pirelli_21Dopo l’idea di un paio di anni fa, per i più stramba, di assegnare medaglie anziché punti per i piazzamenti sul podio, il buon Bernie Ecclestone dimostra, ancora una volta, che una cosa su cui non difetta è senz’altro la fantasia. Il boss della Formula 1 si lascia andare ad una nuova trovata con la quale rompere la noia e la monotonia delle gare: bagnare artificialmente le piste durante le gare, anche solo per pochi minuti. (continua...)

Una soluzione sulla quale Ecclestone sembra voler fare davvero sul serio: “Ci sono circuiti dove si può già bagnare artificialmente il tracciato, e altri in cui sarebbe facile disporre lo stesso sistema”, ha riferito al sito ufficiale della Formula 1 il patron, aggiungendo che “i team potrebbero essere avvisati con qualche minuto d’anticipo, o anche senza; la suspence sarebbe assicurata e tutti avrebbero le stesse possibilità di vincere”. Una bugia detta sapendo di mentire, dato che non basterebbe certo qualche goccia di pioggia per consentire a macchine che occupano stabilmente il fondo dello schieramento di battere i team di vertice.

Riguardo alla proposta, sono finora poche le voci favorevoli; molti hanno accusato Ecclestone di aver tirato fuori l’ennesima trovata pubblicitaria, ma tra i pochi che si sono schierati a favore, c’è una figura che potrebbe avere un peso certamente rilevante. La Pirelli, infatti, per bocca del direttore della divisione motorsport, Paul Hembery, si è detta molto interessata: “Non è un’idea così stupida come sembra. Anche la decisione di una corsa in notturna era stata battezzata come una pagliacciata, invece Singapore si è poi rivelata una delle gare più spettacolari del calendario”. L’azienda di pneumatici italiana, da quest’anno fornitore unico in Formula 1, si fa forte delle prove svolte subito la fine della passata stagione ad Abu Dhabi, quando il tracciato venne proprio bagnato in maniera artificiale: “Si dovrebbe utilizzare un sistema moderno per bagnare la superficie, non quello delle autobotti, ma l’idea è fattibile, tanto che ne ho già parlato con Bernie”, ha detto Hembery a “Sky Sport 24″.

Il fatto di riversare, anche improvvisamente, pioggia finta sulla pista ha suscitato il dubbio che ciò possa essere pericoloso per i piloti, ma Hembery non è d’accordo: “No, è come quella naturale. I piloti dovrebbero solo cambiare le gomme e impostare una strategia, perché la pioggia artificiale sarebbe controllata, al contrario di quanto accade per quella naturale, e il risultato potrebbe essere uno spettacolo vero”. Nessuna preclusione, quindi, da parte della Pirelli, anzi: “Secondo me l’idea è venuta ad Ecclestone proprio in occasione delle nostre prove ad Abu Dhabi, che sono state molto interessanti da questo punto di vista ed è probabile che cercherà di portarla avanti con convinzione”, ha spiegato Hembery.

Che ha poi voluto fare un bilancio della situazione della F1 a tre settimane dall’inizio del Mondiale: “L’anno scorso di cambi gomme ce n’era uno solo, i piloti erano abituati a questa soluzione; poi i team ci hanno chiesto di aiutarli ad aumentare la spettacolarità delle gare, incrementando il numero di pit stop. Per noi sarebbe stato addirittura più facile realizzare una gomma che durasse per l’intera corsa, ma abbiamo dovuto costruire pneumatici che siano in grado di fare non più di 25 giri”.

I test invernali hanno però dato risultati piuttosto controversi, dal punto di vista della durata delle gomme, sia per quanto riguarda la mescola morbida, che quella dura; qualcuno ha ipotizzato un numero di cambi gomme esagerato, eventualità sul quale Hembery non è d’accordo: “Non è affatto vero che ci saranno 4-5 soste, l’idea è di farne non meno di 2, al massimo 3; non sarebbe nemmeno una novità: anche in passato succedeva, ad esempio Michael Schumacher ha vinto diverse gare con una strategia di questo tipo. Il risultato sarebbe avere GP molto interessanti”.

Il numero 1 di Pirelli Motorsport spende due parole anche sulla possibilità di recuperare in estate, correndo con temperature molto elevate, il rinviato GP del Bahrein, ammettendo che in questo caso un po’ d’incertezza ci sarebbe: “Sarebbe una sfida in più, perchè le nostre gomme sono preparate a sopportare temperature fino a 45 gradi. Ma non credo sarebbe un problema, ci basterà saperlo in anticipo, in modo da avere la possibilità di effettuare qualche simulazione in condizioni analoghe, per sapere a che punto siamo”.

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