Mentre il campionato vero, quello che si svolge in pista, inizierà questo fine settimana, in India, il rush finale di quattro gare che assegneranno il titolo iridato, la Formula 1 continua a giocare anche una partita parallela, i cui ingredienti principali sono soldi e regolamenti, con FIA, Ecclestone e team a contenderseli. (continua...)
Dopo che la scorsa settimana le squadre avevano rispedito al mittente la proposta di Bernie, di rivedere la composizione della Commissione F1, prevedendo al suo interno la presenza dei rappresentanti di sole sei scuderie, stavolta è Jean Todt ad essere chiamato in causa, sulla ben nota, quanto spinosa, questione dei costi della categoria.
Il presidente della Federazione ha fatto sentire la sua voce per rispondere all’ultima voce circolata negli ambienti del paddock, secondo la quale l’ex direttore generale della Ferrari sarebbe pronto a offrire ai team, nella riunione prevista per domani a Parigi, una maggiore libertà di azione in materia regolamentare, in cambio di una fetta di introiti più ampia: “Per me la FIA dovrebbe avere un impatto ancora più rilevante, non una diminuzione di essa. Mi è venuto da ridere quando ho letto che stiamo perdendo il controllo, perché io non lascerò mai che le questioni di nostra competenza vengano trattate da qualcun altro”.
In qualche modo, però, il governo dell’automobilismo deve pure far quadrare i conti, e una delle ipotesi più sventolate è quella per cui Todt sarebbe propenso ad aumentare le quote di iscrizione per i team di F1: “Non possiamo essere una federazione senza avere delle entrate. Quindi, come possiamo trovarle?” si è chiesto Todt, che ha anche affermato di essere finora deluso dall’impegno non proprio eccelso che le scuderie stanno mettendo in campo per ridurre i costi della Formula 1, aspettandosi misure più drastiche nei prossimi mesi.
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