
Queste settimane non verranno però trascorse, diversamente da quanto accaduto negli ultimi tre anni, solo al simulatore o in fabbrica. Fanno infatti il loro ritorno i test infrastagionali, aboliti nel 2009 nell’ottica del contenimento dei costi, ma sulla cui scomparsa diverse squadre, in primis la Ferrari, hanno sempre storto la bocca.
Ad ospitarli, in quella che sarà comunque l’unica tre giorni inserita in calendario, il circuito toscano del Mugello, dove dall’1 al 3 maggio scuderie e piloti di Formula 1 saranno impegnati a provare il maggior numero di soluzioni possibili, per migliorare, o in alcuni casi cambiare radicalmente, le monoposto viste finora in azione.
L’unica defezione riguarda la HRT, che ha deciso di saltare questi test, anche se ne avrebbe estremamente bisogno, per dedicarsi al “trasloco” nella nuova sede di Madrid, la Caja Magica.
Per il resto, ci saranno tutti, per un totale di 11 team e 26 piloti; Red Bull, Ferrari, Mercedes, Sauber, Toro Rosso e Marussia scenderanno in pista con i titolari dei due volanti, mentre Lotus, Williams e Force India si avvarranno anche del contributo dei terzi piloti.
Fa eccezione la McLaren, che porterà in toscana solo i collaudatori Paffett e Turvey, anche se Lewis Hamilton ha accennato alla possibilità di “intrufolarsi” nel programma previsto, per cercare di dare il suo contributo allo sviluppo della MP4-27.
La Caterham, infine, potrebbe affidare la macchina a Rodolfo Gonzalez, pilota venezuelano attualmente impegnato nel campionato GP2 con l’omonimo team junior, i cui sponsor sarebbero disposti a pagare anche solo per vederlo in pista al Mugello.