
Ora la FIA ha confermato l’utilizzo dei quattro cilindri turbocompressi da 1,6 litri per il 2013. Questo forse significa un concorrente in più in F1? Ufficialmente, no. Questo è quello che indicano le ultime notizie certe, risalenti a novembre 2010. Tuttavia le voci a riguardo non si sono fermate.
Porsche, Audi e Volkswagen sarebbero i tre marchi possibili con cui entrare in F1, con il primo che rappresenta la scelta più probabile. “Se Volkswagen fosse interessata, Porsche sarebbe il marchio più adatto“: così ha commentato il presidente Porsche Matthias Müller in un’intervista alla rivista svizzera Automobil Revue, aggiungendo però le proprie perplessità a riguardo. Principalmente riguardano i costi e le difficili previsioni di vittoria: “Ci sono indubbiamente alcuni aspetti attraenti della Formula 1“, ha proseguito Müller, “Ma ce ne sono anche altri da non trascurare. La Formula 1 è molto costosa ed è molto difficile valutare le possibilità di successo“.
Senza molta sorpresa, Müller ha nominato Le Mans come alternativa più indicata per il proprio marchio. Ciò che soprende, tuttavia, è che non ha escluso una partecipazione in LMP1, territorio già notoriamente occupato da Audi all’interno di VAG. “Non ci schiereremo direttamente contro Audi“, continua Müller, “Ma lo faremo se necessario, e questo significherà aumentare le possibilità di vittoria del gruppo“.
Ricordiamo che non molto tempo fa – ottobre 2010 – lo stesso Müller si esprimeva in questo modo, sempre in merito agli impegni sportivi di Porsche: “Ci sono due classi a Le Mans e abbiamo due marchi, Audi e Porsche. Non vogliamo che entrambi vadano in LMP1 e dobbiamo discutere se sia il caso per uno di noi di competere in LMP1 e l’altro in F1“. Inoltre, va detto anche che il presidente di Audi Motorsport, Wolfgang Ullrich, ha esplicitamente negato un interesse di Audi per la F1.
Sembra improbabile che Audi lasci Le Mans in favore di Porsche, ed è altrettanto improbabile che i capi di VAG permettano una lotta interna talmente forte nella stessa categoria. Nonostante ciò, è lecito pensare che un marchio come Porsche debba avere un impegno agonistico di prim’ordine, considerata la sua immagine. Quale sarà dunque il futuro sportivo dei due marchi? Questa domanda è priva, almeno al momento, di risposte certe. Aspettiamo ulteriori dichiarazioni per guardare l’evolversi della situazione.