formula_984Il perpetuarsi degli scontri tra manifestanti e forze armate a Manama, nell’ambito delle proteste anti-governative iniziate nei primi mesi dello scorso anno, getta ulteriori ombre sull’effettiva fattibilità della scelta di reinserire il Bahrein nel mondiale 2012 di F1. (continua...)

 

Lacrimogeni, proiettili di gomma e granate stordenti vengono sparati ormai da giorni dagli addetti alla sicurezza contro i manifestanti, in un clima di tensione in cui le popolazioni del Bahrein vivono ormai da mesi, tra feroci repressioni, arresti e brutali uccisioni che hanno provocato la morte di migliaia di dimostranti.

Una situazione allarmante, al punto che anche il regolare svolgimento del Gran Premio del Bahrein, previsto per il prossimo 22 aprile, potrebbe essere ridiscusso. Tra gli addetti ai lavori, c’è già chi sussurra di un possibile annullamento della gara, già cancellata nel 2011 non senza polemiche, ma il patron della FOM Bernie Ecclestone lancia proclami di ottimismo: “Spero che alla fine si vada in Bahrein, che la gara possa disputarsi senza difficoltà e che il pubblico sia contento. In passato, abbiamo affrontato trasferte in Argentina o in Brasile nonostante questi paesi attraversassero grandi drammi, ma la verità è che questo è un momento difficile per tutti” ha commentato l’ottantunenne, il quale ha però ammesso che la scelta di ignorare il clima di tensione sociale, permettendo lo svolgimento della gara potrebbe rappresentare un grave errore.

“Non sarebbe realistico andare in un altro paese e pensare di cambiare le cose. Se vedi che qualcosa non va per il verso giusto, è meglio stare a casa.” Ulteriori notizie sono attese per le prossime settimane. E mentre il Bahrein tenta a fatica di risollevarsi dal tracollo politico, il mondo della F1, ancora in vacanza, resta a guadare. Aspettando tempi migliori.

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