formula_915Nonostante manchi appena un mese al via del primo Gran Premio di India nella storia della Formula 1, si nutrono ancora dei dubbi sull’agibilità del circuito di Buddh nella data stabilita dalla FIA. Il Consiglio Mondiale della FIA, riunitosi a Singapore in occasione della gara dello scorso weekend, ha riportato che sia gli organizzatori sia Bernie Ecclestone hanno dato parere positivo nel briefing che si è svolto a Nuova Delhi. (continua...)

“Sono molto felice del lavoro che stanno svolgendo,” ha dichiarato sabato il patron della F1 all’agenzia di stampa “AP”. Però, alcune foto apparse recentemente sui media, fanno pensare diversamente, nonostante il pilota della Lotus Karun Chandhok, ultimo “visitatore” ad aver fatto un sopralluogo, abbia scritto su Twitter: “La FIA è contenta, la FOM pure, quindi sono sicuro che il circuito sarà pronto in tempo”.

Purtroppo, secondo il commentatore francese Jean-Louis Moncet, molti membri di grandi team inviati in India hanno detto che: “Nulla è ancora pronto”, come scritto sulla sua rivista “Auto Plus”. Infatti, durante una visita con annessa esibizione della sua McLaren per le strade, di Lewis Hamilton a Bangalore, all’inglese è stato domandato se sia già riuscito a utilizzare il layout di Buddh sul suo simulatore in McLaren. Hamilton ha risposto che “non abbiamo potuto metterci su le mani perché abbiamo avuto delle difficoltà a recarci sul posto”.

Moncet ha continuato: “Tuttavia, gli specialisti della Tempro (società che installa le barriere in F1, ndr) mi hanno assicurato che la pista è pronta, ma non avendo potuto vedere l’interno delle strutture, non si sono spinto oltre con i commenti”. Un altro potenziale ostacolo al Gran Premio è la forte pressione fiscale che lo stato indiano impone sull’importazione delle merci da parte del circus, nonostante gli organizzatori della Jaypee avessero promesso di pagare qualsiasi tassa che avesse potuto gravare sulla FIA.

Moncet ha spiegato: “Attualmente il governo indiano non ha intenzione di esentare i pagamenti, e si propone ancora di imporre le proprie tasse sui salari dei piloti e sui guadagni che saranno divisi tra le squadre. Fino a questo momento, qualsiasi tentativo di trattare è fallito,” ha concluso.

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