
Si parte con la proposta di un fotomontaggio un po’ provocatorio: Vettel vestito con una tuta rossa Ferrari: “Non ho idea di chi sia questo ragazzo”, scherza Ecclestone. “Seriamente: tutti i piloti vogliono guidare per la Ferrari almeno una volta, non è vero?” Domenicali risponde sorridendo: “Nella vita mai dire mai!”
Lei sarebbe d’accordo se Vettel andasse alla Ferrari?
BE: “Io non glielo consiglierei: è ancora troppo giovane! Di solito un pilota termina la sua carriera alla Ferrari, quindi un giorno potrebbe accadere”
Oppure potrebbe accadere solo quando Fernando Alonso non correrà più con la Ferrari? Perché due galli non possono convivere nello stesso pollaio…
BE: “Questo non sarebbe un problema: entrambi sono piloti costantemente alla ricerca di nuove sfide ed essere nella stessa squadra sarebbe una nuova grande, sfida. Entrambi penserebbero che possono battere l’altro perché sono sicuri di loro stessi e Stefano farebbe in modo che fossero trattati allo stesso livello. Dovrebbe fare come feci io alla Brabham nel 1979 con Niki Lauda e Nelson Piquet: gli dissi ‘ragazzi, è semplice: chi è il più veloce è il numero 1 della squadra’”
SD: “Credo che siano entrambi ragazzi intelligenti che potrebbero tranquillamente coesistere”
Quando vi siete conosciuti?
BE: “Tanto tempo fa, un’eternità. Credo che Stefano dovesse avere cinque anni….”
SD: “Più o meno! Bernie forse non se lo ricorderà ma io sì. Avevo quattordici anni e vivevo a Imola. MI era stato permesso di dare una mano nel paddock e per me fu un onore lavorare nel Gran Premio di casa”
Aveva mai sognato da ragazzo di lavorare per il capo della Scuderia e poi di prenderne il posto?
SD: “Assolutamente no. Dopo la laurea mandai il curriculum a Maranello e poi cominciai subito a lavorare alla Ferrari. Poi sono andato avanti passo dopo passo. Certo, c’è una pressione incredibile ma è semplicemente fantastico essere dove sono!”
Fare il Team Principal alla Ferrari genera una pressione maggiore rispetto a qualsiasi altra squadra?
BE: “Sì, ciò fa parte della magia del marchio Ferrari, la squadra che sta da più tempo in Formula 1. La gente rispetta la Ferrari, la guarda in modo particolare.”
Avrebbe mai creduto che Domenicali sarebbe stato capace di sostenere la pesante eredità di Jean Todt?
BE: “Assolutamente. Era il passo logico da fare, dopo che aveva collaborato come team manager per anni.”
Lei sarebbe in grado di fare il lavoro di Domenicali?
BE: “Sì, certo: penso che sarei molto brillante…”
Cosa vorrebbe cambiare a Maranello?
BE: “Cercherei di rendere la macchina molto più veloce”
Cercherebbe anche di ingaggiare Adrian Newey?
BE: “Tutti vogliono avere Newey ma lui deve anche adattarsi alla squadra”
SD: “Newey è certamente uno dei migliori ingegneri in Formula 1 ma do ragione a Bernie: in questo sport il lavoro di squadra è la cosa più importante e noi in Ferrari abbiamo un ottimo team, fatto di persone che stanno crescendo insieme e che ora possono dimostrare ciò di cui sono capaci.”
BE: “Io proverei a sfruttare le scappatoie del regolamento nel miglior modo possibile…”
Domenicali, perché lei non lo fa?
BE: “Ah, dimenticavo, non è permesso J!”
Altre squadre agiscono per forzare il limite: la Ferrari è troppo onesta?
SD: “No, cerchiamo soltanto di restare entro i limiti delle norme”
Allora comprendete la recentissima decisione della FIA su alcuni particolari della Red Bull?
BE: “In realtà ho capito poco delle decisioni della FIA. Penso che le regole tecniche debbano essere scritte in modo che anche uno come me le possa capire.”
SD: “I tifosi non capiscono perché una vettura oggi è legale e domani illegale. Questo toglie credibilità allo sport: le regole devono essere più semplici.”
Anche se la Ferrari non ha sfruttato le zone grigie del regolamento, Fernando Alonso è secondo in classifica: merito suo o della macchina?
BE: “Di entrambi: il successo è sempre un mix di questi fattori.”
SD: “Alonso è il pilota più veloce di tutti, ne sono sicuro, ed era così anche nei test d’inizio stagione, nonostante la macchina non fosse certo velocissima. Ora l’abbiamo migliorata, anche se non siamo al livello dove avremmo voluto essere. Le vetture sono molto vicine fra loro e stiamo assistendo ad un campionato davvero incredibile che, per gli spettatori, è un vero spettacolo.”
Quanto sarebbe importante per la Formula 1 che un pilota della Ferrari rivincesse il titolo?
BE: “Sarebbe molto importante. Provate a fare un giro in città per il weekend di un Gran Premio, non importa in quale Paese. Quali prodotti i negozi offrono di più? Quelli Ferrari. Non ho visto da nessuna parte shop con merchandising solo McLaren, Mercedes o Red Bull. Questo già dice tutto.”
Come avrebbe gestito al posto di Domenicali la questione Massa? Soprattutto in Italia sono arrivate molte critiche mentre la Ferrari ha fatto quadrato intorno al pilota brasiliano.
BE: “Per me è evidente: Felipe ha molto talento. Non c’è molto altro da aggiungere…”
SD: “Giusto, concordo pienamente. C’è tanta pressione ma mi ricordo molto bene il 2008, quando Felipe ebbe dei problemi nelle prime due gare e poi lottò fino all’ultimo per il titolo. Quest’anno non è poi così diverso: dopo la bella gara di Felipe a Monaco gli stessi giornalisti che prima lo criticavano hanno iniziato a chiedermi perché non avesse ancora il contratto per il prossimo anno. Una cosa è certa: come Team Principal l’ho sempre incoraggiato e protetto.”
BE: “I media esercitano pressione e cercano di influenzare le decisioni, non solo in Italia. Alcuni piloti si preoccupano molto meno di queste cose, altri di più: Felipe è un ragazzo sensibile. Non è molto corretto vedere come certi media vogliono destabilizzarlo.”
Anche Domenicali è stato criticato più volte: se lei fosse il suo capo gli daresti supporto?
BE: “Certo! Sta facendo un buon lavoro, cosa sta facendo di male? Se fossi il suo capo vorrei che lo criticassero solo se commette degli errori e lui non ne ha fatti.”
Ecclestone ha detto quanto la Ferrari sia importante per la Formula 1. Quanto è importante la Formula 1 per la Ferrari?
SD: “Fondamentale, la Formula 1 fa parte del nostro DNA. Abbiamo corso sin dalla prima stagione e non riesco ad immaginare la Formula 1 senza Ferrari. Di conseguenza, lavoriamo insieme a Bernie per il futuro.
BE: “Anch’io c’ero all’inizio! Non con la Ferrari ma anche allora Enzo Ferrari era uno dei miei eroi: lui e Colin Chapman sono i personaggi che mi hanno impressionato di più.”
SD: “Enzo Ferrari aveva una grande visione, come Bernie ce l’ha della Formula 1, che ha trasformato in un business globale.”
E quale pilota vi ha più impressionato?
BE: “Jochen Rindt, eravamo molto amici.”
SD: “John Surtees, perché è l’unico che ha vinto il mondiale con due e quattro ruote. Ammiro anche Gilles Villeneuve per la passione che ha saputo suscitare e Michael Schumacher, per i sette titoli mondiali vinti.”
BE: “Villeneuve è stato un lottatore e alla gente piaceva.”
SD: “E’ stato un animale da corsa, sempre al limite, anche su una vettura più lenta.”
BE: “Ci sono due tipi di pilota: quelli ammirati per il loro stile e quelli che hanno avuto un grande successo. Se mi si chiede chi è il miglior pilota della Formula 1 dico Alain Prost. Era il favorito del pubblico? No, era un po’ come Fangio: entrambi hanno fatto quello che dovevano per vincere.”
Dopo aver sentito Ecclestone dire che sarebbe in grado di ricoprire il suo ruolo alla Ferrari lei come si vedrebbe al posto attuale del suo interlocutore?
SD: “Non sono assolutamente adatto a fare il suo lavoro! Voglio però esprimere il mio apprezzamento per Bernie: se, nonostante la difficilissima situazione economica, siamo riusciti ad avere un campionato incredibile con così tanti spettatori vuol dire che ha fatto un lavoro perfetto.”