
Non solo: Michael colloca il cambio ultra compatto e basso della monoposto del team di Grove fra le quattro soluzioni innovative del 2011, insieme agli scarichi della Renault e della Red Bull, e il doppio fondo della Toro Rosso. Ma se le altre soluzioni menzionate sono facilmente imitabili, secondo Michael, “copiare un cambio è tutta un’altra cosa”. In effetti, secondo quanto spiegato dall’ex direttore tecnico della Jordan, Gary Anderson, il disegno del retrotreno della Williams è qualcosa di particolarmente estremo; infatti, la sezione posteriore del telaio della FW33 è circa 20 mm più bassa rispetto alle altre monoposto del Mondiale.
Inoltre, l’albero di trasmissione è montato con un’inclinatura di 14 gradi, esattamente cinque in più della Williams 2010; tutto ciò è dovuto proprio al disegno del cambio e del differenziale, che si trovano, appunto, in posizione molto più bassa del normale. Per finire, il passaggio da un sistema di sospensioni push-rod alle pull-rod, ha contribuito a progettare il cambio più compatto fra le vetture al via della nuova stagione. Sebbene non si possa avere la certezza che questo sistema funzioni efficacemente sui circuiti che presentano cordoli più “duri” nella percorrenza, i buoni risultati ottenuti nei test consentono alla Williams di guardare al 2011 con fiducia.
Allo stesso modo si è mostrato possibilista Jenson Button, il quale ha negato che la McLaren non sarà competitiva quest’anno. Battezzata come la vettura più ambiziosa, da un punto di vista tecnico, la MP4-26 ha avuto finora problemi di affidabilità che non hanno consentito allo stesso Button, come anche ad Hamilton, di ottenere buoni tempi. Ma l’ex iridato 2009 non si perde d’animo: “Non ho potuto completare il numero di giri che mi aspettavo, cosa di cui ha bisogno una nuova macchina quando si comincia lo sviluppo”, ha confessato ad “Autosprint”, aggiungendo però che “questa monoposto ha tantissimo potenziale, ma se lo sviluppo rallenta, ci presenteremo alla prime gare del campionato con del gap da recuperare”.
Button non nasconde il fatto che la MP4-26 fosse evidentemente nervosa nei test di Barcellona, con la parziale scusante che il Montmelò è un circuito “dove è necessario un ottimo bilanciamento aerodinamico”. E dove, tra l’altro, si svolgeranno le ultime prove prima del GP di Australia; quindi, forse, non il posto migliore per risolvere i diversi problemi che affliggono la McLaren, il principale dei quali determinato proprio dal particolare sistema di scarichi. Sembra infatti che spingendo i flussi d’aria calda all’indietro verso il diffusore, si generi un aumento delle temperature, che il sistema di raffreddamento non riesce a smaltire. Ciò ha costretto il team a cambiare in corso d’opera a Barcellona, optando per un sistema di scarichi più tradizionale, che ha permesso alla MP4-26 di girare molto negli ultimi due giorni, ma totalizzando comunque circa 600 km in meno rispetto alla Ferrari.
“Sarà un test importante, ho sentito voci che danno la Red Bull con un vantaggio di sei decimi sulla Ferrari nel giro secco, e altre per le quali quest’ultima sarebbe più veloce di tutte le altre di circa un secondo sul ritmo di gara! Io credo che sarà difficile avere un’idea esatta dei rapporti di forza fra i diversi team, finchè non si scenderà in pista a Melbourne”, ha concluso il pilota inglese. La McLaren proverà una serie di nuove soluzioni nei test finali di Barcellona, nella speranza di risolvere i problemi ed esprimere così tutto il potenziale nascosto nella macchina.