo contatto con Webber), all’altra Williams di Senna e a Di Resta e Ricciardo, che completano la zona punti di questo emozionante GP.
1 – Kimi Räikkönen – Lotus – 55 giri
2 – Fernando Alonso – Ferrari – + 0.852
3 – Sebastian Vettel – Red Bull – + 4.163
4 – Jenson Button – McLaren – + 7.787
5 – Pastor Maldonado – Williams – + 13.007
6 – Kamui Kobayashi – Sauber – + 20.076
7 – Felipe Massa – Ferrari – + 22.896
8 – Bruno Senna – Williams – + 23.542
9 – Paul di Resta – Force India – + 24.160
10 – Daniel Ricciardo – Toro Rosso – + 27.463
11 – Michael Schumacher – Mercedes – + 28.075
12 – Jean-Eric Vergne – Toro Rosso – + 34.906
13 – Heikki Kovalainen – Caterham – + 47.764
14 – Timo Glock – Marussia – + 56.473
15 – Sergio Perez – Sauber – + 56.768
16 – Vitaly Petrov – Caterham – + 1:04.595
17 – Pedro de la Rosa – HRT – + 1:11.778
18 – Charles Pic – Marussia – + 14 giri
19 – Romain Grosjean – Lotus – + 18 giri
20 – Mark Webber – Red Bull – + 18 giri
21 – Lewis Hamilton – McLaren – + 36 giri
22 – Narain Karthikeyan – HRT – + 48 giri
23 – Nico Rosberg – Mercedes – + 48 giri
24 – Nico Hülkenberg – Force India – + 55 giri
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