formula_996La F1 si sa, è una vetrina irrinunciabile grazie agli innumerevoli benefici, occupazionali ed economici, che l’organizzazione di un Gran Premio, con la sua eco mediatica e internazionale, è capace di apportare ad un territorio. Una premessa ovvia ma essenziale, anzi inevitabile. Tanti sono infatti i paesi che sognano di fare il loro ingresso in F1 e che cercano di farsi spazio contando sull’appoggio di autorità politiche, magnati locali o cordate di ricchi imprenditori stranieri. Messico, Sudafrica, Vietnam, Ucraina e Grecia i paesi pronti a bussare la porta, con Russia e New Jersey invece attese al loro debutto nel Mondiale, salvo colpi di scena, rispettivamente nel 2013 e nel 2014. (continua...)

 

Nel New Jersey, le cui autorità hanno stipulato con Bernie Ecclestone un accordo della durata di dieci anni, i lavori per la costruzione del nuovo impianto sono iniziati lo scorso novembre e la prima edizione del Gran Premio dovrebbe tenersi nel mese di giugno. Procedono spediti anche i lavori sul circuito che tra due stagioni ospiterà il primo Gran Premio di Russia nella storia della F1. L’impianto che sorgerà nei pressi di Mosca, sfrutterà una parte delle infrastrutture che verranno utilizzate in occasione dei Giochi Olimpici, in programma in Russia nel 2014, e comprenderà anche una pista di kart riservata ai giovani piloti. Un progetto ambizioso e audace (190 milioni di dollari il costo dell’investimento) che avrà lo scopo di avvicinare il pubblico russo al mondo della F1, ma che non ha mancato di far storcere il naso ai più scettici, per i quali l’assenza di una tradizione motoristica solida e la carenza d’informazione riservata dai media locali alla massima formula, potrebbero rappresentare un ostacolo alla riuscita dell’operazione.

Tra i prossimi paesi a fare il loro ingresso in F1, dopo la Russia, ci potrebbero essere però anche Messico e Sudafrica, pronti a ritornare nel Mondiale a oltre venti anni di distanza grazie anche al sostegno del patron Bernie Ecclestone. I team però disposti ad accettare massimo venti gare in una stagione, puntano i piedi ad un’ipotetica diluizione del calendario e così, sfoltire l’agenda degli impegni in attesa dei nuovi arrivi diventa l’unica soluzione praticabile ma soprattutto possibile.

Tanti i contratti traballanti destinati ad essere rivisti, non di meno quelli in scadenza. Primo fra tutti quello che lega Ecclestone con il Gran Premio del Giappone, la cui ultima edizione, come da accordi, è prevista proprio quest’anno. Verso l’alternanza (sulla scia della Germania) con la rientrante Francia a partire dal 2013, la presenza di Spa-Francorchamps nel Mondiale è prevista invece per altre due stagioni. In Canada e a Singapore si correrà rispettivamente fino al 2014 e fino al 2015, contratto record invece per il Bahrein (in forse quest’anno per le note vicende politiche che hanno interessato il paese), il cui accordo per ospitare il circus avrà validità fino al 2016, così come Valencia pronto ad avvicendarsi con Barcellona nell’organizzazione del Gran Premio. Sotto osservazione anche l’Australia, la cui permanenza in calendario, tra polemiche e perplessità, scadrà fra quattro anni. Bocciata l’ipotesi di un trasferimento ad Avalon, l’organizzazione (buona parte a carico dei contribuenti) continuerà ad essere affidata alla città di Melbourne.

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