
Ma nonostante le rassicurazioni dello stesso Alemanno, secondo cui “la gara di Monza rimarrà, non sarà distrutta da quella di Roma”, proprio l’annuncio del contratto ha scatenato nuove opposizioni da parte dei difensori della storica gara brianzola. A parlare, stavolta, è stato il direttore dell’autodromo Enrico Ferrari, ai microfoni de “La Stampa” che attacca: “Se una volta era difficile trovare sponsor, ora sarà impossibile. Le grandi aziende hanno un budget, perciò se oggi ci danno 100, domani daranno 50 a noi e 50 a Roma.”
I tempi in cui Monza conviveva pacificamente con Imola nel calendario, insomma, sono cambiati: “Prendete l’esempio della Spagna,” prosegue Ferrari, “Barcellona è entrata in crisi a causa di Valencia. La vecchia corsa catalana ha perso nove milioni di euro nel 2010. Tutta l’Europa è in crisi con la F1. La Germania ha abbandonato le due gare e a Spa-Francorchamps ci sono stati 8.000 spettatori in meno rispetto all’anno scorso.”
A rifiutarsi di prendere la parte degli oppositori è invece Luca di Montezemolo, chiamato in causa dall’assessore allo sport della Regione Lombardia, Monica Rizzi, che gli ha ricordato “che vende nel nostro Paese la stragrande maggioranza delle sue auto al Nord”. “Ho parlato con Ecclestone, ma non sono preoccupato,” ha spiegato il presidente della Ferrari a “La Gazzetta dello Sport”. “Ci sono molte gare e il circuito nella capitale sarebbe affascinante. La cosa importante è che l’evento storico a Monza non sia disturbato.”