formula_700"Ho un problema ad accogliere la vostra richiesta perchè ci sono pareri contrari all’organizzazione di due eventi nello stesso paese e con i team non vogliamo superare le venti gare annue. Se Monza fosse tolta dal calendario, o si potesse alternare con Roma, potrebbe essere accettabile e potrei tentare di ottenerlo.” Con queste poche righe, firmate in calce e in carta intestata della FOM, la sua società che detiene i diritti commerciali della Formula 1, Bernie Ecclestone ha gelato le speranze del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e quindi del promoter Maurizio Flammini, di organizzare un Gran Premio cittadino sulle strade dell’Eur. (continua...)

Il primo cittadino della capitale prova a difendersi precisando in una nota dai toni concilianti che “non c’è nessuna bocciatura per Roma da parte di Ecclestone, ma la decisione di concedere all’Italia un solo GP, a Monza o a Roma. E’ evidente, però, che ora bisogna fare una riflessione sul GP della capitale. La prossima settimana comunicheremo la nostra decisione.”

E’ altrettanto evidente, però, che Alemanno fatichi a mandare giù questa delusione, che lui definisce inattesa: “E’ un fatto nuovo che subentra dopo che per molto tempo il presidente della FOM aveva ribadito, anche con me personalmente, la volontà di far disputare in Italia due GP, uno nazionale a Monza e uno speciale a Roma.” Dichiarazioni di Ecclestone che Alemanno e Flammini continuano a citare, ma che non hanno mai trovato riscontri nelle parole pronunciate pubblicamente dal patron della Formula 1, che anzi erano di segno contrario.

In quanto a Flammini, proverà a infilarsi nell’unico spiraglio lasciato aperto da Ecclestone, quello dell’alternanza con Monza (un po’ sulla scorta di Hockenheim e del Nurburgring in Germania): “Ci rivolgeremo all’Automobile Club di Milano e alla SIAS (Società iniziative autostradali) per capire se ci sono spazi di collaborazione.” Ma, anche se il delegato dell’ACI Milano, Bruno Longoni, la scorsa settimana diede il suo sì alla proposta di un GP di Roma in sede di CSAI, le recenti parole molto critiche del suo presidente lasciano pochi margini di trattativa in questo senso.

Del resto, lo stesso Alemanno ricorda che “abbiamo sempre ribadito che se fosse stata posta un’alternativa tra Roma e Monza, noi avremmo fatto un passo indietro”. E lo stesso presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è chiaro: “L’idea di un’alternanza Roma-Monza non è accettabile”. Le reazioni del mondo politico a questa lettera si sprecano: le più dure giungono ovviamente dall’opposizione di sinistra, che la definisce “l’ennesima figuraccia di Alemanno”, ma anche dalla Lega Nord. “A Roma correranno solo le bighe,” ironizza il leghista Piergiorgio Stiffoni.

Più incerti, invece, i motivi che abbiano spinto Ecclestone a prendere posizione con una mossa del genere proprio in questo momento. Le voci di corridoio ipotizzano due chiavi di lettura: la prima è che, nell’ottica di mantenere un costante buon rapporto con le istituzioni politiche, abbia voluto gettare un salvagente allo stesso Alemanno per uscire dall’affare del GP che gli stava attirando troppi guai in un momento già di per sè politicamente critico per il sindaco. La seconda è che invece abbia voluto fare un favore a Luca di Montezemolo, che più volte si era espresso appoggiando l’idea del singolo GP per nazione, in vista di una sua discesa in politica.

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