formula_520"Siamo onorati di essere stati scelti. Certamente è una grande responsabilità, ma i nostri sono tutti impegnati in questa nuova prova da superare.” Queste le prime parole di Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli, nella conferenza stampa del giorno dopo la nomina ufficiale da parte della FIA come fornitori unici di pneumatici per la Formula 1 nel triennio 2011-2013. (continua...)

Nel discorso di apertura della conferenza, Tronchetti Provera ripercorre la storia recente del marchio della Bicocca nell’automobilismo. “Nel corso degli ultimi 20 anni ci siamo prodigati in altri settori tecnici, lasciando la Formula 1 perchè troppo costosa, ma continuando la ricerca e lo sviluppo nelle altre categorie di alto livello. Negli ultimi anni abbiamo investito per realizzare un reparto dedicato al motorsport in Turchia. Qui realizzeremo le gomme per la Formula 1, a cui si dedicherà un team specifico, mentre la ricerca e lo sviluppo saranno effettuati a Milano.”

Se dunque i costi eccessivi erano stati la ragione per cui, nel 1991, la Pirelli decise di abbandonare la massima formula, ora è stato proprio il cambiamento dello scenario economico a convincerli a tornare. Per la prima volta, infatti, il contratto di fornitura delle gomme prevede un pagamento da parte dei team che, secondo le voci, si aggirerebbe intorno al milione di euro a squadra per ogni stagione. Proprio questo contributo, precisa Tronchetti Provera (anche per raffreddare i dubbi del mercato che hanno portato ieri il titolo a chiudere in passivo in Borsa), renderà il programma F1 a impatto zero sul bilancio.

“Il mondo sta cambiando e la Formula 1 comprende le necessità dei fornitori: per questo siamo stati in grado di sottoscrivere un accordo nel quale i team si sono impegnati a contribuire economicamente alla fornitura delle gomme,” spiega il numero uno del gommista milanese. “Per questo i costi del programma rispetto al nostro bilancio preventivo sono pari a zero, mentre la campagna pubblicitaria collegata sarà detratta da altre competizioni in cui noi ridurremo la nostra presenza. Prima tra tutte il mondiale rally, nel quale il nuovo regolamento prevede che non saremo più l’unico fornitore a partire dal prossimo anno.”

In più, c’è da considerare la ritenuta positiva sotto l’aspetto pubblicitario: “Ci aspettiamo un grosso ritorno in termini di immagine del marchio grazie al fatto che la Formula 1, sulla base dei dati 2009, attrae circa due miliardi di telespettatori nel mondo, un miliardo dei quali è nei mercati emergenti come l’America Latina, la Cina e il Medio Oriente.”

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