Formula 1203Il nome Honda manca dalla Formula 1 dal 2008: e forse potrebbe tornare in futuro, proprio mentre trapela la possibilità di lasciare la MotoGP. La casa giapponese infatti non esclude un ritorno nella massima serie dell’automobilismo, dopo aver assaporato gloriosi successi in partnership con la McLaren fino all’epilogo amaro di quattro stagioni fa, per affrontare meglio la crisi economica. (continua...)

Per ironia della sorte, la casa giapponese lasciò in eredità una struttura che l’anno successivo, presa in gestione da Ross Brawn, vinse il campionato del mondo come Brawn GP, prima di assumere le forme dell’attuale Mercedes. Ora però il responsabile della ricerca e dello sviluppo della Honda, Yoshiharu Yamamoto, ha rivelato al portale “autocar.co.uk” che il costruttore nipponico considera il Mondiale di Formula 1 una piattaforma ancora molto interessante sia a livello di sperimentazione che promozionale.

“A livello personale mi piace correre, ma ci sono un sacco di fattori quando si è coinvolti in F1, è il massimo livello delle competizioni automobilistiche e richiede un grande impegno,” ha confessato, indicando che l’interesse e la speranze che la Honda torni a competere nel Mondiale esistono. Yamamoto ha fatto un accenno anche al regolamento, che adesso non consente un immediato ingresso, vista la situazione economica attuale; ma nel caso ci saranno in futuro condizioni favorevoli che consentano di entrare ancora nel circus, la casa farà le proprie valutazioni.

Un’ipotesi che converge proprio con l’adozione in Formula dei nuovi propulsori V6 turbo, dal 2014, che potrebbe attrarre nuovi e vecchi nomi. Proprio la Honda è attualmente impegnata sullo sviluppo di un motore da 1.6 litri turbo nel campionato mondiale turismo, ovvero il WTCC: una base da cui partire per valutare in prospettiva un ipotetico ritorno in Formula 1 nelle vesti di fornitore. Non a caso girarono voci di recente su un possibile nuovo legame con la McLaren, nel caso fosse interrotta la partnership tra la scuderia britannica e la Mercedes. Solo rumours, però, che non hanno conferme. “Questa è la mia opinione personale, non quella di Honda,” ha precisato poi Yamamoto ritornando sul possibile ritorno in Formula 1. “Sento che la prima cosa che dobbiamo fare è vincere nel WTCC, e allora forse potremo guardare più lontano,” ha concluso.

Ma l’universo Honda non è composto solo da autovetture: il marchio è in particolare un colosso delle due ruote e di recente la casa detentrice in carica del titolo MotoGP ha avvertito la stessa Dorna, che gestisce il campionato, di essere pronta a fare un clamoroso passo indietro se verrà perseguita l’attuale politica nel contenimento dei costi: una politica poco gradita alla casa. Dorna, al momento, sta affrontando un dibattito con le case impegnate in MotoGP per mettere un freno ai budget. Recentemente si è parlato di introdurre una centralina unica specifica, messa a disposizione per qualsiasi squadra dal 2013, che potrebbe diventare obbligatoria dal 2014.

Una centralina studiata per consentire alle CRT di migliorare le rispettive prestazioni, ancora troppo deficitarie rispetto alle più performanti MotoGP, e livellare leggermente quelle dei prototipi. La Honda non ha gradito la manovra, minacciando il possibile ritiro. “Se Carmelo Ezpeleta porta avanti la sua decisione di imporre una centralina di controllo e un limite dei giri, la Honda potrebbe ritirarsi dalla MotoGP”, ha riferito il responsabile di HRC Shuhei Nakamoto a “Motosprint”. “Yamaha e Ducati sono d’accordo con noi, e lo sarà Suzuki. La responsabilità è di Ezpeleta, questa è una sua decisione”, ha aggiunto. Ma la minaccia potrebbe non avere gli effetti sperati, considerando che la Dorna diventerà dal 2013 anche responsabile  della gestione del campionato mondiale Superbike, il prospettato lido di approdo del marchio alato: anche lì infatti potrebbe esserci l’introduzione di una centralina unica.

Proprio Ezpeleta ha indicato che la tematica delle specifiche ECU è in discussione per il 2014 ed è previsto un incontro in occasione del Gran Premio del Giappone. “Voglio che la MotoGP segua lo stile della Moto3. Questa idea (del controllo ECU e del limite di giri, ndr), come altre, è attualmente in discussione per il 2014″, ha rivelato il responsabile della Dorna. Trapela dell’ottimismo alla ricerca di un accordo che vada bene per tutti, mentre la stagione è quasi al termine e lo sguardo per alcuni è già rivolto alla prossima.

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