
Il motivo? Bernie Ecclestone. Coinvolto nella storia in quanto sospettato di aver versato una mazzetta a Gribkowsky, il patron della F1 ha cercato a lungo di evitare il confronto con i pubblici ministeri tedeschi, riuscendoci fino allo scorso weekend.
Ecclestone, infatti, non era presente in Cina per il GP, dato che si trovava proprio in Germania, per rispondere alle accuse che gli sono state mosse.
Una posizione, tra l’altro, ancora tutta da decifrare, anche se sono già circolate le prime ipotesi riguardo al coinvolgimento dell’80enne inglese; secondo la “Suddeutsche Zeitung”, non è chiaro il motivo per cui Bernie avrebbe pagato una tangente a Gribkowsky, ma potrebbe essersi trattato di un tentativo di rimanere al comando della CVC e, quindi, della Formula 1, dato che la BayernLB ne possedeva, appunto, una quota.
In proposito Ecclestone, in una nota inviata al sito inglese “Pitpass” e riportata da “Autosprint”, ha voluto precisare di aver collaborato con la procura di stato tedesca fin dall’inizio, confidando nel fatto che, quando tutti i sospetti saranno chiariti, ne uscirà totalmente pulito.
Al vaglio degli inquirenti non c’è, comunque, solo il grande capo; secondo “Sky City News”, oltre ad un probabile secondo interrogatorio di Bernie nelle prossime settimane, saranno ascoltati anche il managing partner della CVC, Donald McKenzie, e l’avvocato e membro del consiglio direttivo della F1 Stephen Mullens. Sebbene non siano al momento sottoposti ad alcuna accusa, nessuno dei due ha voluto rilasciare dichiarazioni, così come si è rifiutata di commentare anche la CVC.
Oltre alle noie giudiziarie, Ecclestone potrebbe averne presto anche altre, di diverso tipo; secondo rumors non confermati, il magnate delle telecomunicazioni Rupert Murdoch, insieme al messicano Carlos Slim, uomo più ricco del mondo nonché forte partner della Sauber, sarebbero intenzionati a mettere le mani sulla Formula 1.
“Sky News” ha affermato che la News Corporation, di proprietà proprio di Murdoch, avrebbe avviato dei colloqui con alcune persone legate ad almeno un team del circus, mascherando però il tutto con l’intenzione di trattare l’acquisizione dei diritti televisivi dei GP.
Riguardo a queste voci, né la CVC né Slim hanno voluto dire nulla, mentre un portavoce della News Corp. ha dichiarato che non intendono commentare speculazioni.
Chi invece ha voluto dire la sua è stato il vecchio Bernie, bollando la vicenda come semplice spazzatura: “Lo sport non è in vendita. Penso che qualsiasi cosa può essere comprata, ma in questo caso l’offerta dovrebbe essere talmente grande da risultare ridicola”, ha dichiarato Ecclestone al quotidiano inglese “Express”.
Ma c’è anche chi si è detto pronto a scommettere che, se la proposta fosse di quelle da capogiro, il vecchio boss potrebbe capitolare. Di fronte a certe cifre, anche lo sport si può vendere.