
KERS, ala posteriore mobile, pneumatici Pirelli: cure auspicate da tutti, addetti ai lavori e tifosi, per combattere la malattia chiamata noia, ma finite ben presto sotto l’occhio del ciclone. L’accusa è di confondere le idee a chiunque, da chi lavora ai box e in pista, a chi guarda le gare dalle tribune o davanti al televisore.
Quanto visto finora nei primi due Gran Premi, sembrerebbe dare ragione al partito degli apocalittici: tanti pit stop per cambiare le gomme, strategie molto differenti da un team all’altro, le variabili ala mobile e KERS.
Al punto che sono stati proprio alcuni piloti, dopo la gara malese, ad ammettere di essersi trovati in difficoltà a capire come comportarsi; Jenson Button ha parlato di una gara “resa confusa dal fatto di dover capire quando effettuare le soste”, al punto che era difficile riuscire a ipotizzare per certo “chi sarebbe finito dietro a Vettel”, ha detto l’inglese della McLaren, che ha poi concluso proprio alle spalle di Sebastian.
Button, per contro, ha aggiunto che non è il caso di lanciarsi adesso in giudizi affrettati, oltre a non credere che un ritorno a regole vecchie possa servire a rendere migliori i GP: “Penso che a questo punto della stagione ci sta il fatto di essere un po’ in difficoltà, perché stiamo cercando di capire come funzionano le nuove norme e i nuovi dispositivi, e come le macchine si adattano ad essi. Inoltre non credo che avere un pneumatico che dura tutta la gara renda più emozionanti le corse”.
Su posizioni diverse da Jenson si è schierato invece Jaime Alguersuari, che ha affermato di volere analizzare la sua gara insieme ai suoi ingegneri, confessando di essere andato un po’ nel pallone: “A un certo punto non capivo più cosa stesse succedendo”, ha dichiarato lo spagnolo della Toro Rosso.
Sulla graticola in particolare sono finite, e non è una novità, le gomme Pirelli; le quali sarebbero la causa maggiore del caos che si è generato a Melbourne e Sepang. Ma Paul Hembery non ci sta e replica alle accuse: “Quello che è successo in Malesia è frutto del lavoro che ci è stato richiesto in fase di progettazione dei pneumatici. Ci stiamo trovando in una posizione di mezzo: tornare a delle gomme che consentano un solo pit stop, oppure continuare a fare come ci è stato richiesto. Ma se veniamo criticati per aver reso più divertenti le gare, allora non so proprio cosa dire”, ha affermato con amarezza il direttore di Pirelli Motorsport.
Le cui dichiarazioni hanno trovato un alleato proprio in coloro che hanno direttamente a che fare con il comportamento dei pneumatici, ovvero i piloti. Oltre a Button, che ha dichiarato di essersi divertito molto a Sepang, a prendere le difese delle PZero sono stati anche Heidfeld e Alonso. Decisamente soddisfatto il tedesco: “E’ vero, probabilmente da fuori è un po’ più complicato capire l’andamento del GP, ma lo spettacolo è notevolmente migliorato”, ha detto Quick Nick, terzo al traguardo grazie ad un’ottima gestione delle gomme, a dimostrazione del fatto che consentono tranquillamente di correre ed essere competitivi.
Sulla stessa lunghezza d’onda Fernando, per il quale nonostante ci siano delle complicazioni in più per chi guida, le gare sono diventate “molto più eccitanti dello scorso anno”. Più chiaro di così.
Se poi qualcuno gradisce tornare ai tempi in cui ci si addormentava in poltrona subito dopo il via, beh, non resta che portare avanti la crociata anti-spettacolo.