formula_712Mark Hughes ha lasciato il suo posto. Il responsabile del Gran Premio di India (e anche collaboratore del GP del Bahrein) aveva un contratto decennale per ospitare l’evento su un circuito ad hoc, attualmente in fase di realizzazione presso Nuova Delhi, ma un articolo di “AFP Media” pubblicato lunedì sostiene che Hughes si sia ritirato per “motivi personali”. (continua...)

Un portavoce di Jaypee ha rivelato che Hughes è stato prontamente sostituito da Azhar Ghazili , uno degli organizzatori del GP in Malesia: “Il signor Ghazali è un uomo molto capace e non farà notare minimamente l’assenza del signor Hughes”, ha aggiunto il portavoce.

Hughes ha invece spiegato di essere al lavoro con gli organizzatori del Gran Premio di Abu Dhabi a Yas Marina, chiarendo che “è ancora strettamente associato con Jaypee” e “continuerà a essere consulente del progetto indiano”. Il portavoce ha aggiunto che la FIA dovrebbe omologare il nuovo circuito del gruppo Jaypee verso “luglio-agosto”.

In Australia, intanto, il direttore del Gran Premio mette in discussione il futuro della manifestazione che si svolge annualmente nella città di Melbourne. Il sindaco Robert Doyle ha scritto nell’edizione domenicale del “Sun Herald” che secondo lui la gara di Albert Park non è più di alcun valore per le tasse dello stato del Victoria.

Egli ipotizza che “l’eccentrico” Bernie Ecclestone sostituirà il guadagno australiano con qualche gara in Asia o in Arabia. “E’ una cosa triste per il sindaco di un capitale importante per lasciarsi sfuggire un grande evento come il Gran Premio,” ha detto il presidente dell’ Australian Grand Prix Corporation Walker alla radio locale “3AW”.

Egli insiste sul fatto che la critica sul disegno di legge per i contribuenti da 50 milioni di dollari è solo una faccia della storia. “Dall’altra parte c’è un beneficio economico di circa 160 milioni di dollari,” ha aggiunto Walker. “Tutti gli alberghi del signor Doyle, tutti i suoi ristoranti lavorano molto bene. Poi, naturalmente, c’è la tassa che raccoglie circa 18 milioni all’anno. E ‘un grosso guadagno per Melbourne,” ha insistito.

Sulla scia di commenti del sindaco Doyle, anche il nuovo premier dello stato del Victoria, Ted Baillieu, ha ammesso che il disegno di legge per i contribuenti da 50 milioni di dollari dovrà essere ridotto, se si vorrà ottenere un accordo sino al 2014.

Nel frattempo, buone notizie sul fronte americano, per un ritorno della Formula 1 sul suolo yankee. Infatti, gli organizzatori del Gran Premio attendono a breve l’arrivo delle autorizzazioni per avviare i lavori sul sito di Austin. Alla vigilia di Capodanno è emerso che, attualmente, i lavori sono in forma di perforazioni del terreno e picchettamenti del suolo.

Ma questi lavori hanno avuto luogo solo con gli organizzatori, che per ora possiedono solo il permesso di pianificazione condizionale, con la segnalazione da parte di “Austin American Statesman” che il prossimo grande passo è quello di fissare una data certa per l’inizio dei lavori. Un rapporto afferma che gli organizzatori hanno già versato 900.000 dollari nelle casse della contea e che il permesso verrà stampato fra qualche settimana.

L’avvocato dei promotori, Richard Suttle, ha negato che i lavori partiranno dopo il 2011. “Stiamo preparando la classificazione,” ha insistito “Siamo stati in grado di preparare un lotto per dicembre. Potrebbe avvenire anche prima, ma non di molto,” ha aggiunto.

Intanto, è emerso che i 900.000 dollari potrebbero servire per un eventuale ripristino del terreno che si sta utilizzando come sito per la realizzazione del circuito. Ancora c’è una questione in sospeso, però, ovvero quella di chi dovrà versare 6 milioni di dollari per la totale manutenzione della rete stradale locale.

“Subsidenza del terreno”, e non risistemazione del manto stradale e del drenaggio della pioggia, è il vero motivo dei lavori che stanno avvenendo sul circuito di Shanghai, un operazione da almeno 240 milioni di dollari. L’evento, fissato per aprile, non dovrebbe subire ritardi, siccome una commissione della FIA verrà inviata per i controlli a marzo.

“Non ci dovrebbe essere nessun problema,” ha chiarito Yang Yibin, direttore del race promoter “Juss Event”, in una dichiarazione allo “Shanghai Daily”. “Abbiamo raggiunto un accordo con la FIA, per cui non ci saranno ritardi nella programmazione della stagione.”

Da un rapporto è emerso che i cedimenti più gravi sono avvenuti alle curve 1, 8 e 14. Il Shanghai International Circuit è stato realizzato nel 2003 su un terreno paludoso prosciugato. “La subsidenza è una cosa normale per infrastrutture costruite su terreni morbidi come quello cinese,” ha detto Yang.

E l’Engineering Manager Sun Liang ha affermato all’ “Oriental Morning Post” che I cambiamenti di quota del terreno artificiale sono stati effettuati con “materiali complessi”. “Poiché alcune parti sono sulla terra normale, mentre altre non lo sono, è normale che col tempo si verifichino dei cedimenti,” ha concluso.

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