
A tracciare il bilancio è Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli: “Abbiamo raccolto un gran quantitativo di informazioni che adesso analizzeremo con attenzione prima dei prossimi test che si terranno tra pochi giorni a Barcellona. Sfortunatamente, ci sono state varie bandiere rosse durante questi quattro giorni a causa di vetture finite fuori pista ed altre complicazioni non legate alle gomme. Per questo motivo alcuni team non sono riusciti a completare l’intero programma come si erano preposti. Questa situazione ha avuto un leggero impatto anche su di noi, ma da un punto di vista generale devo dire che le nostre gomme hanno dato prova di grande affidabilità percorrendo dei lunghi tratti su pista, ancor più che a Valencia.”
Ma il vero interrogativo è quello sulla durata delle nuove gomme, diminuita rispetto alle Bridgestone per volere della Federazione, per valutare la quale i team sono stati impegnati in una serie di long run: “Da quanto abbiamo imparato fin ora, credo che ci sia ancora forte probabilità di vedere due pit stop a gara, che potrebbero anche ridursi ad uno solo su alcuni circuiti oppure diventare tre su altri, in base alle caratteristiche delle singole vetture e del circuito di gara,” prosegue il tecnico inglese. “Molti piloti mi hanno confidato che le nostre gomme saranno in grado di dare un alto livello di spettacolo alla competizione che, in effetti, è proprio quello che vogliamo.”
L’evoluzione degli pneumatici italiani sembra convincere anche chi era stato inizialmente critico, come Fernando Alonso: “C’è ancora tanto lavoro da fare per adattare l’assetto della vettura e lo stile di guida a questi pneumatici,” dichiara lo spagnolo. “Per quello che si è visto fino ad ora c’è una durata minore rispetto al passato: questo potrà rendere le gare più spettacolari ma causerà anche più stress per i piloti e per le squadre perché bisognerà adottare strategie differenti e si dovranno fare più pit stop. Siamo riusciti anche a fare una quarantina di giri, non di seguito, con lo stesso treno di gomme ma siamo consapevoli che in Bahrein, con temperature molto più elevate, la situazione sarà molto diversa.”