
“Qualsiasi pilota tornando verso la linea ideale, dopo essere uscito dalla traiettoria per difendersi, deve lasciare lo spazio di almeno una vettura tra la propria auto e il bordo della pista in prossimità delle curve, per fare in modo che la vettura attaccante possa percorrere regolarmente la curva”, sancisce la nuova normativa regolamentare. Un cambiamento che alimenterà ondate di polemiche. Difficile stabilire dall’abitacolo l’esatta misura della “porta da lasciare aperta”.
Già il mese scorso, in occasione del Consiglio Mondiale a Nuova Delhi, la FIA aveva anticipato la novità. Addirittura estremizzando la regola. In un primo momento infatti i piloti che nel difendere la propria posizione fossero usciti fuori dalla traiettoria, sarebbero stati impossibilitati a tornarvi. Adesso il mezzo passo indietro. La norma però lascia ampio margine alla discrezionalità.
A monte della decisione, le manovre al limite viste in alcuni sorpassi nella passata stagione. Quelle che esaltano gli appassionati e garantiscono lo spettacolo. Resta in vigore il divieto di spostarsi diverse volte sul tracciato. “Più di un cambio di direzione per difendere la posizione non è permesso”.
In sintesi, il pilota può tornare nella traiettoria ideale a patto di lasciare in prossimità della curva lo spazio di una vettura tra la propria monoposto e il bordo della pista. Niente più porte chiuse in faccia agli avversari, quindi. Facile a dirlo, difficile a metterlo in pratica. Difendersi da un attacco e non lasciare spazio al rivale è nel dna di chi corre.